I NUMERI DEL SETTORE COSMETICO IN ITALIA


Dal 21 al 24 marzo presso il Quartiere fieristico di Bologna avrà luogo l’edizione 2024 di Cosmoprof Worldwide, l'evento di riferimento per le aziende e i professionisti del settore della cosmetica e del benessere. Per questo motivo il nostro consueto approfondimento mensile dell’osservatorio imprese iCRIBIS si concentrerà proprio sulle realtà imprenditoriali con i codici ATECO 20.4 (fabbricazione di profumi e cosmetici), 96.02 (servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici) e le loro relative sottocategorie.

infografica

La distribuzione territoriale delle imprese cosmetiche italiane

Da un punto di vista geografico le oltre 149mila imprese del settore cosmetico e del benessere si concentrano in prevalenza nelle regioni dell’Italia settentrionale (il 27,4% si trova nel Nord-Ovest e il 19,4% nel Nord-Est). Il restante 53,2%, invece, si trova tra il Sud-Italia (23%), il Centro (21,3%) e le Isole (8,9%).La Lombardia con il 16,7% è la regione con la più alta concentrazione di imprese cosmetiche nazionali. Completano le prime dieci posizioni del ranking regionale il Lazio (10,2%), la Campania (9%), il Veneto (8,3%), il Piemonte (7,8%), l’Emilia-Romagna (7,5%), la Puglia (6,7%), la Toscana (6,6%), la Sicilia (6,4%) e la Calabria (3,1%). Roma con il 7,5% del totale è la prima provincia italiana per numero di realtà cosmetiche. Seguono Milano (5,2%), Napoli (4,5%), Torino (3,9%), Brescia (2,2%), Bari (2%), Salerno (2%), Bergamo (1,9%), Verona (1,8%), Bologna (1,6%), Firenze (1,6%), Varese (1,6%) Vicenza (1,5%) e Padova (1,5%).

Le caratteristiche delle imprese cosmetiche italiane

cosmetica

Se si osserva il settore dal punto di vista delle attività economiche presenti, è possibile osservare come circa due terzi delle imprese, il 67,9% del totale, siano saloni di parrucchiere e barbiere. È degna di nota anche la quota dei servizi degli istituti di bellezza (27,9%). Poche, al contrario, le realtà dell'industria cosmetica: le imprese che fabbricano prodotti per toletta: profumi, cosmetici, saponi e simili (0,9%) e quelle che producono saponi, detergenti e agenti organici tensioattivi (0,3%). Sotto il profilo organizzativo circa l’82,1% delle imprese opera come impresa individuale, il 10,6% sono società di persone, mentre il 7,2% sono società di capitali. Tra quest’ultime, in particolare, è significativa la percentuale delle società a responsabilità limitata (3,6%) e delle società a responsabilità limitata semplificata (3,1%). Il settore cosmetico nell’ultimo triennio ha visto crescere in maniera costante il numero degli occupati: a dicembre 2023, infatti, i dipendenti erano poco più di 59mila (+4% rispetto al 2022 e +8,9% rispetto al 2021). Nello specifico circa tre imprese su quattro impiegano meno di tre persone (il 77,6%), mentre il numero medio di dipendenti si aggira intorno alle 4 unità.

L’affidabilità economico commerciale del settore italiano della cosmetica

La popolazione analizzata si distingue per un’affidabilità economico commerciale piuttosto discreta (per il calcolo dell’indice sono utilizzate numerose variabili, tra cui informazioni anagrafiche, indici e dati di bilancio, anzianità aziendale, esperienze di pagamento, presenza di informazioni negative). Tra le imprese del settore cosmetico di cui è disponibile il dato, infatti, il 4,5% ha un indice di rischio minimo e il 61,8% ha un rischio più basso della media. Le imprese con una rischiosità massima sono invece il 3,2%, mentre quelle con un rischio più alto della media sono il 30,3% del totale della popolazione.

