COMMERCIO AL DETTAGLIO DI OGGETTI D'ARTE: I NUMERI IN ITALIA


Dall’8 al 16 marzo 2025 alle Fiere di Parma torna Mercanteinfiera, il principale evento in Italia dedicato all'antiquariato, al modernariato e al collezionismo. In occasione di questo importante appuntamento, proponiamo uno studio dell’osservatorio iCRIBIS riguardante le attività specializzate nel commercio al dettaglio di oggetti d’arte, nello specifico analizzeremo le imprese con codice ATECO 47.78.31.

infografica

La distribuzione territoriale delle realtà che commerciano oggetti d’arte in Italia

distribuzione

Dal punto di vista geografico, le oltre 1500 attività della popolazione analizzata si trovano prevalentemente nella parte centro-settentrionale del Paese: oltre quattro commercianti su cinque, l’80,5%, si trovano tra le macroaree del Nord Italia (54,2%) e del Centro (26,3%). Seguono il Sud Italia con il 13% e le Isole con il 6,5%.
La Lombardia è la regione italiana dove si registra la maggiore concentrazione di realtà che commercializzano al dettaglio oggetti d’arte. Infatti, su un totale di oltre 1500 imprese, il 22,6% si trova proprio in territorio lombardo. Seguono Lazio (12,5%), Toscana (10%), Veneto (9,9%), Emilia-Romagna (8,6%), Piemonte (7,4%), Campania (7,3%), Sicilia (5,4%), Liguria (3,5%) e Umbria (3%).
La distribuzione della popolazione a livello provinciale ricalca a grandi linee quella delle principali città d’arte italiane: Milano (14,3%), Roma (11%), Venezia (4,8%), Torino (4,5%), Napoli (4,3%), Bologna (3,8%), Firenze (3,1%), Genova (2%), Lucca (1,9%), Salerno (1,8%), Palermo (1,5%), Siena (1,5%) e Messina (1,3%).

Il tessuto imprenditoriale della popolazione analizzata

formalegale

Il tessuto imprenditoriale della popolazione analizzata è caratterizzato in prevalenza da microimprese, ossia realtà con meno di 10 occupati e che realizzano un fatturato oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro. La forma legale più diffusa è la ditta individuale (50%), seguita dalle società di capitali (34,7%), le società di persone (14,1%) e le altre forme societarie (1,1%). Le realtà del settore si dimostrano in salute dal punto di vista degli occupati: nel 2024, infatti, il numero di dipendenti è aumentato del +8,7% rispetto al 2023 e del +14,9% rispetto al 2022. Nel 76% dei casi le imprese del settore impiegano meno di due dipendenti, nel 13,4% da due a tre e nel restante 10,6% più di tre. Infine è degno di nota il dato riguardante le realtà imprenditoriali guidate da donne o a prevalente partecipazione femminile (il 25% del totale della popolazione). Nello specifico le imprese a guida esclusivamente femminile sono il 70,9% del totale, quelle con una partecipazione forte il 22,2% e le realtà con una presenza maggioritaria il 6,9%.

Il grado di affidabilità del commercio al dettaglio di oggetti d’arte

Il settore del commercio al dettaglio di oggetti d’arte si contraddistingue per un’affidabilità economico commerciale bassa (per il calcolo dell’indice sono utilizzate numerose variabili, tra cui informazioni anagrafiche, indici e dati di bilancio, anzianità aziendale, esperienze di pagamento, presenza di informazioni negative). Tra le imprese analizzate di cui è disponibile il dato, infatti, solo il 3,1% ha un indice di rischio minimo e il 37,9% ha uno score più basso della media. Le imprese con una rischiosità massima sono invece il 12,1%, mentre quelle con un rischio più alto della media il 46,2% del totale della popolazione.

