LA DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE IN ITALIA: LE CESSATE NEL 2022


Una microimpresa appartenente al retail che ha cessato ogni attività e con sede in Lombardia: questi i connotati principali di un’impresa cessata nel 2022, emersi dall’analisi iCribis effettuata sulle oltre 278mila realtà imprenditoriali nel nostro Paese nell’anno appena trascorso.

https://admin.icribis.com/immagini/02_cessate_italia_22_23_infografica.jpg

Come di consueto si rinnova il nostro appuntamento con la demografia delle aziende italiane. In particolare, in questo studio ci occuperemo proprio delle imprese cessate, cercando di comprendere più a fondo le cause e le caratteristiche delle realtà imprenditoriali che hanno chiuso la propria partita IVA  nel corso dello scorso anno.

La ripresa del sistema imprenditoriale continua

La ripresa del nostro sistema imprenditoriale continua, anche se si registra un aumento delle cessate rispetto allo scorso anno (+2,3%). Nel corso del 2022, infatti, la demografia d’impresa in Italia ha visto cessare ben oltre 278mila attività imprenditoriali (in media circa 763 realtà al giorno). Il periodo con più cessate è sempre il primo trimestre dell’anno: tra gennaio e marzo, infatti, si attesta il 38,4% della popolazione totale, il 21,3% del secondo, il 25,8% del terzo e il 14,5% del quarto trimestre. Analizzando le cessate su base mensile, emerge come gennaio, con il 18,3%, sia il mese con più cessate. Seguono febbraio (11,4%), settembre (9,7%), luglio (9,5%), marzo (8,7%) e ottobre (8,6%). Nelle ultime tre posizioni troviamo, invece, novembre (5,7%), agosto (6,6%) e dicembre.

La distribuzione geografica delle imprese cessate nel 2022

La distribuzione delle imprese cessate in Italia nel 2022 ricalca la diffusione delle imprese presenti nelle principali macroaree del Paese: il 27,4% nel Nord-Ovest, il 22,3% al Centro Italia, il 22% al Sud, il 20,6% nel Nord-Est e il restante 7,7%  nelle Isole. A livello regionale la Lombardia, con un’incidenza del 17,4% e oltre 48mila cessate, è la regione con il più alto numero di cessate nel 2022. Seguono Lazio (10,2%), Campania (8,8%), Veneto (8,7%), Emilia-Romagna (8,6%), Piemonte (7,1%), Toscana (6,9%), Puglia (6,4%), Sicilia (5,6%), Marche (4,1%), Calabria (3,2%), Liguria (2,8%), Abruzzo (2,2%), Sardegna (2,1%), Friuli-Venezia Giulia (1,9%), Trentino-Alto Adige (1,4%), Umbria (1,1%), Basilicata (0,8%), Molise (0,6%) e Valle D’Aosta (0,1%).

Le caratteristiche delle imprese cessate e la loro dimensione

La distribuzione della popolazione per settore merceologico conferma ulteriormente le difficoltà del commercio.  È qui, infatti, che si concentrano il 18,6% delle cessate dello scorso anno: nello specifico il 4,3% sono imprese che commerciano all’ingrosso e il restante 14,3% sono attività di commercio al dettaglio. Interessante anche la percentuale di realtà imprenditoriali cessate nel settore delle costruzioni (15,5%) e nei servizi di ristorazione e alloggio (6,9%).  Il tessuto imprenditoriale si caratterizza per la scarsa numerosità delle persone impiegate nelle singole attività. Infatti, l’98,3% delle imprese cessate nel 2022 impiega meno di dieci dipendenti (l’84% dichiara meno di due addetti), mentre solo lo 0,5% ne impiega più di venti. In generale le imprese del settore hanno una media dipendenti che si aggira intorno alle 1,7 unità.

Le principali cause che hanno portato alla cessazione dell’impresa nel 2022 sono la cessazione di ogni attività (47,7%) e la cancellazione d’ufficio (24%). Minore, invece, l’incidenza delle cessazioni dovute alla chiusura della liquidazione (4,9%), a quella del fallimento (3,1%), quelle per scioglimento (2,8%), quelle per il decesso del titolare (2%) e per la cessione dell’impresa  (1,9%). 


