Il settore florovivaistico: i numeri del commercio di fiori e piante in Italia


Il commercio al dettaglio di fiori e piante in Italia

Il settore florovivaistico nel 2024 ha raggiunto un valore record di oltre 3,3 miliardi di euro, confermandosi nei primi posti a livello europeo per quanto riguarda l'export, con circa il 70% della produzione diretta al mercato estero.
Per tale motivo, in questo nuovo approfondimento dell’ osservatorio imprese iCRIBIS proponiamo uno studio relativo alle attività florovivaistiche che commercializzano fiori e piante, ossia le imprese che hanno i seguenti codici ATECO: 47.76 (commercio al dettaglio di fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici), 47.76.1 (commercio al dettaglio di fiori e piante).

infografica

La distribuzione geografica delle imprese del commercio al dettaglio di fiori e piante

A livello territoriale le circa 15mila realtà italiane che commercializzano fiori recisi, piante in vaso e altre specie ornamentali si concentrano per la maggior parte dei casi nell’Italia centro-settentrionale (58,7%). Nello specifico le imprese del settore analizzato si trovano per il 23,8% nel Nord-Ovest, per il 20,4% al Centro, per il 15,3% al Nord-Est, per il 28,6% al Sud e per il restante 11,9% nelle Isole.
La Lombardia con il 13,7% delle realtà della popolazione analizzata è la regione con la più alta concentrazione territoriale in Italia. Completano la top ten della classifica regionale Campania (12,1%), Lazio (10,4%), Sicilia (8,9%), Piemonte (6,8%), Puglia (6,7%), Veneto (6,5%), Emilia-Romagna (6%), Toscana (5,6%) e Calabria (4,9%). Nelle ultime cinque posizioni del ranking troviamo, invece, Friuli-Venezia Giulia (1,8%), Basilicata (1,1%), Trentino-Alto Adige (1%), Molise (0,7%) e Valle d’Aosta (0,1%).

distribuzione

Le realtà lombarde che vendono fiori e piante al dettaglio

Le circa 2mila realtà florovivaistiche che commerciano al dettaglio fiori e piante attive in Lombardia si trovano in prevalenza in provincia di Milano (il 37,4% del totale regionale), seguono Brescia (11,9%), Bergamo (11,1%), Varese (8,3%), Monza e Brianza (7,6%), Pavia (4,9%), Como (4,8%), Mantova (4,3%), Cremona (3,9%), Lecco (2,8%), Lodi (1,9%) e Sondrio (1,1%).
Il tessuto imprenditoriale si caratterizza per un’ampia presenza di imprese individuali (il 78,7% del totale). È invece minore la percentuale delle società di persone (15,8%) e delle società di capitali (5,5%). Tra le società di persone è degna di nota la presenza della forma legale della società in accomandita semplice (5%).
Infine, è da segnalare tra le realtà lombarde che commerciano al dettaglio fiori e piante e fertilizzanti, l’82,3% del totale della popolazione regionale, la percentuale cospicua di imprese femminili (il 30% del totale). Tra quest’ultime nel 89,6%% dei casi la partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta in maniera esclusiva da donne, nel 9,9% il controllo è forte, mentre nel restante 0,5% il controllo è maggioritario.

Le caratteristiche del tessuto imprenditoriale del settore analizzato

Il tessuto imprenditoriale del settore è formato per la stragrande maggioranza da microimprese (realtà con meno di 10 dipendenti e con un fatturato annuo che non supera 2 milioni di euro), che adottano la forma giuridica dell’impresa individuale (83,5%). Il restante 16,5% della popolazione, invece, si divide tra le società di persone (10,6%) e quelle di capitali (5,9%). In particolare, tra le società di capitali è da segnalare la quota delle società a responsabilità limitata (3,4%) e delle società a responsabilità limitata semplificata (3%). L’andamento dell’occupazione del settore è interessata negli ultimi anni da una dinamica favorevole. Infatti a dicembre 2024 si è registrata una crescita percentuale dei dipendenti del +2,1% rispetto al 2023 e del +9,6% rispetto al 2022. Nello specifico circa il 72,7% impiega meno di due persone, mentre il numero medio di dipendenti del comparto si aggira intorno alle 1,6 unità.

L’export e la propensione all’innovazione del settore

export

Nonostante l’export sia un punto di forza del settore florovivaistico, le imprese che vendono al dettaglio fiori e piante si contraddistinguono per uno score di internazionalizzazione piuttosto basso: l’81,7% delle realtà imprenditoriali analizzate, infatti, ha uno score basso e il 14,9% ha un punteggio sotto la media. Meno drammatica ma comunque non eccellente è la situazione relativa al tasso di innovazione: infatti, le realtà imprenditoriali con uno score sotto la media sono il 30,3%, mentre quelle con uno score basso il 47,7%. Al contrario il 6,4% ha uno score di innovazione sopra la media, l’11,1% nella media e l’1,1% uno score massimo.

L’affidabilità economico commerciale dei commercianti al dettaglio di fiori e piante

Il dato riguardante l’affidabilità economico commerciale della popolazione analizzata certifica una situazione mediamente buona e in linea con il settore di appartenenza (per il calcolo dell’indice sono utilizzate numerose fonti, tra cui informazioni anagrafiche, indici e dati di bilancio, anzianità aziendale, esperienze di pagamento, presenza di informazioni negative). Tra le imprese che vendono al dettaglio fiori e piante in Italia di cui è disponibile il dato, infatti, il 2,4% ha un indice di rischio minimo e il 61,9% ha uno score più basso della media. Le imprese con una rischiosità massima sono invece il 4,1% e quelle con un rischio più alto della media sono il 31,4% del totale della popolazione.

Il fatturato stimato delle imprese del settore

Le realtà appartenenti alla popolazione analizzata, che non sono soggette all’obbligo di bilancio e che risultano costituite da almeno un anno, dotate inoltre di un codice ATECO, presentano una distribuzione piuttosto eterogenea in termini di fascia di fatturato stimato. In particolare, una quota estremamente ridotta, pari allo 0,8%, si colloca nella fascia più bassa, ovvero quella inferiore ai 50.000€. Una percentuale ben più significativa, pari al 16%, si distribuisce invece nella fascia immediatamente superiore, compresa tra 50.000 e 99.999€.
La concentrazione più alta si osserva tuttavia nella fascia intermedia, quella tra 100.000 e 499.999€, che raccoglie la maggioranza assoluta delle unità analizzate, raggiungendo il 68,5% del totale. Seguono le realtà di dimensione maggiore: il 2,1%, infatti, si colloca nella fascia 500.000 – 999.999€, mentre soltanto lo 0,4% rientra nella classe compresa tra 1.000.000 e 4.999.999€.
Questi dati evidenziano come la gran parte delle realtà si concentri in una dimensione economica medio-piccola, con un nucleo prevalente nella fascia compresa tra 100.000 - 500.000€ di fatturato stimato annuo, mentre le realtà con fatturato stimato particolarmente elevato risultano residuali.

Le classi di fatturato del commercio al dettaglio di fiori e piante in Italia

Secondo gli ultimi dati disponibili Il fatturato del settore è in crescita: il fatturato del 2023 è pari a 404 milioni di euro (+12,2% rispetto al 2022). Nello specifico si può apprezzare come le imprese del settore si attestano per il 0,7% nella fascia di fatturato inferiore ai 50.000€, per lo 0,7% nella fascia 50.000 – 99.999€, per il 2% nella fascia 100.000 - 499.999€, per lo 0,5% nella fascia 500.000 - 999.999€, per lo 0,4% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999€ e per lo 0,1% nella fascia superiore a 5.000.000€.

Nelle prime dieci posizioni della classifica delle realtà imprenditoriali che vendono fiori e piante al dettaglio con il fatturato più alto troviamo:

 


CHI SIAMO

iCRIBIS è il portale e-commerce di Cribis che offre accesso alla banca dati di informazioni commerciali su imprese italiane ed estere. Ideale per piccole imprese e professionisti, iCRIBIS aiuta a tutelare i crediti e ridurre gli insoluti. Migliaia di piccole aziende e privati lo scelgono quotidianamente per informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, sempre accessibili online.

Il settore florovivaistico: i numeri del commercio di fiori e piante in Italia


Il commercio al dettaglio di fiori e piante in Italia

Il settore florovivaistico nel 2024 ha raggiunto un valore record di oltre 3,3 miliardi di euro, confermandosi nei primi posti a livello europeo per quanto riguarda l'export, con circa il 70% della produzione diretta al mercato estero.
Per tale motivo, in questo nuovo approfondimento dell’ osservatorio imprese iCRIBIS proponiamo uno studio relativo alle attività florovivaistiche che commercializzano fiori e piante, ossia le imprese che hanno i seguenti codici ATECO: 47.76 (commercio al dettaglio di fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici), 47.76.1 (commercio al dettaglio di fiori e piante).

infografica

La distribuzione geografica delle imprese del commercio al dettaglio di fiori e piante

A livello territoriale le circa 15mila realtà italiane che commercializzano fiori recisi, piante in vaso e altre specie ornamentali si concentrano per la maggior parte dei casi nell’Italia centro-settentrionale (58,7%). Nello specifico le imprese del settore analizzato si trovano per il 23,8% nel Nord-Ovest, per il 20,4% al Centro, per il 15,3% al Nord-Est, per il 28,6% al Sud e per il restante 11,9% nelle Isole.
La Lombardia con il 13,7% delle realtà della popolazione analizzata è la regione con la più alta concentrazione territoriale in Italia. Completano la top ten della classifica regionale Campania (12,1%), Lazio (10,4%), Sicilia (8,9%), Piemonte (6,8%), Puglia (6,7%), Veneto (6,5%), Emilia-Romagna (6%), Toscana (5,6%) e Calabria (4,9%). Nelle ultime cinque posizioni del ranking troviamo, invece, Friuli-Venezia Giulia (1,8%), Basilicata (1,1%), Trentino-Alto Adige (1%), Molise (0,7%) e Valle d’Aosta (0,1%).

distribuzione

Le realtà lombarde che vendono fiori e piante al dettaglio

Le circa 2mila realtà florovivaistiche che commerciano al dettaglio fiori e piante attive in Lombardia si trovano in prevalenza in provincia di Milano (il 37,4% del totale regionale), seguono Brescia (11,9%), Bergamo (11,1%), Varese (8,3%), Monza e Brianza (7,6%), Pavia (4,9%), Como (4,8%), Mantova (4,3%), Cremona (3,9%), Lecco (2,8%), Lodi (1,9%) e Sondrio (1,1%).
Il tessuto imprenditoriale si caratterizza per un’ampia presenza di imprese individuali (il 78,7% del totale). È invece minore la percentuale delle società di persone (15,8%) e delle società di capitali (5,5%). Tra le società di persone è degna di nota la presenza della forma legale della società in accomandita semplice (5%).
Infine, è da segnalare tra le realtà lombarde che commerciano al dettaglio fiori e piante e fertilizzanti, l’82,3% del totale della popolazione regionale, la percentuale cospicua di imprese femminili (il 30% del totale). Tra quest’ultime nel 89,6%% dei casi la partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta in maniera esclusiva da donne, nel 9,9% il controllo è forte, mentre nel restante 0,5% il controllo è maggioritario.

Le caratteristiche del tessuto imprenditoriale del settore analizzato

Il tessuto imprenditoriale del settore è formato per la stragrande maggioranza da microimprese (realtà con meno di 10 dipendenti e con un fatturato annuo che non supera 2 milioni di euro), che adottano la forma giuridica dell’impresa individuale (83,5%). Il restante 16,5% della popolazione, invece, si divide tra le società di persone (10,6%) e quelle di capitali (5,9%). In particolare, tra le società di capitali è da segnalare la quota delle società a responsabilità limitata (3,4%) e delle società a responsabilità limitata semplificata (3%). L’andamento dell’occupazione del settore è interessata negli ultimi anni da una dinamica favorevole. Infatti a dicembre 2024 si è registrata una crescita percentuale dei dipendenti del +2,1% rispetto al 2023 e del +9,6% rispetto al 2022. Nello specifico circa il 72,7% impiega meno di due persone, mentre il numero medio di dipendenti del comparto si aggira intorno alle 1,6 unità.

