NEW BUSINESS: LE IMPRESE CHE HANNO INIZIATO L'ATTIVITA' NEL 2024


Durante gli ultimi anni le aziende del nostro Paese sono state messe a dura prova, prima dall'emergenza sanitaria legata al Covid, poi dal conflitto russo-ucraino, dall’aumento dei prezzi, dall’inflazione e dai tassi d’interesse. Nonostante tutto ciò la voglia di fare impresa non è scemata e in molti ogni anno decidono di avviare una nuova attività. In questo nuovo studio dell’Osservatorio iCRIBIS ci occuperemo proprio delle nuove imprese nate nel 2024, cercando di comprendere più a fondo le peculiarità, i trend e le caratteristiche delle realtà imprenditoriali che hanno avviato la loro attività nel corso dell’anno appena trascorso.

infografica

 

newbusiness

Le nuove imprese nate nel 2024 e il trend degli ultimi anni

Sono 263.320 le nuove imprese, che hanno iniziato la loro attività nel nostro Paese nel 2024. Un dato in costante crescita negli ultimi cinque anni: +0,7% rispetto al 2023, +6,4% rispetto al 2022, +7,8% rispetto al 2021 e addirittura +26,2% rispetto al 2020. Analizzando le nuove imprese su base mensile, si può notare come gennaio, con il 14,3%, sia il mese preferito dagli imprenditori italiani per avviare il loro business. Seguono febbraio (11,2%), marzo (11,1%), aprile (9,7%), maggio (9,6%), ottobre (8,9%), luglio (8,5%), giugno (8,3%), settembre (7,5%), novembre (6%), agosto (4%) e dicembre (0,9%).

La distribuzione geografica delle nuove imprese

A livello territoriale il Nord-Ovest è la macroarea con la maggiore concentrazione di nuove attività (28,2%), seguita dal Sud (21,8%), dal Centro Italia (21,5%), il Nord-Est (19,8%) e le Isole (8,7%). A livello regionale, invece, la Lombardia con il 18,1% è la regione con il più alto numero di nuove imprese nel 2024. Completano le prime dieci posizioni il Lazio (10,8%), la Campania (9,5%), il Veneto (8,2%), l’Emilia-Romagna (7,9%), il Piemonte (7,3%), la Toscana (6,8%), la Sicilia (6,3%), la Puglia (6,3%) e la Calabria (2,6%). Nelle ultime posizioni, invece, troviamo la Basilicata (0,9%), il Molise (0,4%) e Valle D’Aosta (0,2%).

Le caratteristiche delle nuove imprese e la loro dimensione

distribuzione

La distribuzione della popolazione per settore merceologico mette in risalto la vitalità e la voglia di fare impresa nel settore del commercio (21,4%). Interessante anche la percentuale di nuove realtà imprenditoriali nel settore delle costruzioni (17,5%) e nei servizi di ristorazione e alloggio (10,2%). Il tessuto imprenditoriale si caratterizza per la scarsa numerosità delle persone impiegate. Infatti, il 94,5% delle imprese che hanno iniziato la propria attività nel 2024 impiega meno di quattro dipendenti (l’88% dichiara meno di due addetti). In generale le imprese hanno una media dipendenti che si aggira intorno alle 1,8 unità. Sotto il profilo della forma legale, la popolazione analizzata si compone per oltre la metà, il 59,5%, di imprese individuali. Il restante 40,5%, invece, è formato da società di capitali (34,7%), da società di persone (5,2%) e da altre forme societarie (0,6%).

Le start up innovative che hanno iniziato la loro attività nel 2024

Gli italiani continuano a credere nelle imprese e in particolare in quelle che innovano. Nell’anno appena trascorso, infatti, sono 1878 le startup innovative che hanno iniziato la loro attività in Italia (+0,4% rispetto al 2023).
Le aziende iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese nate nel 2024 si trovano in prevalenza nelle regioni del Nord-Italia, cui si deve circa il 54,3% delle startup innovative totali. La distribuzione regionale delle nuove imprese innovative si concentra ancora una volta in gran parte tra Lombardia (28,2%), Lazio (12,2%), Campania (10,4%), Emilia-Romagna (8,1%), Veneto (6,4%), Piemonte (5,9%), Marche (5,3%), Puglia (5,3%), Toscana (3,7%) e Sicilia (3,1%). Dal punto di vista merceologico, invece, il 31,4% delle start up innovative produce software non connessi all’edizione. Degna di nota anche la percentuale delle startup attive nel settore della ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle altre scienze naturali e dell'ingegneria (9,2%) e nelle attività di consulenza nel settore delle tecnologie dell'informatica ( 4,8%).

