NOTA INTEGRATIVA: COSA E' E A COSA SERVE


Hai mai sentito parlare di nota integrativa? Si tratta di un importante documento non contabile che insieme a conto economico, stato patrimoniale e rendiconto finanziario, fa parte del bilancio d’esercizio aziendale. Da cosa è formato e quali sono le parti fondamentali della nota integrativa? A cosa serve e quali funzioni assolve? In questo nuovo articolo del glossario iCRIBIS risponderemo a queste domande, cercando di chiarire questi aspetti riguardanti questo importante documento.

Cos’è la nota integrativa e a cosa serve?

La nota integrativa è un documento non contabile il cui scopo è quello di dare maggiori informazioni qualitative in merito alle voci del conto economico e dello stato patrimoniale e sulle loro dinamiche durante il periodo di riferimento del bilancio d’esercizio. Questo documento è necessario per un motivo molto semplice: i dati contenuti nel bilancio normalmente sono per loro natura sintetici e di tipo quantitativo. La nota integrativa serve perciò a descrivere in maniera più puntuale le voci e i criteri di valutazione usati nell’elaborazione dei prospetti contabili, così da facilitare e rendere migliore la loro fruizione.

La nota integrativa in sostanza assolve a due funzioni essenziali:

  • Integrativa:  integra le informazioni di bilancio motivando i criteri di valutazione adottati e le eventuali deroghe apportate alla legge
  • Esplicativa: da ulteriori informazioni illustrative e complementari a quelle di bilancio e chiarisce le variazioni fatte registrare nella comparazione con l’esercizio precedente.

 

I contenuti fondamentali della nota integrativa

Una volta capita la funzione della nota integrativa, vediamo ora cosa comprende e quali sono i contenuti che deve avere così da garantire una visione esaustiva e trasparente della situazione finanziaria dell’azienda.

Di seguito sono elencati i contenuti che per Legge devono essere trattati nella nota integrativa (art. 2427 del Codice civile):

  • le metodologie e i criteri applicati per valutare le voci di bilancio, come ad esempio nel caso degli ammortamenti o i cambi di valuta estera;
  • le variazioni che si sono verificate nelle immobilizzazioni e nel patrimonio netto dell’azienda da un anno all’altro;
  • le spiegazioni su particolari voci di bilancio: i costi di impianto, i costi di ricerca, i costi di ampliamento, le eventuali partecipazioni in altre imprese e i proventi che derivano da quest’ultime, i crediti e i debiti con durata superiore a cinque anni, le azioni e le obbligazioni emesse e la composizione dei ratei e dei risconti;
  • fisco: il metodo di calcolo della base imponibile, la descrizione degli importi e le aliquote d’imposta che saranno applicate;
  • le informazioni aziendali generali: il totale dei dipendenti, i compensi dei membri del collegio sindacale e degli amministratori, compresi gli obblighi assunti nei loro confronti.

 

La nota integrativa abbreviata

Le microimprese e alcune piccole e medie imprese possono scegliere di utilizzare la nota integrativa abbreviata. Nonostante questa tipologia di documento sia più essenziale, deve comunque contenere al suo interno le seguenti voci:

  • le variazioni del patrimonio netto;
  • le variazioni delle immobilizzazioni;
  • le eventuali azioni e obbligazioni emesse;
  • la partecipazione in imprese;
  • i finanziamenti dei soci.

 


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