FABBRICAZIONE E RIPARAZIONE DI GIOIELLI IN ITALIA


Il settore orafo argentiero gioielliero rappresenta da sempre uno dei punti di forza del “Made in Italy”. Nonostante la difficile situazione economica degli ultimi anni, caratterizzata prima dall’emergenza sanitaria e poi da una sempre più crescente instabilità geopolitica, il settore della gioielleria ha saputo superare “brillantemente” i momenti di crisi, innovando in maniera costante la propria offerta e puntando sui segmenti di produzione a più alto valore aggiunto e con un forte contenuto creativo.

In particolare, in questo nuovo articolo dell’osservatorio imprese iCRIBIS ci concentreremo proprio sulle realtà imprenditoriali con i codici ATECO 32.12 (fabbricazione di oggetti di gioielleria e oreficeria e articoli connessi), 32.12.10 (fabbricazione di oggetti di gioielleria ed oreficeria in metalli preziosi o rivestiti di metalli preziosi), 32.13.01 (fabbricazione di cinturini metallici per orologi) e 95.25.00 (riparazione di orologi e di gioielli).

infografica

 

La distribuzione geografica del settore gioielliero tricolore

distribuzione

A livello territoriale le imprese del settore gioielliero si concentrano per circa il 44,1% nel Nord-Italia (il 25,2% nel Nord-Ovest e il 18,9% nel Nord-Est), per il 29,5% al Centro, per il 17,9% al Sud e per il restante 8,5% nelle Isole. Nello specifico le oltre 9mila realtà del manifatturiero dei gioielli si trovano per oltre la metà, il 52,8%, tra Toscana (18,7%), Lombardia (12%), Piemonte (11,2%) e Veneto (10,9%). Completano le prime dieci posizioni della classifica regionale Campania (7,8%), Lazio (6,6%), Sicilia (5,9%), Emilia-Romagna (5,3%), Puglia (4,6%) e Marche (2,8%). Nelle ultime posizioni troviamo, invece, Basilicata (0,6%), Molise (0,3%) e Valle d’Aosta (0,1%).
La provincia leader per numero di imprese del settore orafo argentiero gioielliero è Arezzo con il 12,3%. Seguono Alessandria (7,9%), Roma (5,4%), Milano (5,2%), Vicenza (5,2%), Napoli (4,2%), Firenze (3,5%), Caserta (2,3%), Torino (2,2%), Padova (2%) e Bari (1,8%).

Le caratteristiche delle imprese del settore gioielliero italiano

dipendenti

Se si osserva il settore dal punto di vista merceologico, è possibile notare come oltre sette realtà su dieci fabbricano oggetti di gioielleria e oreficeria in metalli preziosi o rivestiti di metalli preziosi. Seguono le attività di riparazione orologi e gioielli (26,3%) e quelle che fabbricano oggetti di gioielleria, oreficeria e articoli connessi (1,4%). Residuale la percentuale di imprese che producono cinturini metallici per orologi (0,1%).
Il settore si contraddistingue per una forte vocazione artigiana: le realtà iscritte all'apposita sezione speciale del Registro Imprese, infatti, rappresentano circa un terzo, il 31,2%, delle imprese della popolazione oggetto d’indagine.
Sotto il profilo della forma legale, il 67,3% circa della popolazione ha optato per l’impresa individuale. Il restante 32,7% si suddivide tra società di capitali (17,4%), società di persone (15,2%) e altre forme societarie (0,1%). L’occupazione del settore è interessata negli ultimi anni da una dinamica favorevole: a dicembre 2023, infatti, i dipendenti erano poco meno di 19mila (+9,7% rispetto al 2022 e +19,8% rispetto al 2021). Nello specifico circa tre imprese su cinque impiegano meno di due persone (il 62,5%), mentre il numero medio di dipendenti del comparto si aggira intorno alle 2,1 unità.