L’export e la propensione all’innovazione del settore

export

Nonostante l’export sia un punto di forza del settore florovivaistico, le imprese che vendono al dettaglio fiori e piante si contraddistinguono per uno score di internazionalizzazione piuttosto basso: l’81,7% delle realtà imprenditoriali analizzate, infatti, ha uno score basso e il 14,9% ha un punteggio sotto la media. Meno drammatica ma comunque non eccellente è la situazione relativa al tasso di innovazione: infatti, le realtà imprenditoriali con uno score sotto la media sono il 30,3%, mentre quelle con uno score basso il 47,7%. Al contrario il 6,4% ha uno score di innovazione sopra la media, l’11,1% nella media e l’1,1% uno score massimo.

L’affidabilità economico commerciale dei commercianti al dettaglio di fiori e piante

Il dato riguardante l’affidabilità economico commerciale della popolazione analizzata certifica una situazione mediamente buona e in linea con il settore di appartenenza (per il calcolo dell’indice sono utilizzate numerose fonti, tra cui informazioni anagrafiche, indici e dati di bilancio, anzianità aziendale, esperienze di pagamento, presenza di informazioni negative). Tra le imprese che vendono al dettaglio fiori e piante in Italia di cui è disponibile il dato, infatti, il 2,4% ha un indice di rischio minimo e il 61,9% ha uno score più basso della media. Le imprese con una rischiosità massima sono invece il 4,1% e quelle con un rischio più alto della media sono il 31,4% del totale della popolazione.

Il fatturato stimato delle imprese del settore

Le realtà appartenenti alla popolazione analizzata, che non sono soggette all’obbligo di bilancio e che risultano costituite da almeno un anno, dotate inoltre di un codice ATECO, presentano una distribuzione piuttosto eterogenea in termini di fascia di fatturato stimato. In particolare, una quota estremamente ridotta, pari allo 0,8%, si colloca nella fascia più bassa, ovvero quella inferiore ai 50.000€. Una percentuale ben più significativa, pari al 16%, si distribuisce invece nella fascia immediatamente superiore, compresa tra 50.000 e 99.999€.
La concentrazione più alta si osserva tuttavia nella fascia intermedia, quella tra 100.000 e 499.999€, che raccoglie la maggioranza assoluta delle unità analizzate, raggiungendo il 68,5% del totale. Seguono le realtà di dimensione maggiore: il 2,1%, infatti, si colloca nella fascia 500.000 – 999.999€, mentre soltanto lo 0,4% rientra nella classe compresa tra 1.000.000 e 4.999.999€.
Questi dati evidenziano come la gran parte delle realtà si concentri in una dimensione economica medio-piccola, con un nucleo prevalente nella fascia compresa tra 100.000 - 500.000€ di fatturato stimato annuo, mentre le realtà con fatturato stimato particolarmente elevato risultano residuali.

Le classi di fatturato del commercio al dettaglio di fiori e piante in Italia

Secondo gli ultimi dati disponibili Il fatturato del settore è in crescita: il fatturato del 2023 è pari a 404 milioni di euro (+12,2% rispetto al 2022). Nello specifico si può apprezzare come le imprese del settore si attestano per il 0,7% nella fascia di fatturato inferiore ai 50.000€, per lo 0,7% nella fascia 50.000 – 99.999€, per il 2% nella fascia 100.000 - 499.999€, per lo 0,5% nella fascia 500.000 - 999.999€, per lo 0,4% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999€ e per lo 0,1% nella fascia superiore a 5.000.000€.

Nelle prime dieci posizioni della classifica delle realtà imprenditoriali che vendono fiori e piante al dettaglio con il fatturato più alto troviamo:

 


CHI SIAMO

iCRIBIS è il portale e-commerce di Cribis che offre accesso alla banca dati di informazioni commerciali su imprese italiane ed estere. Ideale per piccole imprese e professionisti, iCRIBIS aiuta a tutelare i crediti e ridurre gli insoluti. Migliaia di piccole aziende e privati lo scelgono quotidianamente per informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, sempre accessibili online.

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