CYBERSECURITY E CONSULENZA INFORMATICA IN ITALIA
Secondo l’ultimo report “Rethinking Tactics: 2022 annual cybersecurity”, pubblicato da Trend Micro Research, l’Italia ha visto triplicare il numero degli attacchi malware (+300%), confermandosi una dei Paesi più colpiti a livello mondiale.
A causa di questo aumento vertiginoso dei reati informatici la sicurezza informatica è divenuta ormai la principale priorità di investimento digitale per le aziende italiane. Il mercato italiano della cybersecurity, infatti, lo scorso anno ha raggiunto la cifra non trascurabile di 1,86 miliardi di euro (fonte: Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano).
Dopo aver affrontato il settore del digital retail, in questo nuovo approfondimento dell’osservatorio iCRIBIS invece ci occuperemo delle imprese italiane che forniscono servizi di consulenza nel settore delle tecnologie dell’informatica, ovvero le attività imprenditoriali che rientrano nella classe 62.02 della classificazione Ateco.
La distribuzione geografica delle imprese della consulenza informatica in Italia.
La popolazione aziendale della consulenza digitale in Italia si trova per oltre la metà, il 54,7%, nell’Italia settentrionale (il 37,2% nel Nord-Ovest e per il 17,5% nel Nord-Est). Il restante 45,3%, invece, è localizzato tra il Centro (23.8%), il Sud Italia (il 16,2%) e le Isole (5,3%).
La Lombardia con il 26,1% della popolazione del settore è la regione con la più alta presenza di imprese che erogano servizi di consulenza informatica in Italia. Completano la classifica il Lazio (17%), il Piemonte (9%), il Veneto (7,8%), la Campania (7,8%), l’Emilia-Romagna (6,6%), la Toscana (4,3%), la Sicilia (4,1%), la Puglia (3,8%), l’Abruzzo (2,1%), la Liguria (1,9%), il Trentino-Alto Adige (1,7%), le Marche (1,6%), la Calabria (1,6%), il Friuli-Venezia Giulia (1,4%), la Sardegna (1,2%), l’Umbria (0,9%), la Basilicata (0,6%), il Molise (0,3%) e la Valle d’Aosta (0,2%).
Il tessuto imprenditoriale del settore della consulenza digital
Le maglie del tessuto imprenditoriale del settore della consulenza informatica in Italia si caratterizzano per la netta presenza delle società di capitali e delle ditte individuali. Quest’ultime due forme legali, infatti, rappresentano rispettivamente il 58,7% e 33,4% delle realtà del settore.
Sotto il profilo occupazionale il settore fa registrare un aumento costante degli occupati. Infatti, a dicembre dello scorso anno erano presenti circa 73mila dipendenti, in decisa crescita rispetto al 2021 (+13,3%) e al 2020 (+29,8%). In generale le imprese del settore hanno in media circa 5,2 dipendenti.
La distribuzione del rischio
Le realtà imprenditoriali del settore si caratterizzano per una buona affidabilità economico commerciale (per il calcolo di questo indice sono impiegate numerose variabili come le informazioni anagrafiche, le esperienze di pagamento, eventuali negatività, gli indici e i dati di bilancio). Tra le imprese di cui è disponibile il dato, il 10,5% fa registrare uno score di rischio minimo e il 36,8% un rischio più basso della media. D’altro canto le imprese meno virtuose fanno registrare nel 40,1% dei casi uno score più alto della media e il 9,1% un rischio massimo.
La propensione all’innovazione e la digital attitude del settore
Le società di consulenza informatica in Italia hanno una propensione all’innovazione modesta. Infatti, il 15,1% della popolazione analizzata fa registrare uno score di innovazione basso, il 25,8% un punteggio al di sotto della media, il 16% uno score medio, il 16,3% sopra la media e solo il 7,7% uno score alto. Anche dal punto di vista dell’utilizzo dei canali digitali e degli investimenti in web marketing i punteggi sono piuttosto deludenti: il 47,1% delle imprese, infatti, ha un basso livello di digitalizzazione. Al contrario, solo il 13,2% fa registrare uno score alto e il 6,6% uno score sopra la media.
I dati relativi il fatturato stimato del settore della consulenza informatica
Per quanto riguarda il dato relativo al fatturato stimato, le imprese di persone e le ditte individuali costituite da almeno un anno e che presentano il codice Ateco si attestano per l’8,5% nella fascia 10.000 - 49.99€, per il 15,5% nella fascia 50.000 - 99.99€, per il 12,4% nella fascia 100.000 - 499.99€ e per lo 0,1% nella fascia 500.000 - 999.999€.
La performance del settore della consulenza digitale
I dati relativi al fatturato, premettendo che quelli disponibili riguardano poco meno della metà della popolazione, restituiscono l’istantanea di un mercato con buoni margini di sviluppo. Il trend del fatturato, infatti, è in forte crescita: +21,6% rispetto al 2019 e addirittura del +200% rispetto al 2019, con un valore medio dichiarato che si aggira intorno a 1,2 milioni di euro.
Le realtà imprenditoriali si attestano nelle seguenti fasce di fatturato:
il 12,8% si attesta nella fascia inferiore ai 50.000 €, il 6,3% in quella tra 50.000 – 99.999 €, il 15,8% tra 100.000 - 499.999 €, il 4,9% nella fascia 500.000 - 999.999 €, il 5,3% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, lo 0.9% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 €, lo 0,8% nella fascia 10.000.000 – 49.999.999 € e il restante 0,2% nella fascia di fatturato superiore o uguale a 50.000.000 €.
Nelle prime dieci posizioni della classifica delle società di consulenza informatica con il fatturato più alto troviamo:
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