I NUMERI DELL'INDUSTRIA NAUTICA IN ITALIA 


In occasione della 50° edizione di NauticSud, il Salone internazionale della nautica da diporto, barche, gommoni, motori, accessori e servizi, tenutasi a Febbraio 2024, proponiamo un’analisi dell’industria nautica italiana. In particolare, in questo nuovo articolo dell’osservatorio imprese iCRIBIS ci concentreremo sulle realtà imprenditoriali con i codici ATECO 30.1(costruzione di navi e imbarcazioni), 33.15 (riparazione e manutenzione di navi e imbarcazioni).

infografica

La distribuzione geografica dell’industria nautica in Italia

Da un punto di vista geografico le oltre 7mila imprese del settore si trovano in prevalenza nelle regioni dell’Italia centrale (il 31,4% del totale), il 22,8% si trova nel Nord-Ovest, il 15,5% nel Nord-Est, il 15,4% nel Sud-Italia e il restante 14,9% nelle Isole. La Toscana con il 18,3% è la regione con la più alta concentrazione di imprese nautiche nazionali. Completano la top ten la Liguria (14,7%), la Campania (9,7%), la Sicilia (8,8%), la Lombardia (6,7%), il Lazio (6,6%), le Marche (6,3%), il Veneto (6,2%), la Sardegna (6,1%) e il Friuli-Venezia Giulia (5,4%). A livello provinciale, invece, Lucca è la prima realtà nazionale con l’8,5% delle aziende nautiche. Seguono Napoli (7,4%), Genova (6,5%), La Spezia (4,9%), Roma (4,1%), Sassari (4%), Venezia (3,9%), Pesaro e Urbino (3,8%), Massa-Carrara (3,5%), Livorno (2,6%), Messina (2,5%), Latina (2,3%) e Udine (2,1%).

Le caratteristiche delle imprese del settore dell’industria nautica

nautico

Se si osserva il settore dal punto di vista merceologico, è possibile notare come oltre la metà delle imprese, il 52,3%, sia impegnata nella riparazione e manutenzione di navi commerciali e imbarcazioni da diporto. Circa un’impresa su quattro, invece, costruisce imbarcazioni da diporto o sportive (27,3%). Pochi, al contrario, i cantieri navali (2,4%) e le realtà specializzate nella fabbricazione dei sedili per le navi (0,1%). Sotto il profilo occupazionale il settore nautico nell’ultimo triennio ha visto crescere il numero degli occupati: a dicembre 2023, infatti, i dipendenti erano 41mila (+6% rispetto al 2022 e +12,6% rispetto al 2021). Nello specifico circa tre imprese su quattro impiegano meno di cinque persone (il 74,4%), mentre il numero medio di dipendenti si aggira intorno alle 5,7 unità. Poco meno della metà della popolazione, il 48,5%, per far fronte al mercato ha scelto la forma societaria di capitali, mentre il 41,7% quella della ditta individuale. Tra le società di capitali, in particolare, è da segnalare la percentuale delle società a responsabilità limitata (32,7%), mentre le società per azioni sono lo 0,8%.

L’export e la propensione all’innovazione delle imprese nautiche

export-nautico

L’Italia è il primo Paese al mondo in termini di export di barche e yacht: il valore delle esportazioni nel 2022 ha raggiunto il record storico di 7,33 miliardi di euro, con circa l’88% della produzione tricolore che viene venduta all’estero. Le aziende nautiche si contraddistinguono, infatti, per uno score dell’internazionalizzazione piuttosto buono: il 4,7% ha uno score alto, il 13,5% ha un punteggio sopra la media e l’11% uno score medio.Inoltre, in un settore dove giocano un ruolo cruciale la ricerca, lo sviluppo e l’alto livello di customizzazione votato a performance migliori, le imprese nautiche italiane nel 14,2% dei casi hanno uno score d’innovazione nelle media, nel 10,4% uno score più alto della media e nel 2,8% dei casi uno score massimo. Le realtà con uno score basso, invece sono il 19,9%.

L’affidabilità economico commerciale del settore nautico

La popolazione analizzata si distingue per un’affidabilità economico commerciale bassa (per il calcolo dell’indice sono utilizzate numerose variabili, tra cui informazioni anagrafiche, indici e dati di bilancio, anzianità aziendale, esperienze di pagamento, presenza di informazioni negative). Tra le imprese nautiche di cui è disponibile il dato, infatti, il 4,9% ha un indice di rischio minimo e il 16,6% ha uno score più basso della media. Le imprese con una rischiosità massima sono invece il 18,9%, mentre quelle con un rischio più alto della media sono il 58,7% del totale della popolazione.

Il fatturato stimato delle imprese del settore nautico

Le realtà dell’industria nautica senza obbligo di bilancio, costituite da un anno o più e che hanno assegnato il codice ATECO si attestano per l’1,7% nella fascia inferiore ai 100.000€, per il 40,9% nella fascia 100.000 - 499.99€, per l’1,9% nella fascia 500.000 - 999.999€ e per lo 0,7% nella fascia di fatturato stimato superiore a 1.000.000 €.

Il fatturato del settore nautico

Il dato riguardante il fatturato, considerando che i dati sono disponibili il 31,7%, della popolazione, restituisce l’immagine di un settore in forte crescita: il fatturato del 2022 è pari a 13 miliardi di euro, in crescita +8,3% rispetto al 2021 e +39,8% rispetto al 2020. Nello specifico le aziende, si attestano, per il 6% nella fascia inferiore ai 50.000 €, per il 2,3% nella fascia 50.000 – 99.999 €, per il 9,2% nella fascia 100.000 - 499.999 €, per il 4,4% nella fascia 500.000 - 999.999 €, per il 7,4% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, per l’1,1% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 € e per l’1,3% nella fascia di fatturato superiore ai 10.000.000 €.

Nelle prime dieci posizioni della classifica delle aziende del settore nautico italiano con il fatturato più alto troviamo:

 


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis D&B per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

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In occasione della 50° edizione di NauticSud, il Salone internazionale della nautica da diporto, barche, gommoni, motori, accessori e servizi, tenutasi a Febbraio 2024, proponiamo un’analisi dell’industria nautica italiana. In particolare, in questo nuovo articolo dell’osservatorio imprese iCRIBIS ci concentreremo sulle realtà imprenditoriali con i codici ATECO 30.1(costruzione di navi e imbarcazioni), 33.15 (riparazione e manutenzione di navi e imbarcazioni).

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La distribuzione geografica dell’industria nautica in Italia

Da un punto di vista geografico le oltre 7mila imprese del settore si trovano in prevalenza nelle regioni dell’Italia centrale (il 31,4% del totale), il 22,8% si trova nel Nord-Ovest, il 15,5% nel Nord-Est, il 15,4% nel Sud-Italia e il restante 14,9% nelle Isole. La Toscana con il 18,3% è la regione con la più alta concentrazione di imprese nautiche nazionali. Completano la top ten la Liguria (14,7%), la Campania (9,7%), la Sicilia (8,8%), la Lombardia (6,7%), il Lazio (6,6%), le Marche (6,3%), il Veneto (6,2%), la Sardegna (6,1%) e il Friuli-Venezia Giulia (5,4%). A livello provinciale, invece, Lucca è la prima realtà nazionale con l’8,5% delle aziende nautiche. Seguono Napoli (7,4%), Genova (6,5%), La Spezia (4,9%), Roma (4,1%), Sassari (4%), Venezia (3,9%), Pesaro e Urbino (3,8%), Massa-Carrara (3,5%), Livorno (2,6%), Messina (2,5%), Latina (2,3%) e Udine (2,1%).

Le caratteristiche delle imprese del settore dell’industria nautica

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Se si osserva il settore dal punto di vista merceologico, è possibile notare come oltre la metà delle imprese, il 52,3%, sia impegnata nella riparazione e manutenzione di navi commerciali e imbarcazioni da diporto. Circa un’impresa su quattro, invece, costruisce imbarcazioni da diporto o sportive (27,3%). Pochi, al contrario, i cantieri navali (2,4%) e le realtà specializzate nella fabbricazione dei sedili per le navi (0,1%). Sotto il profilo occupazionale il settore nautico nell’ultimo triennio ha visto crescere il numero degli occupati: a dicembre 2023, infatti, i dipendenti erano 41mila (+6% rispetto al 2022 e +12,6% rispetto al 2021). Nello specifico circa tre imprese su quattro impiegano meno di cinque persone (il 74,4%), mentre il numero medio di dipendenti si aggira intorno alle 5,7 unità. Poco meno della metà della popolazione, il 48,5%, per far fronte al mercato ha scelto la forma societaria di capitali, mentre il 41,7% quella della ditta individuale. Tra le società di capitali, in particolare, è da segnalare la percentuale delle società a responsabilità limitata (32,7%), mentre le società per azioni sono lo 0,8%.

L’export e la propensione all’innovazione delle imprese nautiche

export-nautico

L’Italia è il primo Paese al mondo in termini di export di barche e yacht: il valore delle esportazioni nel 2022 ha raggiunto il record storico di 7,33 miliardi di euro, con circa l’88% della produzione tricolore che viene venduta all’estero. Le aziende nautiche si contraddistinguono, infatti, per uno score dell’internazionalizzazione piuttosto buono: il 4,7% ha uno score alto, il 13,5% ha un punteggio sopra la media e l’11% uno score medio.Inoltre, in un settore dove giocano un ruolo cruciale la ricerca, lo sviluppo e l’alto livello di customizzazione votato a performance migliori, le imprese nautiche italiane nel 14,2% dei casi hanno uno score d’innovazione nelle media, nel 10,4% uno score più alto della media e nel 2,8% dei casi uno score massimo. Le realtà con uno score basso, invece sono il 19,9%.

L’affidabilità economico commerciale del settore nautico

La popolazione analizzata si distingue per un’affidabilità economico commerciale bassa (per il calcolo dell’indice sono utilizzate numerose variabili, tra cui informazioni anagrafiche, indici e dati di bilancio, anzianità aziendale, esperienze di pagamento, presenza di informazioni negative). Tra le imprese nautiche di cui è disponibile il dato, infatti, il 4,9% ha un indice di rischio minimo e il 16,6% ha uno score più basso della media. Le imprese con una rischiosità massima sono invece il 18,9%, mentre quelle con un rischio più alto della media sono il 58,7% del totale della popolazione.

Il fatturato stimato delle imprese del settore nautico

Le realtà dell’industria nautica senza obbligo di bilancio, costituite da un anno o più e che hanno assegnato il codice ATECO si attestano per l’1,7% nella fascia inferiore ai 100.000€, per il 40,9% nella fascia 100.000 - 499.99€, per l’1,9% nella fascia 500.000 - 999.999€ e per lo 0,7% nella fascia di fatturato stimato superiore a 1.000.000 €.

Il fatturato del settore nautico

Il dato riguardante il fatturato, considerando che i dati sono disponibili il 31,7%, della popolazione, restituisce l’immagine di un settore in forte crescita: il fatturato del 2022 è pari a 13 miliardi di euro, in crescita +8,3% rispetto al 2021 e +39,8% rispetto al 2020. Nello specifico le aziende, si attestano, per il 6% nella fascia inferiore ai 50.000 €, per il 2,3% nella fascia 50.000 – 99.999 €, per il 9,2% nella fascia 100.000 - 499.999 €, per il 4,4% nella fascia 500.000 - 999.999 €, per il 7,4% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, per l’1,1% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 € e per l’1,3% nella fascia di fatturato superiore ai 10.000.000 €.

Nelle prime dieci posizioni della classifica delle aziende del settore nautico italiano con il fatturato più alto troviamo:

 


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