I numeri delle imprese giovanili

Sono circa 117.281 le imprese giovanili nate in Italia nel 2024, che pesano per il 44,7% sul totale delle nuove imprese presenti sul territorio nazionale. Nell’89,8% dei casi la partecipazione al controllo e alla proprietà è detenuta da under 35 in maniera esclusiva, nell'8% il controllo è forte, mentre nel 2,2% è maggioritario. La forma legale più impiegata dalle imprese giovanili è quella dell'impresa individuale (71,7%). Seguono le società di capitali (23,6%), le società di persone (4,4%) e le altre forme societarie (0,3%). Dal punto di vista territoriale le imprese giovanili che hanno iniziato la loro attività nel 2024 si concentrano in prevalenza in Lombardia (17,5%), seguono la Campania (10,4%), il Lazio (10,2%), il Veneto (8%), l’Emilia- Romagna (7,9%) il Piemonte (7,7%), la Sicilia (6,7%), la Toscana (6,4%), la Puglia (6,1%) e la Calabria (2,9%). Il 23,6% delle imprese giovanili appartiene al commercio, Significativa anche la percentuale delle imprese giovanili attive nel settore edile (16,8%), nelle attività di alloggio e ristorazione (11,3%) e nelle attività professionali, tecniche e scientifiche (6,9%).

I numeri delle imprese straniere

Le imprese guidate da cittadini stranieri rappresentano una quota sempre più importante del nostro tessuto imprenditoriale. In particolare, le nuove imprese straniere nel 2024 sono 55.484, il 21% delle imprese complessivamente censite presso i Registri delle Camere di commercio durante lo scorso anno. A livello geografico, è ancora la Lombardia la realtà con la maggiore incidenza di realtà imprenditoriali straniere (22,7%), seguita dall’Emilia Romagna (11,2%), dal Veneto (10,2%), dalla Toscana (9,9%), dal Lazio (9,4%) e dall Piemonte (8,6%). La Campania in settima posizione e con un’incidenza pari al 5,6% è la prima regione dell’Italia meridionale (14%). Il settore in cui le imprese straniere sono di più è quello delle costruzioni (32,2% di cui il 27% sono lavori di costruzione specializzati). Altro settore in cui si apprezza una forte specializzazione delle imprese straniere è quello del commercio al dettaglio (13,9% del totale delle imprese straniere), minore invece l’incidenza nel commercio all’ingrosso (4,1%). Le imprese straniere che hanno iniziato l’attività nel 2024 assumono, nel 73,5% dei casi, la forma di impresa individuale, nel 22,5% si costituiscono come società di capitali e nel 3,6% si strutturano come società di persone, mentre solo lo 0,4% opta per altre forme societarie.

I numeri delle nuove imprese femminili in Italia

impresefemminili

Sono 71.251 le imprese femminili che hanno aperto i battenti in Italia nel 2024, il 27% del totale delle nuove imprese nazionali. Nello specifico quest’ultime nel 85,5% dei casi hanno una compagine composta in maniera esclusiva da donne, nell’11% si contraddistinguono per una partecipazione forte, mentre nel 3,5% dei casi la presenza femminile è maggioritaria. La loro distribuzione territoriale si concentra per circa il 37,7% tra Lombardia (16,2%), Lazio (11,4%, e Campania (10,1%). Completano la graduatoria regionale il Veneto (7,7%), l’Emilia-Romagna (7,4%), il Piemonte (7,3%), la Toscana (7,1%), la Sicilia (6,9%), la Puglia (6,6%), la Calabria (2,8%), la Liguria (2,6%), la Sardegna (2,6%), le Marche (2,5%), l’Abruzzo (2,3%), il Trentino-Alto Adige (1,8%), il Friuli-Venezia Giulia (1,6%), l’Umbria (1,4%), la Basilicata (1%), il Molise (0,4%) e la Valle d’Aosta (0,1%). Le nuove imprese femminili italiane rappresentano il 17,2% delle attività di commercio al dettaglio, il 14,2% dei servizi di alloggio e di ristorazione. il 12% delle altre attività di servizi e l’8% delle coltivazioni agricole e degli allevamenti di animali. Sotto il profilo della forma legale più gettonata dalle nuove imprese femminili è quella dell’impresa individuale (69,5%). Minore, invece, la presenza delle società di capitali (25,5%), di quelle di persone (4,6%) e delle altre forme societarie (0,4%). In particolare è da segnalare la quota delle società a responsabilità limitata (13,6%) e di quelle a responsabilità limitata semplificata (11,2%).


