ATTIVO CIRCOLANTE: COSA E' E COSA COMPRENDE


In economia aziendale l’attivo circolante è l'insieme delle componenti del patrimonio aziendale che sono a disposizione per un periodo breve e che possiedono la caratteristica di realizzo immediato e diretto. Quali voci compongono l’attivo circolante e come è suddiviso? Cosa comprende nello specifico e come è regolamentato nel nostro ordinamento? In questo nuovo articolo del nostro glossario iCRIBIS affronteremo tali aspetti e risponderemo a tutte queste domande.

La definizione di attivo circolante

L’attivo circolante è il totale degli impieghi di breve durata e delle disponibilità liquide di una realtà imprenditoriale. In altri termini, l’attivo circolante è l’insieme delle rimanenze delle materie prime e dei prodotti finiti, ovvero i beni che non rimarranno a lungo in magazzino, eventuali cambiali e crediti che possono essere tramutati in denaro entro un anno e le varie disponibilità liquide, ossia gli assegni, il denaro in cassa e i depositi sui conti bancari e postali. É definito circolante perché, come appena detto, è composto da risorse che nel breve periodo di rinnovano, al contrario di ciò che si verifica per le attività e le passività immobilizzate, che permangono per un periodo decisamente più lungo.

Da cosa è composto l’attivo circolante?

L’attivo circolante è parte dello stato patrimoniale, documento contabile previsto dalla legislazione italiana che, insieme al conto economico, alla nota integrativa e al rendiconto finanziario, fa parte del bilancio d'esercizio di un’impresa.

L’art. 2424 del Codice Civile, che disciplina lo schema e il contenuto dello stato patrimoniale, prevede che nell’attivo circolante, alla lettera C, rientrino le seguenti voci:

  • le rimanenze: materie prime, ma anche la merce ordinata o non venduta
  • i crediti esigibili nel breve periodo nei confronti dei clienti, i crediti verso le imprese controllate, quelli verso le imprese collegate, quelli verso le controllanti, verso le società sottoposte al controllo delle controllanti e le imposte anticipate
  • le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni. come le partecipazioni in titoli o derivati finanziarilLe disponibilità liquide immediate, ossia i depositi bancari, quelli postali, gli assegni, il denaro e i valori in cassa.

 

Cosa indica l’attivo circolante?

Una volta capito cosa è l’attivo circolante e cosa comprende, vediamo ora cosa esprime. Possiamo iniziare dicendo che l’attivo circolante rivela lo stato di salute delle finanze di una realtà imprenditoriale.
Come abbiamo visto in precedenza l’attivo circolante esprime l’insieme delle risorse finanziarie disponibili e non immobilizzate, al netto delle passività a breve. In altre parole, indica la capacità da parte dell’impresa di far fronte alle obbligazioni a breve termine. Più l'attivo circolante è maggiore, più l’azienda sarà in grado di restituire i prestiti ricevuti e di saldare i suoi acquisti.
L’attivo circolante, infatti, è sinonimo di liquidità, poiché costituito da risorse prontamente disponibili, da crediti esigibili e da rimanenze, che possono essere vendute e tramutate in denaro. Ciò vuol dire che un attivo circolante positivo implica una situazione finanziaria soddisfacente, perché nel breve termine l’azienda potrà fronteggiare le scadenze, costituite dalle passività, preservando un certo margine di sicurezza.

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