Il ROE è uno degli indicatori economici che viene maggiormente usato quando si deve valutare la redditività aziendale, in particolare quando si vuole verificare il tasso di remunerazione del capitale conferito a titolo di rischio, ossia quanto rende l'investimento dei soci di un’azienda.
Cosa vuol dire ROE e a cosa serve? Come può essere calcolato e come va interpretato? Dopo l’approfondimento dello scorso mese relativo all’Ebit (Earnings before interest and taxes), in questo risponderemo a tutte queste domande e capiremo perché questo indice è fondamentale per la valutazione dello sviluppo di un azienda.
ROE è l’acronimo di Return On Equity, termine che in italiano può essere tradotto con il ritorno del capitale proprio, è uno degli indici di bilancio più significativi e misura la redditività del patrimonio netto, ovvero il ritorno dell’investimento sostenuto dai soci dell’azienda. Il ROE misura la redditività del capitale di rischio, ovvero quanto l’azienda sia in grado di generale utili, profitti a partire dal capitale conferito dai suoi soci. Insieme al ROS (Return On Sales) e al ROI (Return On Investment), il ROE è uno degli indici di redditività che permettono di valutare la capacità di un’azienda di creare valore.Il ritorno del capitale proprio è un indicatore sintetico, che permette di esaminare come il management aziendale sia stato in grado di gestire in maniera efficace i mezzi propri per aumentare gli utili dell’impresa.
Una volta chiarito a cosa serve il ROE, passiamo ora a vedere come può essere calcolato. La formula per ottenerlo è la seguente e i dati necessari al suo calcolo sono desumibili dal conto economico e dallo stato patrimoniale.
ROE = (utile / patrimonio netto) X 100
L’indice di redditività del capitale proprio si ottiene dividendo l’utile per il patrimonio netto e moltiplicando poi il risultato per cento. Il risultato si esprime in forma percentuale.
Vediamo ora un esempio di calcolo per un’azienda A che ha conseguito nel corso dell’esercizio un utile di 20.000 € a fronte di un patrimonio netto di 200.000 €. Applicando la formula vista in precedenza, possiamo vedere come il ROE sia uguale a (20.000 € /200.000 €) x 100 = 10%. In altre parole l’azienda A ha conseguito un ritorno di 10 centesimi per ogni euro di capitale conferito nell’azienda.
Una volta calcolato il Return on Equity, come è possibile stabilire se tale valore è soddisfacente oppure no? In altre parole quali informazioni posso trarre dal valore del ROE?
Il rapporto tra utile e patrimonio netto permette di capire se l’investimento è fruttuoso oppure, al contrario, non lo è. Il valore del ROE, infatti, può essere:
Il consiglio è quello di raffrontare il Return on Equity con il rendimento degli investimenti risk-free, ossia quelle attività a basso rischio come i Buoni ordinari del Tesoro (BOT) e i Certificati di credito del Tesoro (CCT), considerati di norma investimenti sicuri. Solo se il ritorno sul capitale proprio è maggiore di questi rendimenti conviene investire nell'azienda. In caso negativo, infatti, si corre il rischio concreto di incorrere in un investimento con un rischio più alto e un rendimento basso.
Naturalmente il Return on Equity non deve essere utilizzato in maniera isolata. Al contrario, per una corretta valutazione della situazione aziendale, deve essere integrato con gli altri indici di bilancio come il ROI, il ROA e il ROS.Il ritorno sul capitale proprio presenta, infatti, dei limiti in quanto non fornisce informazioni sulla natura dell’indebitamento dell’azienda e sulla svalutazione dei guadagni. Ciò vuol dire che un maggiore indebitamento o una svalutazione possono far lievitare il ROE ma tali cambiamenti possono non essere visibili dall’indice.
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