La digital attitude e la propensione all’innovazione delle imprese cosmetiche

cosmetica

Se ci si concentra sul grado di digitalizzazione della popolazione, emerge un settore con due anime molto diverse tra loro. Infatti, le aziende dell’industria cosmetica hanno nel 23,6% dei casi una digital attitude alta, nel 25,8% dei casi fanno registrare uno score sopra la media e nel 14,3% uno score medio. Al contrario i servizi di parrucchieri e di altri trattamenti estetici nell’11,6% dei casi hanno un punteggio sotto la media e nell’82,6% hanno uno score basso. Discorso simile anche per quanto riguarda la propensione all’innovazione. Infatti le aziende del manifatturiero, come è facile immaginare, sono maggiormente attive sul fronte degli investimenti, nella ricerca e nella qualità dei prodotti. Infatti, il 14,9% ha uno score d’innovazione alto, il 37,2% uno score sopra la media e il 14,1% un punteggio nella media. Le realtà dei servizi alla persona, invece, hanno nel 33,5% dei casi uno score medio, nel 44,6% uno sotto la media e nel 6,6% uno score basso.

Il fatturato stimato delle imprese del settore cosmetico

Le realtà del settore cosmetico senza obbligo di bilancio, costituite da un anno o più e che hanno assegnato il codice ATECO si attestano per il 42,3% nella fascia inferiore ai 50.000€, per il 27,5% nella fascia 50.000 - 99.99€, per il 15,5% nella fascia 100.000 - 499.999€ e per lo 0,2% nella fascia di fatturato stimato superiore a 1.000.000€.

Il fatturato del settore beauty e cosmetica

cosmetica

Secondo le stime di Cosmetica Italia, il settore del beauty nel 2023 ha sfiorato i 15 miliardi di euro di fatturato (+12,7% rispetto al 2022 e +32,7% rispetto al 2021), consolidando i risultati positivi raggiunti nel 2022 e superando le sfide globali che hanno colpito l'economia mondiale (le incertezze inflattive, le tensioni geopolitiche e la crisi della supply chain). Nello specifico le imprese della popolazione analizzata si attestano, per il 6% nella fascia inferiore ai 50.000 €, per il 2% nella fascia 50.000 – 99.999 €, per l’1,9% nella fascia 100.000 - 499.999 €, per lo 0,2% nella fascia 500.000 - 999.999 €, per lo 0,2% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, per lo 0,1% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 € e per lo 0,1% nella fascia di fatturato superiore ai 10.000.000 €.

Nelle prime dieci posizioni della classifica delle aziende del settore cosmetico con il fatturato più alto troviamo:

 


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis D&B per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

I NUMERI DEL SETTORE COSMETICO IN ITALIA


Dal 21 al 24 marzo presso il Quartiere fieristico di Bologna avrà luogo l’edizione 2024 di Cosmoprof Worldwide, l'evento di riferimento per le aziende e i professionisti del settore della cosmetica e del benessere. Per questo motivo il nostro consueto approfondimento mensile dell’osservatorio imprese iCRIBIS si concentrerà proprio sulle realtà imprenditoriali con i codici ATECO 20.4 (fabbricazione di profumi e cosmetici), 96.02 (servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici) e le loro relative sottocategorie.

infografica

La distribuzione territoriale delle imprese cosmetiche italiane

Da un punto di vista geografico le oltre 149mila imprese del settore cosmetico e del benessere si concentrano in prevalenza nelle regioni dell’Italia settentrionale (il 27,4% si trova nel Nord-Ovest e il 19,4% nel Nord-Est). Il restante 53,2%, invece, si trova tra il Sud-Italia (23%), il Centro (21,3%) e le Isole (8,9%).La Lombardia con il 16,7% è la regione con la più alta concentrazione di imprese cosmetiche nazionali. Completano le prime dieci posizioni del ranking regionale il Lazio (10,2%), la Campania (9%), il Veneto (8,3%), il Piemonte (7,8%), l’Emilia-Romagna (7,5%), la Puglia (6,7%), la Toscana (6,6%), la Sicilia (6,4%) e la Calabria (3,1%). Roma con il 7,5% del totale è la prima provincia italiana per numero di realtà cosmetiche. Seguono Milano (5,2%), Napoli (4,5%), Torino (3,9%), Brescia (2,2%), Bari (2%), Salerno (2%), Bergamo (1,9%), Verona (1,8%), Bologna (1,6%), Firenze (1,6%), Varese (1,6%) Vicenza (1,5%) e Padova (1,5%).

