Per un'impresa ottenere un prestito in banca è un’operazione complessa, specialmente in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo. Infatti, se fino alla fine degli anni duemila l’ottenimento di un prestito era caratterizzato da un rapporto fiduciario con la filiale, oggi questo segue, invece, dinamiche notevolmente diverse. Oggigiorno, infatti, per un’impresa che vuole richiedere un finanziamento è fondamentale avere un buon rating bancario. Che cos’è il rating bancario? Come viene calcolato e come è espresso? In questo articolo del glossario iCRIBIS risponderemo a queste domande, cercando di fare maggiore chiarezza su questa importante valutazione, da cui dipende il successo di una domanda di accesso al credito.
Cos'è il rating bancario di un’azienda?
Il rating bancario non è altro che una valutazione che effettua una banca, in cui viene espresso in modo sintetico il grado di affidabilità di un'impresa. Nello specifico tale valutazione è finalizzata a stabilire la capacità dell’azienda di ripagare la somma di denaro richiesta entro un determinato arco temporale. Il rating bancario è una sorta di voto, che quantifica il rischio che l’istituto bancario corre nel concedere il prestito. Migliore è la valutazione dell’impresa e maggiore sarà la sua possibilità di accedere al credito richiesto e di ottenere tassi di interesse più vantaggiosi. L'obbligo di valutare la capacità che una realtà imprenditoriale ha di ripagare un debito, e su questa base decidere se concedere il finanziamento, discende dalle direttive dettate dagli accordi di Basilea 1, 2 e 3 e accettate da Banca d’Italia.
Come viene calcolato il rating bancario?
La valutazione del rating di un’impresa è un’operazione delicata, che richiede uno studio approfondito e dettagliato del soggetto richiedente. Al fine di esprimere la valutazione la banca analizza tre tipologie di dati e informazioni. A. Le informazioni quantitative sono utili per ottenere una visuale dello stato economico-finanziario dell’impresa. Sono esaminati il bilancio, la redditività aziendale, il flusso di cassa (cash flow), la capacità di remunerare il capitale e quella di produrre risorse e reddito. B. Le informazioni qualitative sono utilizzate per analizzare l’impresa in un contesto più ampio, ovvero quello competitivo dove si trova ad operare. Una tale analisi, infatti, permette di evidenziare le prospettive future dell’intero mercato, le quali possono avere conseguenze sull’impresa valutata e dunque sul rating assegnatole. Tra le informazioni qualitative sono valutati anche i rischi aziendali, gli eventuali vantaggi e gli aspetti differenzianti dell’impresa. C. Le informazioni andamentali, infine, sono usate per valutare il comportamento tenuto dall’azienda nella gestione del conto corrente e nell’utilizzo degli affidamenti. La fonte più importante per l’analisi andamentale è la centrale rischi Banca d’Italia.
Come viene espresso il rating bancario?
La banca una volta raccolte tutte le informazioni necessarie per il rating le aggrega al fine di esprimere una valutazione di sintesi sull’affidabilità dell’impresa analizzata. Il rating bancario può essere espresso attraverso un valore numerico (ad esempio con una scala che va da un minimo di uno a un massimo di dieci) oppure seguendo le classi utilizzate dalle società internazionali di rating: