LE IMPRESE GIOVANILI, FEMMINILI E STRANIERE IN ITALIA


Il 19 maggio 2024 si è svolto a Roma l’evento finale della prima edizione di Next Gen Days 2023, programma promosso dall’Advisory Board Investitori Esteri di Confindustria con l’obiettivo di sostenere le competenze professionali e di leadership dei giovani talenti aziendali attraverso giornate di formazione e di networking con i colleghi di altre imprese. In occasione dell’evento, in questo nuovo articolo del nostro osservatorio imprese proponiamo uno studio delle imprese giovanili, femminili e straniere presenti nel nostro Paese.

infografica

I numeri dell’imprenditoria giovanile in Italia

impresegiovanili

Sono poco meno di 850mila le imprese giovanili in Italia, che pesano per il 16,3% sul totale delle imprese presenti sul territorio nazionale. Nell’85,5% dei casi la partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta da under 35 in maniera esclusiva, nell'11,4% il controllo è forte e nel 3,1% è maggioritario. La forma legale più impiegata dalle imprese giovanili è quella della ditta individuale (68,3%). Seguono le società di capitali (24%), le società di persone (7,2%) e le altre forme di società (0,5%).
Dal punto di vista territoriale le imprese giovanili si concentrano in prevalenza nel Sud Italia: il 27% circa, infatti, si trova tra Campania (12,2%), Puglia (7%), Calabria (3,7%), Abruzzo (2,3%), Basilicata (1,1%) e Molise (0,6%). La Lombardia con il 15,2% del totale è la prima regione per numero di imprese guidate o controllate da under 35, la prima realtà del Nord Italia (42,5%), seguono Piemonte (5%), Veneto (7,1%) ed Emilia- Romagna (6,6%). Dal punto di vista merceologico circa il 31,4% delle imprese giovanili appartiene al commercio, pesando per circa l’8% sul totale nazionale delle imprese del settore. Degna di nota anche la percentuale delle imprese giovanili attive nel settore edile (17,2%) e nelle attività di alloggio e ristorazione (il 14% del totale di cui il 7,5% sono ristoranti e attività di ristorazione mobili).

I numeri delle imprese femminili in Italia

impresefemminili

Sono poco meno di 960mila le imprese femminili attive nel nostro Paese, il 18,5% del totale delle imprese nazionali. Nello specifico quest’ultime nel 74,3% dei casi hanno una compagine composta in maniera esclusiva da donne, nel 19,9% si contraddistinguono per una partecipazione forte, mentre nel 5,8% dei casi la presenza femminile è maggioritaria. Dal punto di vista dei settori economici le imprese femminili italiane rappresentano quasi il 38,6% delle altre attività di servizi, il 28,2% dei servizi di alloggio e di ristorazione e il 16,7% delle imprese attive in agricoltura.
Le realtà imprenditoriali femminili si trovano per oltre un terzo tra Lombardia (14,9%), Lazio (10,4%, e Campania (10,1%). Completano la graduatoria regionale Sicilia (7,7%), Veneto (7,6%), Emilia-Romagna (7,4%), Piemonte (7,4%), Toscana (7,3%), Puglia (6,3%), Calabria (3,2%), Sardegna (2,9%), Liguria (2,7%), Marche (2,6%), Abruzzo (2,6%), Trentino-Alto Adige (1,7%), Friuli-Venezia Giulia (1,7%), Umbria (1,6%), Basilicata (1,1%), Molise (0,6%) e Valle d’Aosta (0,2%). Sotto il profilo della forma legale, la popolazione delle imprese femminili si compone per oltre la metà, il 55,4%, di imprese individuali. Il restante 44,6% è formato da società di capitali (27,9), da società di persone (14,7%) e da altre forme societarie (2%). In particolare è da segnalare la quota delle società a responsabilità limitata (18,3%) e di quelle a responsabilità limitata semplificata (7,1%).

I numeri delle imprese straniere

Le imprese guidate da stranieri costituiscono una quota ancora limitata dell’intero tessuto imprenditoriale, sebbene risultino in costante crescita e sono oltre 500mila. Quest’ultime, infatti, rappresentano circa il 10% delle imprese complessivamente censite presso i Registri delle Camere di commercio localizzate sul territorio nazionale. A livello geografico, emerge come la Lombardia sia la realtà con la maggiore incidenza di aziende straniere sul totale delle imprese registrate nel territorio nazionale (20,3%), seguita da Lazio (11,7%), Toscana (9,7%), Emilia Romagna (9,5%), Veneto (8,6%) e Piemonte (8,1%). La Campania si trova in settima posizione, con un’incidenza delle imprese straniere pari al 7,6%.

impresestraniere

Il settore in cui le imprese straniere risultano maggiormente presenti è quello del commercio con il 36% del totale della popolazione analizzata. Altro settore in cui si apprezza una forte specializzazione delle imprese straniere è quello delle costruzioni (29,3% del totale delle imprese straniere), che ha vissuto una situazione di crescita negli ultimi anni grazie agli incentivi statali. Le imprese straniere assumono, nel 72,6% dei casi, la forma di impresa individuale, nel 19,7% si costituiscono come società di capitale e nel 7% si strutturano come società di persone; solo lo 0,7% assume altre forme. Confrontando le imprese straniere con quelle totali, si può vedere come per le prime esista una maggior predilezione per la forma della ditta individuale e un peso notevolmente inferiore per le forme della società di persone e di quelle di capitale.

L’affidabilità economico commerciale delle imprese giovanili, femminili e straniere

Le imprese guidate da donne si segnalano per un’affidabilità economico commerciale più alta: le realtà con uno score di rischio più basso della media, infatti, sono il 38,7% contro il 21,2% delle imprese giovanili e il 23% di quelle straniere. Le imprese femminili si segnalano anche per una percentuale dell’8,3% di realtà con un indice di rischiosità minimo, percentuale che scende al 2,8% nelle imprese giovanili e all’1,5% in quelle condotte da stranieri. Le imprese giovanili e straniere, al contrario, evidenziano una percentuale molto alta di realtà con una rischiosità più alta della media, rispettivamente il 68,3% e il 66% dei casi. Infine, per quanto riguarda i casi di rischio massimo le differenze sono più contenute: il 7,6% nelle imprese giovanili, l’8,5% nelle imprese femminili e l’8,8% nelle imprese straniere

Nelle prime dieci posizioni della classifica delle realtà imprenditoriali giovanili, femminili e straniere con il fatturato maggiore troviamo:

 


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis D&B per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

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I numeri dell’imprenditoria giovanile in Italia

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Sono poco meno di 850mila le imprese giovanili in Italia, che pesano per il 16,3% sul totale delle imprese presenti sul territorio nazionale. Nell’85,5% dei casi la partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta da under 35 in maniera esclusiva, nell'11,4% il controllo è forte e nel 3,1% è maggioritario. La forma legale più impiegata dalle imprese giovanili è quella della ditta individuale (68,3%). Seguono le società di capitali (24%), le società di persone (7,2%) e le altre forme di società (0,5%).
Dal punto di vista territoriale le imprese giovanili si concentrano in prevalenza nel Sud Italia: il 27% circa, infatti, si trova tra Campania (12,2%), Puglia (7%), Calabria (3,7%), Abruzzo (2,3%), Basilicata (1,1%) e Molise (0,6%). La Lombardia con il 15,2% del totale è la prima regione per numero di imprese guidate o controllate da under 35, la prima realtà del Nord Italia (42,5%), seguono Piemonte (5%), Veneto (7,1%) ed Emilia- Romagna (6,6%). Dal punto di vista merceologico circa il 31,4% delle imprese giovanili appartiene al commercio, pesando per circa l’8% sul totale nazionale delle imprese del settore. Degna di nota anche la percentuale delle imprese giovanili attive nel settore edile (17,2%) e nelle attività di alloggio e ristorazione (il 14% del totale di cui il 7,5% sono ristoranti e attività di ristorazione mobili).

I numeri delle imprese femminili in Italia

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Sono poco meno di 960mila le imprese femminili attive nel nostro Paese, il 18,5% del totale delle imprese nazionali. Nello specifico quest’ultime nel 74,3% dei casi hanno una compagine composta in maniera esclusiva da donne, nel 19,9% si contraddistinguono per una partecipazione forte, mentre nel 5,8% dei casi la presenza femminile è maggioritaria. Dal punto di vista dei settori economici le imprese femminili italiane rappresentano quasi il 38,6% delle altre attività di servizi, il 28,2% dei servizi di alloggio e di ristorazione e il 16,7% delle imprese attive in agricoltura.
Le realtà imprenditoriali femminili si trovano per oltre un terzo tra Lombardia (14,9%), Lazio (10,4%, e Campania (10,1%). Completano la graduatoria regionale Sicilia (7,7%), Veneto (7,6%), Emilia-Romagna (7,4%), Piemonte (7,4%), Toscana (7,3%), Puglia (6,3%), Calabria (3,2%), Sardegna (2,9%), Liguria (2,7%), Marche (2,6%), Abruzzo (2,6%), Trentino-Alto Adige (1,7%), Friuli-Venezia Giulia (1,7%), Umbria (1,6%), Basilicata (1,1%), Molise (0,6%) e Valle d’Aosta (0,2%). Sotto il profilo della forma legale, la popolazione delle imprese femminili si compone per oltre la metà, il 55,4%, di imprese individuali. Il restante 44,6% è formato da società di capitali (27,9), da società di persone (14,7%) e da altre forme societarie (2%). In particolare è da segnalare la quota delle società a responsabilità limitata (18,3%) e di quelle a responsabilità limitata semplificata (7,1%).

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Le imprese guidate da stranieri costituiscono una quota ancora limitata dell’intero tessuto imprenditoriale, sebbene risultino in costante crescita e sono oltre 500mila. Quest’ultime, infatti, rappresentano circa il 10% delle imprese complessivamente censite presso i Registri delle Camere di commercio localizzate sul territorio nazionale. A livello geografico, emerge come la Lombardia sia la realtà con la maggiore incidenza di aziende straniere sul totale delle imprese registrate nel territorio nazionale (20,3%), seguita da Lazio (11,7%), Toscana (9,7%), Emilia Romagna (9,5%), Veneto (8,6%) e Piemonte (8,1%). La Campania si trova in settima posizione, con un’incidenza delle imprese straniere pari al 7,6%.

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L’affidabilità economico commerciale delle imprese giovanili, femminili e straniere

Le imprese guidate da donne si segnalano per un’affidabilità economico commerciale più alta: le realtà con uno score di rischio più basso della media, infatti, sono il 38,7% contro il 21,2% delle imprese giovanili e il 23% di quelle straniere. Le imprese femminili si segnalano anche per una percentuale dell’8,3% di realtà con un indice di rischiosità minimo, percentuale che scende al 2,8% nelle imprese giovanili e all’1,5% in quelle condotte da stranieri. Le imprese giovanili e straniere, al contrario, evidenziano una percentuale molto alta di realtà con una rischiosità più alta della media, rispettivamente il 68,3% e il 66% dei casi. Infine, per quanto riguarda i casi di rischio massimo le differenze sono più contenute: il 7,6% nelle imprese giovanili, l’8,5% nelle imprese femminili e l’8,8% nelle imprese straniere

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