Industria Aerospaziale Italiana: Numeri e distribuzione


I numeri dell’industria aerospaziale in Italia

L’industria aerospaziale italiana rappresenta un’eccellenza del nostro manifatturiero, grazie a un solido ecosistema composto da grandi imprese, PMI e startup, e a una solida presenza sulla scena internazionale. Con un fatturato annuo di 14 miliardi di euro, 8 miliardi di export e quasi 50mila addetti, il settore aerospaziale italiano è tra i più importanti in Europa e nel mondo.
In questo nuovo studio dell’Osservatorio iCRIBIS,proponiamo un approfondimento sulle imprese del settore aerospaziale italiano e della cosiddetta ''Space Economy'', ossia le realtà che rientrano nel gruppo Ateco 30.3 (fabbricazione di aeromobili, veicoli spaziali e relativi equipaggiamenti) e nelle relative classi 30.31 (fabbricazione di aeromobili, veicoli spaziali e relativi equipaggiamenti per scopi civili) e 30.32 (fabbricazione di aeromobili, veicoli spaziali e relativi equipaggiamenti per scopi militari).

infografica

La distribuzione territoriale dell’industria aerospaziale italiana

distribuzione

La distribuzione dell’industria aerospaziale tricolore è prevalente nella parte nord-occidentale della Penisola (34%), seguono il Sud (25,1%), il Centro Italia (20.4%), il Nord-Est (18,6%) e, infine, le Isole (1,9%).
A livello regionale, la Lombardia guida la classifica, ospitando sul suo territorio il 19,2% delle aziende italiane attive nella produzione di aeromobili e veicoli spaziali. Seguono Campania (14,1%), Lazio (13,5%), Piemonte (13,2%), Emilia-Romagna (6,6%), Friuli-Venezia Giulia (6%), Puglia (6%), Veneto (4,7%) e Abruzzo (3,8%). Con percentuali più contenute troviamo, invece, Toscana (2,5%), Marche (2,2%), Umbria (2,2%), Liguria (1,6%), Sicilia (1,3%) e Trentino - Alto Adige (1.3%), mentre chiudono la classifica Basilicata (0,9%), Sardegna (0,6%) e Calabria (0,3%).

Il tessuto dell’industria aerospaziale tricolore e le sue caratteristiche

Le micro, piccole e medie imprese svolgono un ruolo fondamentale nell’industria aerospaziale del nostro Paese. Quest’ultime, infatti, costituiscono il 60,7% delle aziende del settore, suddivise tra microimprese (34,6%) e PMI (26,1%), e si distinguono per la loro presenza in segmenti di mercato altamente specializzati, offrendo prodotti con un elevato grado di competenza tecnica.
Dal punto di vista occupazionale, il settore mostra evidenti segnali di crescita: a dicembre 2024 si contavano circa 49mila addetti, in aumento del +6% rispetto al 2023 e del +10,3% rispetto al 2022. In media, ciascuna impresa del comparto aerospaziale impiega circa 156 addetti.

La struttura imprenditoriale della popolazione è composta in larga parte da società di capitali, che costituiscono circa l’85,2% del totale. Le ditte individuali rappresentano l’11%, le società di persone il 3,5%, mentre le restanti forme giuridiche sono lo 0,3%. All’interno delle società di capitali, spiccano le società per azioni (8,8%) e le società a responsabilità limitata (74,2%).

La distribuzione del comparto aerospaziale in base al codice ATECO

formalegale

Il comparto dell’industria aerospaziale italiana si compone di circa 320 aziende. La quasi totalità di queste imprese, pari al 96,5%, è impegnata nella fabbricazione di aeromobili, veicoli spaziali e relativi equipaggiamenti.
Il restante 3,5% si concentra invece su produzioni più specifiche: il 2,2%, infatti, realizza aeromobili, veicoli spaziali e relativi equipaggiamenti per uso civile, mentre l’1,2% è impegnato in produzioni per scopi militari.

L’affidabilità delle aziende del settore aerospaziale

Il comparto dal punto di vista del rischio si segnala per un’affidabilità economico commerciale piuttosto buona (per il calcolo dell’indice sono utilizzate numerose variabili, tra cui informazioni anagrafiche, gli indici e i dati di bilancio, l’anzianità aziendale, le esperienze di pagamento, la presenza di informazioni negative relative alle aziende).
Tra le imprese del comparto aerospaziale tricolore di cui è disponibile il dato, infatti, il 19,2% ha un indice di rischio minimo e il 16,7% ha uno score di rischio più basso della media. Circa un’impresa su tre, il 33,7%, fa registrare una rischiosità più alta della media, mente il 27,7% ha un rischio massimo, denotando evidenti problemi di affidabilità.

La vocazione all’innovazione e all'internazionalizzazione dell’industria aerospaziale tricolore

innovazione

L’innovazione rappresenta un fattore chiave per il vantaggio competitivo ed è uno degli elementi che alimentano la competitività e la creazione di valore dell’industria aerospaziale italiana. Le aziende del settore, infatti, si distinguono per un’elevata propensione all’innovazione: il 24,2% ottiene un punteggio elevato, il 31,4% fa registrare un valore superiore alla media, l’8,2% si colloca nella media, mentre il 26,1% si posiziona al di sotto della media e solo il 6,6% mostra un livello di innovazione basso.
Anche sul fronte dell’internazionalizzazione il settore aerospaziale mostra performance rilevanti. Il 39,6% delle imprese raggiunge un punteggio alto, il 25,8% si attesta sopra la media e il 15,4% raggiunge un livello medio. Al contrario, il 15,4% delle aziende ottiene un punteggio inferiore alla media e lo 0,6% registra livelli di internazionalizzazione bassi.

Il fatturato stimato delle realtà dell’industria aerospaziale

Le realtà dell’industria aerospaziale italiana si attestano nelle seguenti fasce di fatturato stimato: il 11,6% nella fascia 100.000 - 499.99€, l’1,2% nella fascia 500.000 - 999.999€, lo 0.6% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999€ e il restante 0,3% in quella 5.000.000 – 9.999.999€.

La distribuzione del settore secondo le classi di fatturato

ll dato relativo al fatturato, basato sui bilanci attualmente disponibili che coprono il 64,4% delle imprese della popolazione analizzata, evidenzia una crescita del settore pari al +7,7% rispetto al 2021. Il valore medio dichiarato del fatturato si attesta intorno a 44 milioni di euro.
Le aziende per le quali è disponibile il dato si concentrano principalmente nelle fasce di fatturato medio basso. In particolare, l’11,3% segnala un fatturato inferiore ai 10.000€, il 5% si colloca tra i 10.000 e i 49.999€, l’1,9% tra i 50.000 e i 99.999€, l’8,8% tra i 100.000 e i 499.999€, mentre il 6,9% rientra nella fascia compresa tra 500.000 e 999.999€.
Le imprese con un fatturato superiore al milione di euro rappresentano il 30,5% del totale. Di queste, il 15,1% rientra nella fascia 1.000.000 – 4.999.999€, il 6,9% tra 5.000.000 e 9.999.999€, un ulteriore 5% tra 10.000.000 e 49.999.999€, il 2,2% si attesta tra 50.000.000 e 99.999.999€, mentre solo l’1,2% supera i 250.000.000€ di fatturato annuo.

Nella classifica delle prime dieci aziende dell’industria aerospaziale italiana con il fatturato più alto troviamo:

 


CHI SIAMO

iCRIBIS è il portale e-commerce di Cribis che offre accesso alla banca dati di informazioni commerciali su imprese italiane ed estere. Ideale per piccole imprese e professionisti, iCRIBIS aiuta a tutelare i crediti e ridurre gli insoluti. Migliaia di piccole aziende e privati lo scelgono quotidianamente per informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, sempre accessibili online.

Industria Aerospaziale Italiana: Numeri e distribuzione


I numeri dell’industria aerospaziale in Italia

L’industria aerospaziale italiana rappresenta un’eccellenza del nostro manifatturiero, grazie a un solido ecosistema composto da grandi imprese, PMI e startup, e a una solida presenza sulla scena internazionale. Con un fatturato annuo di 14 miliardi di euro, 8 miliardi di export e quasi 50mila addetti, il settore aerospaziale italiano è tra i più importanti in Europa e nel mondo.
In questo nuovo studio dell’Osservatorio iCRIBIS,proponiamo un approfondimento sulle imprese del settore aerospaziale italiano e della cosiddetta ''Space Economy'', ossia le realtà che rientrano nel gruppo Ateco 30.3 (fabbricazione di aeromobili, veicoli spaziali e relativi equipaggiamenti) e nelle relative classi 30.31 (fabbricazione di aeromobili, veicoli spaziali e relativi equipaggiamenti per scopi civili) e 30.32 (fabbricazione di aeromobili, veicoli spaziali e relativi equipaggiamenti per scopi militari).

infografica

La distribuzione territoriale dell’industria aerospaziale italiana

distribuzione

La distribuzione dell’industria aerospaziale tricolore è prevalente nella parte nord-occidentale della Penisola (34%), seguono il Sud (25,1%), il Centro Italia (20.4%), il Nord-Est (18,6%) e, infine, le Isole (1,9%).
A livello regionale, la Lombardia guida la classifica, ospitando sul suo territorio il 19,2% delle aziende italiane attive nella produzione di aeromobili e veicoli spaziali. Seguono Campania (14,1%), Lazio (13,5%), Piemonte (13,2%), Emilia-Romagna (6,6%), Friuli-Venezia Giulia (6%), Puglia (6%), Veneto (4,7%) e Abruzzo (3,8%). Con percentuali più contenute troviamo, invece, Toscana (2,5%), Marche (2,2%), Umbria (2,2%), Liguria (1,6%), Sicilia (1,3%) e Trentino - Alto Adige (1.3%), mentre chiudono la classifica Basilicata (0,9%), Sardegna (0,6%) e Calabria (0,3%).

Il tessuto dell’industria aerospaziale tricolore e le sue caratteristiche

Le micro, piccole e medie imprese svolgono un ruolo fondamentale nell’industria aerospaziale del nostro Paese. Quest’ultime, infatti, costituiscono il 60,7% delle aziende del settore, suddivise tra microimprese (34,6%) e PMI (26,1%), e si distinguono per la loro presenza in segmenti di mercato altamente specializzati, offrendo prodotti con un elevato grado di competenza tecnica.
Dal punto di vista occupazionale, il settore mostra evidenti segnali di crescita: a dicembre 2024 si contavano circa 49mila addetti, in aumento del +6% rispetto al 2023 e del +10,3% rispetto al 2022. In media, ciascuna impresa del comparto aerospaziale impiega circa 156 addetti.

La struttura imprenditoriale della popolazione è composta in larga parte da società di capitali, che costituiscono circa l’85,2% del totale. Le ditte individuali rappresentano l’11%, le società di persone il 3,5%, mentre le restanti forme giuridiche sono lo 0,3%. All’interno delle società di capitali, spiccano le società per azioni (8,8%) e le società a responsabilità limitata (74,2%).

La distribuzione del comparto aerospaziale in base al codice ATECO

formalegale

Il comparto dell’industria aerospaziale italiana si compone di circa 320 aziende. La quasi totalità di queste imprese, pari al 96,5%, è impegnata nella fabbricazione di aeromobili, veicoli spaziali e relativi equipaggiamenti.
Il restante 3,5% si concentra invece su produzioni più specifiche: il 2,2%, infatti, realizza aeromobili, veicoli spaziali e relativi equipaggiamenti per uso civile, mentre l’1,2% è impegnato in produzioni per scopi militari.