Le realtà orafe e della gioielleria in Piemonte

A livello regionale due delle principali realtà del settore sono la Toscana e il Piemonte. In particolare, in quest’ultima si trovano ben oltre 1000 imprese gioielliere, la maggior parte delle quali si trova nell’alessandrino (il 70% del totale regionale). La provincia di Alessandria, infatti, con il distretto di Valenza (60,1%) è in prima posizione, seguita da Torino con il 19,7%, decisamente distaccata da tutte le altre province: al terzo e quarto posto troviamo invece Cuneo e Novara (rispettivamente con il 3,7% e il 2,4% delle imprese).
Il numero di dipendenti del settore registrati in Piemonte al 31 dicembre 2023 è di poco superiore a quota 6mila, in crescita del +16,3% rispetto al 2022 e +32,7% rispetto al 2021. Il numero più elevato di dipendenti come è facile immaginare è nell’alessandrino e nel torinese, province dove si concentrano rispettivamente l’84,8% e il 14,9% dei dipendenti della regione.
Il tessuto imprenditoriale si caratterizza per un’ampia presenza di ditte individuali (il 53,8% del totale). Le società di capitali sono il 27,6% e le società di persone il 18,5%. Tra le società di capitali la forma societaria più utilizzata è quella a responsabilità limitata (24,5%). Minore la percentuale delle società a responsabilità limitata semplificata (2,2%) e delle società per azioni (1%). Infine, dal punto di vista dell’attività, il settore orafo gioielliero piemontese è formato in buona parte da realtà che fabbricano oggetti di gioielleria ed oreficeria in metalli preziosi o rivestiti di metalli preziosi (83,3%). Al contrario è minore la presenza di imprese che riparano orologi e gioielli (15,8%) e di quelle che fabbricano oggetti di gioielleria e oreficeria e articoli connessi (0,9%).

L’export e la propensione all’innovazione del settore orafo argentiero gioielliero

EXPORT

Nonostante le incertezze geopolitiche, il settore orafo argentiero gioielliero è uno dei comparti manifatturieri di punta del Made in Italy, nonché uno tra i più export-oriented. Le imprese della popolazione analizzata, infatti, si contraddistinguono, per uno score d’internazionalizzazione piuttosto buono: il 5,8% ha uno score alto, il 9,3% ha un punteggio sopra la media e il 11,4% uno score medio.
Meno buona, invece, è la propensione delle imprese all’innovazione. Infatti, solo il 4,1% ha uno score di innovazione massimo, il 6,6% ha un punteggio sopra la media e l’8% nella media. Al contrario le realtà imprenditoriali con uno score sotto la media sono il 7,6%, mentre quelle con uno score basso il 68%.

L’affidabilità economico commerciale del settore orafo argentiero gioielliero

Il dato riguardante l’affidabilità economico commerciale del settore fotografa una situazione piuttosto equilibrata (per il calcolo dell’indice sono utilizzate numerose variabili, tra cui informazioni anagrafiche, indici e dati di bilancio, anzianità aziendale, esperienze di pagamento, presenza di informazioni negative). Tra le imprese del settore gioielliero di cui è disponibile il dato, infatti, il 7,9% ha un indice di rischio minimo e il 44% ha uno score più basso della media. Le imprese con una rischiosità massima sono invece il 4,1% e quelle con un rischio più alto della media sono il 41,6% del totale della popolazione.

Il fatturato stimato delle imprese del settore

Le realtà della popolazione analizzata senza obbligo di bilancio, costituite da un anno o più e alle quali è stato assegnato un codice ATECO si attestano per lo 0,2% nella fascia inferiore ai 50.000€, per il 17,4% nella fascia 50.000 - 99.99€, per il 55,2% nella fascia 100.000 - 499.999€, per il 2,2% nella fascia 500.000 - 999.999 € e per lo 0,8% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €.

Il fatturato del settore italiano dei gioielli

Il dato riguardante il fatturato, al netto che i dati sono disponibili riguardano soltanto il 15,1%, della popolazione, restituisce l’immagine di un settore in decisa crescita: il comparto, infatti, ha archiviato il 2022 con un un fatturato di ben 8 miliardi di euro, in crescita del +23,1% rispetto all’anno precedente, risultato che rafforza l'importante dato maturato nel 2020 di 3,9 miliardi di euro (+105,1%). Nello specifico le aziende, si attestano, per lo 0,7% nella fascia inferiore ai 10.000 €, per lo 0,9% nella fascia 10.000 – 49.999 €, per l’1% nella fascia 50.000 – 99.999 €, per il 4,5% nella fascia 100.000 - 499.999 €, per il 2,2% nella fascia 500.000 - 999.999 €, per il 3,8% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, per lo 0,7% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 €, per lo 0,9% nella fascia 10.000.000 - 49.999.999 €, per lo 0,3% nella fascia 50.000.000 - 249.999.999 € e per lo 0,1% nella fascia superiore ai 250.000.000 €.