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis D&B per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

LA DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE IN ITALIA: LE CESSATE NEL 2022


Una microimpresa appartenente al retail che ha cessato ogni attività e con sede in Lombardia: questi i connotati principali di un’impresa cessata nel 2022, emersi dall’analisi iCribis effettuata sulle oltre 278mila realtà imprenditoriali nel nostro Paese nell’anno appena trascorso.

https://admin.icribis.com/immagini/02_cessate_italia_22_23_infografica.jpg

Come di consueto si rinnova il nostro appuntamento con la demografia delle aziende italiane. In particolare, in questo studio ci occuperemo proprio delle imprese cessate, cercando di comprendere più a fondo le cause e le caratteristiche delle realtà imprenditoriali che hanno chiuso la propria partita IVA  nel corso dello scorso anno.

La ripresa del sistema imprenditoriale continua

La ripresa del nostro sistema imprenditoriale continua, anche se si registra un aumento delle cessate rispetto allo scorso anno (+2,3%). Nel corso del 2022, infatti, la demografia d’impresa in Italia ha visto cessare ben oltre 278mila attività imprenditoriali (in media circa 763 realtà al giorno). Il periodo con più cessate è sempre il primo trimestre dell’anno: tra gennaio e marzo, infatti, si attesta il 38,4% della popolazione totale, il 21,3% del secondo, il 25,8% del terzo e il 14,5% del quarto trimestre. Analizzando le cessate su base mensile, emerge come gennaio, con il 18,3%, sia il mese con più cessate. Seguono febbraio (11,4%), settembre (9,7%), luglio (9,5%), marzo (8,7%) e ottobre (8,6%). Nelle ultime tre posizioni troviamo, invece, novembre (5,7%), agosto (6,6%) e dicembre.

La distribuzione geografica delle imprese cessate nel 2022

La distribuzione delle imprese cessate in Italia nel 2022 ricalca la diffusione delle imprese presenti nelle principali macroaree del Paese: il 27,4% nel Nord-Ovest, il 22,3% al Centro Italia, il 22% al Sud, il 20,6% nel Nord-Est e il restante 7,7%  nelle Isole. A livello regionale la Lombardia, con un’incidenza del 17,4% e oltre 48mila cessate, è la regione con il più alto numero di cessate nel 2022. Seguono Lazio (10,2%), Campania (8,8%), Veneto (8,7%), Emilia-Romagna (8,6%), Piemonte (7,1%), Toscana (6,9%), Puglia (6,4%), Sicilia (5,6%), Marche (4,1%), Calabria (3,2%), Liguria (2,8%), Abruzzo (2,2%), Sardegna (2,1%), Friuli-Venezia Giulia (1,9%), Trentino-Alto Adige (1,4%), Umbria (1,1%), Basilicata (0,8%), Molise (0,6%) e Valle D’Aosta (0,1%).

Le caratteristiche delle imprese cessate e la loro dimensione

La distribuzione della popolazione per settore merceologico conferma ulteriormente le difficoltà del commercio.  È qui, infatti, che si concentrano il 18,6% delle cessate dello scorso anno: nello specifico il 4,3% sono imprese che commerciano all’ingrosso e il restante 14,3% sono attività di commercio al dettaglio. Interessante anche la percentuale di realtà imprenditoriali cessate nel settore delle costruzioni (15,5%) e nei servizi di ristorazione e alloggio (6,9%).  Il tessuto imprenditoriale si caratterizza per la scarsa numerosità delle persone impiegate nelle singole attività. Infatti, l’98,3% delle imprese cessate nel 2022 impiega meno di dieci dipendenti (l’84% dichiara meno di due addetti), mentre solo lo 0,5% ne impiega più di venti. In generale le imprese del settore hanno una media dipendenti che si aggira intorno alle 1,7 unità.

Le principali cause che hanno portato alla cessazione dell’impresa nel 2022 sono la cessazione di ogni attività (47,7%) e la cancellazione d’ufficio (24%). Minore, invece, l’incidenza delle cessazioni dovute alla chiusura della liquidazione (4,9%), a quella del fallimento (3,1%), quelle per scioglimento (2,8%), quelle per il decesso del titolare (2%) e per la cessione dell’impresa  (1,9%). 


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis D&B per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

<