Le caratteristiche delle imprese cosmetiche italiane

cosmetica

Se si osserva il settore dal punto di vista delle attività economiche presenti, è possibile osservare come circa due terzi delle imprese, il 67,9% del totale, siano saloni di parrucchiere e barbiere. È degna di nota anche la quota dei servizi degli istituti di bellezza (27,9%). Poche, al contrario, le realtà dell'industria cosmetica: le imprese che fabbricano prodotti per toletta: profumi, cosmetici, saponi e simili (0,9%) e quelle che producono saponi, detergenti e agenti organici tensioattivi (0,3%). Sotto il profilo organizzativo circa l’82,1% delle imprese opera come impresa individuale, il 10,6% sono società di persone, mentre il 7,2% sono società di capitali. Tra quest’ultime, in particolare, è significativa la percentuale delle società a responsabilità limitata (3,6%) e delle società a responsabilità limitata semplificata (3,1%). Il settore cosmetico nell’ultimo triennio ha visto crescere in maniera costante il numero degli occupati: a dicembre 2023, infatti, i dipendenti erano poco più di 59mila (+4% rispetto al 2022 e +8,9% rispetto al 2021). Nello specifico circa tre imprese su quattro impiegano meno di tre persone (il 77,6%), mentre il numero medio di dipendenti si aggira intorno alle 4 unità.

L’affidabilità economico commerciale del settore italiano della cosmetica

La popolazione analizzata si distingue per un’affidabilità economico commerciale piuttosto discreta (per il calcolo dell’indice sono utilizzate numerose variabili, tra cui informazioni anagrafiche, indici e dati di bilancio, anzianità aziendale, esperienze di pagamento, presenza di informazioni negative). Tra le imprese del settore cosmetico di cui è disponibile il dato, infatti, il 4,5% ha un indice di rischio minimo e il 61,8% ha un rischio più basso della media. Le imprese con una rischiosità massima sono invece il 3,2%, mentre quelle con un rischio più alto della media sono il 30,3% del totale della popolazione.

La digital attitude e la propensione all’innovazione delle imprese cosmetiche

cosmetica

Se ci si concentra sul grado di digitalizzazione della popolazione, emerge un settore con due anime molto diverse tra loro. Infatti, le aziende dell’industria cosmetica hanno nel 23,6% dei casi una digital attitude alta, nel 25,8% dei casi fanno registrare uno score sopra la media e nel 14,3% uno score medio. Al contrario i servizi di parrucchieri e di altri trattamenti estetici nell’11,6% dei casi hanno un punteggio sotto la media e nell’82,6% hanno uno score basso. Discorso simile anche per quanto riguarda la propensione all’innovazione. Infatti le aziende del manifatturiero, come è facile immaginare, sono maggiormente attive sul fronte degli investimenti, nella ricerca e nella qualità dei prodotti. Infatti, il 14,9% ha uno score d’innovazione alto, il 37,2% uno score sopra la media e il 14,1% un punteggio nella media. Le realtà dei servizi alla persona, invece, hanno nel 33,5% dei casi uno score medio, nel 44,6% uno sotto la media e nel 6,6% uno score basso.

Il fatturato stimato delle imprese del settore cosmetico

Le realtà del settore cosmetico senza obbligo di bilancio, costituite da un anno o più e che hanno assegnato il codice ATECO si attestano per il 42,3% nella fascia inferiore ai 50.000€, per il 27,5% nella fascia 50.000 - 99.99€, per il 15,5% nella fascia 100.000 - 499.999€ e per lo 0,2% nella fascia di fatturato stimato superiore a 1.000.000€.

Il fatturato del settore beauty e cosmetica

cosmetica

Secondo le stime di Cosmetica Italia, il settore del beauty nel 2023 ha sfiorato i 15 miliardi di euro di fatturato (+12,7% rispetto al 2022 e +32,7% rispetto al 2021), consolidando i risultati positivi raggiunti nel 2022 e superando le sfide globali che hanno colpito l'economia mondiale (le incertezze inflattive, le tensioni geopolitiche e la crisi della supply chain). Nello specifico le imprese della popolazione analizzata si attestano, per il 6% nella fascia inferiore ai 50.000 €, per il 2% nella fascia 50.000 – 99.999 €, per l’1,9% nella fascia 100.000 - 499.999 €, per lo 0,2% nella fascia 500.000 - 999.999 €, per lo 0,2% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, per lo 0,1% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 € e per lo 0,1% nella fascia di fatturato superiore ai 10.000.000 €.

Nelle prime dieci posizioni della classifica delle aziende del settore cosmetico con il fatturato più alto troviamo:

 


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis D&B per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

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