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis D&B per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

NEW BUSINESS: LE IMPRESE CHE HANNO INIZIATO L'ATTIVITA' NEL 2024


Durante gli ultimi anni le aziende del nostro Paese sono state messe a dura prova, prima dall'emergenza sanitaria legata al Covid, poi dal conflitto russo-ucraino, dall’aumento dei prezzi, dall’inflazione e dai tassi d’interesse. Nonostante tutto ciò la voglia di fare impresa non è scemata e in molti ogni anno decidono di avviare una nuova attività. In questo nuovo studio dell’Osservatorio iCRIBIS ci occuperemo proprio delle nuove imprese nate nel 2024, cercando di comprendere più a fondo le peculiarità, i trend e le caratteristiche delle realtà imprenditoriali che hanno avviato la loro attività nel corso dell’anno appena trascorso.

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Le nuove imprese nate nel 2024 e il trend degli ultimi anni

Sono 263.320 le nuove imprese, che hanno iniziato la loro attività nel nostro Paese nel 2024. Un dato in costante crescita negli ultimi cinque anni: +0,7% rispetto al 2023, +6,4% rispetto al 2022, +7,8% rispetto al 2021 e addirittura +26,2% rispetto al 2020. Analizzando le nuove imprese su base mensile, si può notare come gennaio, con il 14,3%, sia il mese preferito dagli imprenditori italiani per avviare il loro business. Seguono febbraio (11,2%), marzo (11,1%), aprile (9,7%), maggio (9,6%), ottobre (8,9%), luglio (8,5%), giugno (8,3%), settembre (7,5%), novembre (6%), agosto (4%) e dicembre (0,9%).

La distribuzione geografica delle nuove imprese

A livello territoriale il Nord-Ovest è la macroarea con la maggiore concentrazione di nuove attività (28,2%), seguita dal Sud (21,8%), dal Centro Italia (21,5%), il Nord-Est (19,8%) e le Isole (8,7%). A livello regionale, invece, la Lombardia con il 18,1% è la regione con il più alto numero di nuove imprese nel 2024. Completano le prime dieci posizioni il Lazio (10,8%), la Campania (9,5%), il Veneto (8,2%), l’Emilia-Romagna (7,9%), il Piemonte (7,3%), la Toscana (6,8%), la Sicilia (6,3%), la Puglia (6,3%) e la Calabria (2,6%). Nelle ultime posizioni, invece, troviamo la Basilicata (0,9%), il Molise (0,4%) e Valle D’Aosta (0,2%).

Le caratteristiche delle nuove imprese e la loro dimensione

distribuzione

La distribuzione della popolazione per settore merceologico mette in risalto la vitalità e la voglia di fare impresa nel settore del commercio (21,4%). Interessante anche la percentuale di nuove realtà imprenditoriali nel settore delle costruzioni (17,5%) e nei servizi di ristorazione e alloggio (10,2%). Il tessuto imprenditoriale si caratterizza per la scarsa numerosità delle persone impiegate. Infatti, il 94,5% delle imprese che hanno iniziato la propria attività nel 2024 impiega meno di quattro dipendenti (l’88% dichiara meno di due addetti). In generale le imprese hanno una media dipendenti che si aggira intorno alle 1,8 unità. Sotto il profilo della forma legale, la popolazione analizzata si compone per oltre la metà, il 59,5%, di imprese individuali. Il restante 40,5%, invece, è formato da società di capitali (34,7%), da società di persone (5,2%) e da altre forme societarie (0,6%).

Le start up innovative che hanno iniziato la loro attività nel 2024

Gli italiani continuano a credere nelle imprese e in particolare in quelle che innovano. Nell’anno appena trascorso, infatti, sono 1878 le startup innovative che hanno iniziato la loro attività in Italia (+0,4% rispetto al 2023).
Le aziende iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese nate nel 2024 si trovano in prevalenza nelle regioni del Nord-Italia, cui si deve circa il 54,3% delle startup innovative totali. La distribuzione regionale delle nuove imprese innovative si concentra ancora una volta in gran parte tra Lombardia (28,2%), Lazio (12,2%), Campania (10,4%), Emilia-Romagna (8,1%), Veneto (6,4%), Piemonte (5,9%), Marche (5,3%), Puglia (5,3%), Toscana (3,7%) e Sicilia (3,1%). Dal punto di vista merceologico, invece, il 31,4% delle start up innovative produce software non connessi all’edizione. Degna di nota anche la percentuale delle startup attive nel settore della ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle altre scienze naturali e dell'ingegneria (9,2%) e nelle attività di consulenza nel settore delle tecnologie dell'informatica ( 4,8%).