Nelle prime dieci posizioni della classifica delle aziende del settore orafo argentiero gioielliero con il fatturato maggiore troviamo:

 


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis D&B per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

FABBRICAZIONE E RIPARAZIONE DI GIOIELLI IN ITALIA


Il settore orafo argentiero gioielliero rappresenta da sempre uno dei punti di forza del “Made in Italy”. Nonostante la difficile situazione economica degli ultimi anni, caratterizzata prima dall’emergenza sanitaria e poi da una sempre più crescente instabilità geopolitica, il settore della gioielleria ha saputo superare “brillantemente” i momenti di crisi, innovando in maniera costante la propria offerta e puntando sui segmenti di produzione a più alto valore aggiunto e con un forte contenuto creativo.

In particolare, in questo nuovo articolo dell’osservatorio imprese iCRIBIS ci concentreremo proprio sulle realtà imprenditoriali con i codici ATECO 32.12 (fabbricazione di oggetti di gioielleria e oreficeria e articoli connessi), 32.12.10 (fabbricazione di oggetti di gioielleria ed oreficeria in metalli preziosi o rivestiti di metalli preziosi), 32.13.01 (fabbricazione di cinturini metallici per orologi) e 95.25.00 (riparazione di orologi e di gioielli).

infografica

 

La distribuzione geografica del settore gioielliero tricolore

distribuzione

A livello territoriale le imprese del settore gioielliero si concentrano per circa il 44,1% nel Nord-Italia (il 25,2% nel Nord-Ovest e il 18,9% nel Nord-Est), per il 29,5% al Centro, per il 17,9% al Sud e per il restante 8,5% nelle Isole. Nello specifico le oltre 9mila realtà del manifatturiero dei gioielli si trovano per oltre la metà, il 52,8%, tra Toscana (18,7%), Lombardia (12%), Piemonte (11,2%) e Veneto (10,9%). Completano le prime dieci posizioni della classifica regionale Campania (7,8%), Lazio (6,6%), Sicilia (5,9%), Emilia-Romagna (5,3%), Puglia (4,6%) e Marche (2,8%). Nelle ultime posizioni troviamo, invece, Basilicata (0,6%), Molise (0,3%) e Valle d’Aosta (0,1%).
La provincia leader per numero di imprese del settore orafo argentiero gioielliero è Arezzo con il 12,3%. Seguono Alessandria (7,9%), Roma (5,4%), Milano (5,2%), Vicenza (5,2%), Napoli (4,2%), Firenze (3,5%), Caserta (2,3%), Torino (2,2%), Padova (2%) e Bari (1,8%).

Le caratteristiche delle imprese del settore gioielliero italiano

dipendenti

Se si osserva il settore dal punto di vista merceologico, è possibile notare come oltre sette realtà su dieci fabbricano oggetti di gioielleria e oreficeria in metalli preziosi o rivestiti di metalli preziosi. Seguono le attività di riparazione orologi e gioielli (26,3%) e quelle che fabbricano oggetti di gioielleria, oreficeria e articoli connessi (1,4%). Residuale la percentuale di imprese che producono cinturini metallici per orologi (0,1%).
Il settore si contraddistingue per una forte vocazione artigiana: le realtà iscritte all'apposita sezione speciale del Registro Imprese, infatti, rappresentano circa un terzo, il 31,2%, delle imprese della popolazione oggetto d’indagine.
Sotto il profilo della forma legale, il 67,3% circa della popolazione ha optato per l’impresa individuale. Il restante 32,7% si suddivide tra società di capitali (17,4%), società di persone (15,2%) e altre forme societarie (0,1%). L’occupazione del settore è interessata negli ultimi anni da una dinamica favorevole: a dicembre 2023, infatti, i dipendenti erano poco meno di 19mila (+9,7% rispetto al 2022 e +19,8% rispetto al 2021). Nello specifico circa tre imprese su cinque impiegano meno di due persone (il 62,5%), mentre il numero medio di dipendenti del comparto si aggira intorno alle 2,1 unità.

