CONCORDATO PREVENTIVO

A cosa serve e come funziona il concordato preventivo? Quali requisiti sono necessari e chi può avvalersene? In questo articolo del glossario iCribis risponderemo a tutte queste domande, cercando di fare chiarezza su questo importante strumento.


Concordato preventivo cos’è e a cosa serve?
Il concordato preventivo è uno degli istituti previsti dalla Legge Fallimentare, (Regio Decreto del 16 marzo 1942 n. 267 e Legge del 19 ottobre 2017 n°155), testo normativo che contiene la disciplina delle procedure concorsuali e del fallimento.

Può capitare che un imprenditore si trovi in una fase di crisi o che non riesca a far fronte alle proprie obbligazioni. In tutti questi casi l’imprenditore può fare domanda di accesso al concordato preventivo. Questo strumento “preventivo dà la possibilità all’impresa di continuare la propria attività, evitando le conseguenze pregiudizievoli della procedura fallimentare.
Il concordato preventivo, infatti, da un lato evita lo stallo della procedura fallimentare, permettendo la prosecuzione dell’attività, dall’altro tutela i creditori, favorendo l’accordo in merito alle modalità con cui si dovranno estinguere le obbligazioni.


Concordato preventivo quali sono i requisiti?
L’accesso all’istituto del concordato preventivo è condizionato a una serie di requisiti oggettivi e soggettivi. Innanzitutto per proporre il concordato l'imprenditore, soggetto a liquidazione giudiziale deve trovarsi in uno stato di crisi o di insolvenza. Inoltre, non deve trattarsi di un’impresa minore, ossia un’attività imprenditoriale che:


● ha avuto, nei tre esercizi precedenti la data di deposito della istanza o dall'inizio dell'attività, un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore a 300.000 €.
● Ha conseguito ricavi, nei tre esercizi precedenti la data di deposito della istanza o dall'inizio dell'attività, per un ammontare complessivo annuo non superiore a 200.000 €.
● Ha un totale di debiti anche non scaduti non superiore a 500.000 €.
In sintesi i requisiti per accedere al concordato preventivo sono:

Concordato preventivo: la domanda e la documentazione necessaria
La domanda per l’accesso alla procedura è proposta tramite ricorso, sottoscritto dal debitore, al tribunale del luogo dove risiede la sede principale dell’impresa.

L’imprenditore deve presentare, insieme al ricorso, una serie di documenti che comprendono:
● La relazione sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell'azienda.
● Lo stato estimativo e analitico delle attività.
● L'elenco dei soggetti creditori, con l'indicazione puntuale dei crediti e delle rispettive cause di prelazione.
● L'elenco dei titolari dei diritti di proprietà sui beni del soggetto debitore.
● Il valore dei beni e i creditori particolari degli eventuali soci illimitatamente responsabili.
● Il piano con la descrizione analitica delle modalità e dei tempi previsti per l’adempimento della proposta.
● La relazione da parte di un professionista indipendente, che attesti l’autenticità della documentazione, dello stato dell’impresa e che certifichi la fattibilità del piano di rientro proposto.
Il piano di concordato preventivo
La proposta deve basarsi su un piano, un insieme di azioni coordinate e dettagliate, il cui scopo è quello di raggiungere gli obiettivi prefissati, ossia la soddisfazione dei creditori dell’impresa.
Secondo l’articolo 160 comma 1 della Legge Fallimentare, infatti, il piano può prevedere:
● La ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti attraverso qualsiasi forma, anche mediante cessione dei beni, accollo, o altre operazioni straordinarie, ivi compresa l'attribuzione ai creditori, nonché a società da questi partecipate, di azioni, quote, ovvero obbligazioni, anche convertibili in azioni, o altri strumenti finanziari e titoli di debito.
● L'attribuzione delle attività delle imprese interessate dalla proposta di concordato ad un assuntore.
● La suddivisione in classi omogenee in base alla posizione giuridica e agli interessi economici.
● Trattamenti differenziati tra creditori appartenenti a classi diverse.

Il Piano deve inoltre indicare la descrizione analitica delle modalità e dei tempi di adempimento della proposta, deve essere concretamente attuabile, ovvero ci devono essere reali possibilità di raggiungere gli obiettivi individuati.
Il piano deve comunque indicare: le cause alla base della crisi, le strategie che si vogliono mettere in atto, i tempi necessari per assicurare il riequilibrio finanziario, le azioni risarcitorie recuperatorie esperibili, il cronoprogramma delle attività, nonché le azioni correttive nel caso di scostamento tra gli obiettivi pianificati e quelli raggiunti.

L’ammissibilità del concordato preventivo
Una volta che il debitore fornisce tutta la documentazione richiesta, a meno che non vengano richieste ulteriori integrazioni, il tribunale competente deciderà in merito all’ammissibilità o meno del concordato preventivo.
In caso ciò avvenga, il tribunale nominerà il giudice delegato e il commissario giudiziale, provvederà a fissare le date per il voto dei creditori, ordinerà l’iscrizione del provvedimento nell’apposito registro delle imprese e il versamento di una somma a copertura della procedura. In caso di inammissibilità della richiesta di concordato preventivo, il tribunale avvierà la procedura di liquidazione giudiziale.