I numeri delle imprese giovanili

Sono circa 117.281 le imprese giovanili nate in Italia nel 2024, che pesano per il 44,7% sul totale delle nuove imprese presenti sul territorio nazionale. Nell’89,8% dei casi la partecipazione al controllo e alla proprietà è detenuta da under 35 in maniera esclusiva, nell'8% il controllo è forte, mentre nel 2,2% è maggioritario. La forma legale più impiegata dalle imprese giovanili è quella dell'impresa individuale (71,7%). Seguono le società di capitali (23,6%), le società di persone (4,4%) e le altre forme societarie (0,3%). Dal punto di vista territoriale le imprese giovanili che hanno iniziato la loro attività nel 2024 si concentrano in prevalenza in Lombardia (17,5%), seguono la Campania (10,4%), il Lazio (10,2%), il Veneto (8%), l’Emilia- Romagna (7,9%) il Piemonte (7,7%), la Sicilia (6,7%), la Toscana (6,4%), la Puglia (6,1%) e la Calabria (2,9%). Il 23,6% delle imprese giovanili appartiene al commercio, Significativa anche la percentuale delle imprese giovanili attive nel settore edile (16,8%), nelle attività di alloggio e ristorazione (11,3%) e nelle attività professionali, tecniche e scientifiche (6,9%).

I numeri delle imprese straniere

Le imprese guidate da cittadini stranieri rappresentano una quota sempre più importante del nostro tessuto imprenditoriale. In particolare, le nuove imprese straniere nel 2024 sono 55.484, il 21% delle imprese complessivamente censite presso i Registri delle Camere di commercio durante lo scorso anno. A livello geografico, è ancora la Lombardia la realtà con la maggiore incidenza di realtà imprenditoriali straniere (22,7%), seguita dall’Emilia Romagna (11,2%), dal Veneto (10,2%), dalla Toscana (9,9%), dal Lazio (9,4%) e dall Piemonte (8,6%). La Campania in settima posizione e con un’incidenza pari al 5,6% è la prima regione dell’Italia meridionale (14%). Il settore in cui le imprese straniere sono di più è quello delle costruzioni (32,2% di cui il 27% sono lavori di costruzione specializzati). Altro settore in cui si apprezza una forte specializzazione delle imprese straniere è quello del commercio al dettaglio (13,9% del totale delle imprese straniere), minore invece l’incidenza nel commercio all’ingrosso (4,1%). Le imprese straniere che hanno iniziato l’attività nel 2024 assumono, nel 73,5% dei casi, la forma di impresa individuale, nel 22,5% si costituiscono come società di capitali e nel 3,6% si strutturano come società di persone, mentre solo lo 0,4% opta per altre forme societarie.

I numeri delle nuove imprese femminili in Italia

impresefemminili

Sono 71.251 le imprese femminili che hanno aperto i battenti in Italia nel 2024, il 27% del totale delle nuove imprese nazionali. Nello specifico quest’ultime nel 85,5% dei casi hanno una compagine composta in maniera esclusiva da donne, nell’11% si contraddistinguono per una partecipazione forte, mentre nel 3,5% dei casi la presenza femminile è maggioritaria. La loro distribuzione territoriale si concentra per circa il 37,7% tra Lombardia (16,2%), Lazio (11,4%, e Campania (10,1%). Completano la graduatoria regionale il Veneto (7,7%), l’Emilia-Romagna (7,4%), il Piemonte (7,3%), la Toscana (7,1%), la Sicilia (6,9%), la Puglia (6,6%), la Calabria (2,8%), la Liguria (2,6%), la Sardegna (2,6%), le Marche (2,5%), l’Abruzzo (2,3%), il Trentino-Alto Adige (1,8%), il Friuli-Venezia Giulia (1,6%), l’Umbria (1,4%), la Basilicata (1%), il Molise (0,4%) e la Valle d’Aosta (0,1%). Le nuove imprese femminili italiane rappresentano il 17,2% delle attività di commercio al dettaglio, il 14,2% dei servizi di alloggio e di ristorazione. il 12% delle altre attività di servizi e l’8% delle coltivazioni agricole e degli allevamenti di animali. Sotto il profilo della forma legale più gettonata dalle nuove imprese femminili è quella dell’impresa individuale (69,5%). Minore, invece, la presenza delle società di capitali (25,5%), di quelle di persone (4,6%) e delle altre forme societarie (0,4%). In particolare è da segnalare la quota delle società a responsabilità limitata (13,6%) e di quelle a responsabilità limitata semplificata (11,2%).


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis D&B per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

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