Le realtà orafe e della gioielleria in Piemonte

A livello regionale due delle principali realtà del settore sono la Toscana e il Piemonte. In particolare, in quest’ultima si trovano ben oltre 1000 imprese gioielliere, la maggior parte delle quali si trova nell’alessandrino (il 70% del totale regionale). La provincia di Alessandria, infatti, con il distretto di Valenza (60,1%) è in prima posizione, seguita da Torino con il 19,7%, decisamente distaccata da tutte le altre province: al terzo e quarto posto troviamo invece Cuneo e Novara (rispettivamente con il 3,7% e il 2,4% delle imprese).
Il numero di dipendenti del settore registrati in Piemonte al 31 dicembre 2023 è di poco superiore a quota 6mila, in crescita del +16,3% rispetto al 2022 e +32,7% rispetto al 2021. Il numero più elevato di dipendenti come è facile immaginare è nell’alessandrino e nel torinese, province dove si concentrano rispettivamente l’84,8% e il 14,9% dei dipendenti della regione.
Il tessuto imprenditoriale si caratterizza per un’ampia presenza di ditte individuali (il 53,8% del totale). Le società di capitali sono il 27,6% e le società di persone il 18,5%. Tra le società di capitali la forma societaria più utilizzata è quella a responsabilità limitata (24,5%). Minore la percentuale delle società a responsabilità limitata semplificata (2,2%) e delle società per azioni (1%). Infine, dal punto di vista dell’attività, il settore orafo gioielliero piemontese è formato in buona parte da realtà che fabbricano oggetti di gioielleria ed oreficeria in metalli preziosi o rivestiti di metalli preziosi (83,3%). Al contrario è minore la presenza di imprese che riparano orologi e gioielli (15,8%) e di quelle che fabbricano oggetti di gioielleria e oreficeria e articoli connessi (0,9%).

L’export e la propensione all’innovazione del settore orafo argentiero gioielliero

EXPORT

Nonostante le incertezze geopolitiche, il settore orafo argentiero gioielliero è uno dei comparti manifatturieri di punta del Made in Italy, nonché uno tra i più export-oriented. Le imprese della popolazione analizzata, infatti, si contraddistinguono, per uno score d’internazionalizzazione piuttosto buono: il 5,8% ha uno score alto, il 9,3% ha un punteggio sopra la media e il 11,4% uno score medio.
Meno buona, invece, è la propensione delle imprese all’innovazione. Infatti, solo il 4,1% ha uno score di innovazione massimo, il 6,6% ha un punteggio sopra la media e l’8% nella media. Al contrario le realtà imprenditoriali con uno score sotto la media sono il 7,6%, mentre quelle con uno score basso il 68%.

L’affidabilità economico commerciale del settore orafo argentiero gioielliero

Il dato riguardante l’affidabilità economico commerciale del settore fotografa una situazione piuttosto equilibrata (per il calcolo dell’indice sono utilizzate numerose variabili, tra cui informazioni anagrafiche, indici e dati di bilancio, anzianità aziendale, esperienze di pagamento, presenza di informazioni negative). Tra le imprese del settore gioielliero di cui è disponibile il dato, infatti, il 7,9% ha un indice di rischio minimo e il 44% ha uno score più basso della media. Le imprese con una rischiosità massima sono invece il 4,1% e quelle con un rischio più alto della media sono il 41,6% del totale della popolazione.

Il fatturato stimato delle imprese del settore

Le realtà della popolazione analizzata senza obbligo di bilancio, costituite da un anno o più e alle quali è stato assegnato un codice ATECO si attestano per lo 0,2% nella fascia inferiore ai 50.000€, per il 17,4% nella fascia 50.000 - 99.99€, per il 55,2% nella fascia 100.000 - 499.999€, per il 2,2% nella fascia 500.000 - 999.999 € e per lo 0,8% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €.

Il fatturato del settore italiano dei gioielli

Il dato riguardante il fatturato, al netto che i dati sono disponibili riguardano soltanto il 15,1%, della popolazione, restituisce l’immagine di un settore in decisa crescita: il comparto, infatti, ha archiviato il 2022 con un un fatturato di ben 8 miliardi di euro, in crescita del +23,1% rispetto all’anno precedente, risultato che rafforza l'importante dato maturato nel 2020 di 3,9 miliardi di euro (+105,1%). Nello specifico le aziende, si attestano, per lo 0,7% nella fascia inferiore ai 10.000 €, per lo 0,9% nella fascia 10.000 – 49.999 €, per l’1% nella fascia 50.000 – 99.999 €, per il 4,5% nella fascia 100.000 - 499.999 €, per il 2,2% nella fascia 500.000 - 999.999 €, per il 3,8% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, per lo 0,7% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 €, per lo 0,9% nella fascia 10.000.000 - 49.999.999 €, per lo 0,3% nella fascia 50.000.000 - 249.999.999 € e per lo 0,1% nella fascia superiore ai 250.000.000 €.

Nelle prime dieci posizioni della classifica delle aziende del settore orafo argentiero gioielliero con il fatturato maggiore troviamo:

 


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis D&B per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

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