La vocazione all’innovazione e la digital attitude della popolazione analizzata

innovazione

Le imprese del settore del commercio al dettaglio di oggetti d’arte si caratterizzano per una buona propensione all’innovazione: il 7,3% di queste, infatti, fa registrare uno score alto, il 22,7% un punteggio sopra la media e il 14,7% uno score medio. Le attività che commerciano al dettaglio oggetti d’arte con un punteggio al di sotto della media sono invece il 25% e quelle con un punteggio basso il 27,5% del totale. Nonostante il progresso digitale che ha interessato negli ultimi anni questo settore, le realtà che commerciano al dettaglio oggetti d’arte si caratterizzano ancora in buona parte per una bassa digital attitude: il 13,5% delle realtà, infatti, fa registrare uno score alto, il 13,1% uno score sopra la media, l’8,8% un punteggio medio, il 4,4% uno sotto la media e addirittura il 57,5% una digital attitude bassa.

Il fatturato stimato delle imprese della popolazione analizzata

Per quanto riguarda il fatturato stimato, le realtà della popolazione analizzata senza obbligo di bilancio, costituite da almeno un anno e con assegnato un codice ATECO si attestano per il 6,7% nella fascia inferiore ai 100.000€, per il 53,3% nella fascia 100.000 - 499.99€, per lo 0,3% nella fascia 500.000 - 999.999€ e per lo 0,4% nella fascia superiore a 1.000.000 €.

Il fatturato del settore del commercio al dettaglio di oggetti d’arte

Il dato relativo al fatturato, considerando che i dati di bilancio sono disponibili solo per il 27,9% della popolazione, restituisce l’immagine di un settore in moderata crescita: il fatturato del 2023 è pari a 346 milioni i di euro (+5,2% rispetto al 2022 e +26,3% rispetto al 2021). Nello specifico si può apprezzare che le realtà imprenditoriali della popolazione si attestano per il 7,9% nella fascia di fatturato inferiore ai 50.000 €, per il 2,9% nella fascia 50.000 – 99.999 €, per il 9,7% nella fascia 100.000 - 499.999 €, per il 3,2% nella fascia 500.000 - 999.999 €, per il 3,5% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, per lo 0,2% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 € e per lo 0,5% nella fascia 10.000.000 – 49.999.999 €.

Nella prime dieci posizioni delle realtà italiane del commercio al dettaglio di oggetti d’arte troviamo:

 


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis Srl per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

COMMERCIO AL DETTAGLIO DI OGGETTI D'ARTE: I NUMERI IN ITALIA


Dall’8 al 16 marzo 2025 alle Fiere di Parma torna Mercanteinfiera, il principale evento in Italia dedicato all'antiquariato, al modernariato e al collezionismo. In occasione di questo importante appuntamento, proponiamo uno studio dell’osservatorio iCRIBIS riguardante le attività specializzate nel commercio al dettaglio di oggetti d’arte, nello specifico analizzeremo le imprese con codice ATECO 47.78.31.

infografica

La distribuzione territoriale delle realtà che commerciano oggetti d’arte in Italia

distribuzione

Dal punto di vista geografico, le oltre 1500 attività della popolazione analizzata si trovano prevalentemente nella parte centro-settentrionale del Paese: oltre quattro commercianti su cinque, l’80,5%, si trovano tra le macroaree del Nord Italia (54,2%) e del Centro (26,3%). Seguono il Sud Italia con il 13% e le Isole con il 6,5%.
La Lombardia è la regione italiana dove si registra la maggiore concentrazione di realtà che commercializzano al dettaglio oggetti d’arte. Infatti, su un totale di oltre 1500 imprese, il 22,6% si trova proprio in territorio lombardo. Seguono Lazio (12,5%), Toscana (10%), Veneto (9,9%), Emilia-Romagna (8,6%), Piemonte (7,4%), Campania (7,3%), Sicilia (5,4%), Liguria (3,5%) e Umbria (3%).
La distribuzione della popolazione a livello provinciale ricalca a grandi linee quella delle principali città d’arte italiane: Milano (14,3%), Roma (11%), Venezia (4,8%), Torino (4,5%), Napoli (4,3%), Bologna (3,8%), Firenze (3,1%), Genova (2%), Lucca (1,9%), Salerno (1,8%), Palermo (1,5%), Siena (1,5%) e Messina (1,3%).

Il tessuto imprenditoriale della popolazione analizzata

formalegale

Il tessuto imprenditoriale della popolazione analizzata è caratterizzato in prevalenza da microimprese, ossia realtà con meno di 10 occupati e che realizzano un fatturato oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro. La forma legale più diffusa è la ditta individuale (50%), seguita dalle società di capitali (34,7%), le società di persone (14,1%) e le altre forme societarie (1,1%). Le realtà del settore si dimostrano in salute dal punto di vista degli occupati: nel 2024, infatti, il numero di dipendenti è aumentato del +8,7% rispetto al 2023 e del +14,9% rispetto al 2022. Nel 76% dei casi le imprese del settore impiegano meno di due dipendenti, nel 13,4% da due a tre e nel restante 10,6% più di tre. Infine è degno di nota il dato riguardante le realtà imprenditoriali guidate da donne o a prevalente partecipazione femminile (il 25% del totale della popolazione). Nello specifico le imprese a guida esclusivamente femminile sono il 70,9% del totale, quelle con una partecipazione forte il 22,2% e le realtà con una presenza maggioritaria il 6,9%.

Il grado di affidabilità del commercio al dettaglio di oggetti d’arte

Il settore del commercio al dettaglio di oggetti d’arte si contraddistingue per un’affidabilità economico commerciale bassa (per il calcolo dell’indice sono utilizzate numerose variabili, tra cui informazioni anagrafiche, indici e dati di bilancio, anzianità aziendale, esperienze di pagamento, presenza di informazioni negative). Tra le imprese analizzate di cui è disponibile il dato, infatti, solo il 3,1% ha un indice di rischio minimo e il 37,9% ha uno score più basso della media. Le imprese con una rischiosità massima sono invece il 12,1%, mentre quelle con un rischio più alto della media il 46,2% del totale della popolazione.

La vocazione all’innovazione e la digital attitude della popolazione analizzata

innovazione

Le imprese del settore del commercio al dettaglio di oggetti d’arte si caratterizzano per una buona propensione all’innovazione: il 7,3% di queste, infatti, fa registrare uno score alto, il 22,7% un punteggio sopra la media e il 14,7% uno score medio. Le attività che commerciano al dettaglio oggetti d’arte con un punteggio al di sotto della media sono invece il 25% e quelle con un punteggio basso il 27,5% del totale. Nonostante il progresso digitale che ha interessato negli ultimi anni questo settore, le realtà che commerciano al dettaglio oggetti d’arte si caratterizzano ancora in buona parte per una bassa digital attitude: il 13,5% delle realtà, infatti, fa registrare uno score alto, il 13,1% uno score sopra la media, l’8,8% un punteggio medio, il 4,4% uno sotto la media e addirittura il 57,5% una digital attitude bassa.

Il fatturato stimato delle imprese della popolazione analizzata

Per quanto riguarda il fatturato stimato, le realtà della popolazione analizzata senza obbligo di bilancio, costituite da almeno un anno e con assegnato un codice ATECO si attestano per il 6,7% nella fascia inferiore ai 100.000€, per il 53,3% nella fascia 100.000 - 499.99€, per lo 0,3% nella fascia 500.000 - 999.999€ e per lo 0,4% nella fascia superiore a 1.000.000 €.

Il fatturato del settore del commercio al dettaglio di oggetti d’arte

Il dato relativo al fatturato, considerando che i dati di bilancio sono disponibili solo per il 27,9% della popolazione, restituisce l’immagine di un settore in moderata crescita: il fatturato del 2023 è pari a 346 milioni i di euro (+5,2% rispetto al 2022 e +26,3% rispetto al 2021). Nello specifico si può apprezzare che le realtà imprenditoriali della popolazione si attestano per il 7,9% nella fascia di fatturato inferiore ai 50.000 €, per il 2,9% nella fascia 50.000 – 99.999 €, per il 9,7% nella fascia 100.000 - 499.999 €, per il 3,2% nella fascia 500.000 - 999.999 €, per il 3,5% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, per lo 0,2% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 € e per lo 0,5% nella fascia 10.000.000 – 49.999.999 €.

Nella prime dieci posizioni delle realtà italiane del commercio al dettaglio di oggetti d’arte troviamo:

 


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis Srl per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

<