L’affidabilità delle aziende del settore aerospaziale

Il comparto dal punto di vista del rischio si segnala per un’affidabilità economico commerciale piuttosto buona (per il calcolo dell’indice sono utilizzate numerose variabili, tra cui informazioni anagrafiche, gli indici e i dati di bilancio, l’anzianità aziendale, le esperienze di pagamento, la presenza di informazioni negative relative alle aziende).
Tra le imprese del comparto aerospaziale tricolore di cui è disponibile il dato, infatti, il 19,2% ha un indice di rischio minimo e il 16,7% ha uno score di rischio più basso della media. Circa un’impresa su tre, il 33,7%, fa registrare una rischiosità più alta della media, mente il 27,7% ha un rischio massimo, denotando evidenti problemi di affidabilità.

La vocazione all’innovazione e all'internazionalizzazione dell’industria aerospaziale tricolore

innovazione

L’innovazione rappresenta un fattore chiave per il vantaggio competitivo ed è uno degli elementi che alimentano la competitività e la creazione di valore dell’industria aerospaziale italiana. Le aziende del settore, infatti, si distinguono per un’elevata propensione all’innovazione: il 24,2% ottiene un punteggio elevato, il 31,4% fa registrare un valore superiore alla media, l’8,2% si colloca nella media, mentre il 26,1% si posiziona al di sotto della media e solo il 6,6% mostra un livello di innovazione basso.
Anche sul fronte dell’internazionalizzazione il settore aerospaziale mostra performance rilevanti. Il 39,6% delle imprese raggiunge un punteggio alto, il 25,8% si attesta sopra la media e il 15,4% raggiunge un livello medio. Al contrario, il 15,4% delle aziende ottiene un punteggio inferiore alla media e lo 0,6% registra livelli di internazionalizzazione bassi.

Il fatturato stimato delle realtà dell’industria aerospaziale

Le realtà dell’industria aerospaziale italiana si attestano nelle seguenti fasce di fatturato stimato: il 11,6% nella fascia 100.000 - 499.99€, l’1,2% nella fascia 500.000 - 999.999€, lo 0.6% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999€ e il restante 0,3% in quella 5.000.000 – 9.999.999€.

La distribuzione del settore secondo le classi di fatturato

ll dato relativo al fatturato, basato sui bilanci attualmente disponibili che coprono il 64,4% delle imprese della popolazione analizzata, evidenzia una crescita del settore pari al +7,7% rispetto al 2021. Il valore medio dichiarato del fatturato si attesta intorno a 44 milioni di euro.
Le aziende per le quali è disponibile il dato si concentrano principalmente nelle fasce di fatturato medio basso. In particolare, l’11,3% segnala un fatturato inferiore ai 10.000€, il 5% si colloca tra i 10.000 e i 49.999€, l’1,9% tra i 50.000 e i 99.999€, l’8,8% tra i 100.000 e i 499.999€, mentre il 6,9% rientra nella fascia compresa tra 500.000 e 999.999€.
Le imprese con un fatturato superiore al milione di euro rappresentano il 30,5% del totale. Di queste, il 15,1% rientra nella fascia 1.000.000 – 4.999.999€, il 6,9% tra 5.000.000 e 9.999.999€, un ulteriore 5% tra 10.000.000 e 49.999.999€, il 2,2% si attesta tra 50.000.000 e 99.999.999€, mentre solo l’1,2% supera i 250.000.000€ di fatturato annuo.

Nella classifica delle prime dieci aziende dell’industria aerospaziale italiana con il fatturato più alto troviamo:

 


CHI SIAMO

iCRIBIS è il portale e-commerce di Cribis che offre accesso alla banca dati di informazioni commerciali su imprese italiane ed estere. Ideale per piccole imprese e professionisti, iCRIBIS aiuta a tutelare i crediti e ridurre gli insoluti. Migliaia di piccole aziende e privati lo scelgono quotidianamente per informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, sempre accessibili online.

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