PRODUZIONE E VENDITA AL DETTAGLIO DI STRUMENTI MUSICALI MADE IN ITALY


L’industria manifatturiera degli strumenti musicali Made in Italy è famosa in tutto il mondo, un comparto dalla forte vocazione artigianale in grado di coniugare mirabilmente tradizione e innovazione, e dove le esportazioni rappresentano da sempre un importante elemento strategico di sviluppo.
In questo nuovo studio dell’osservatorio iCRIBIS analizzeremo le imprese con codice ATECO 32.2 e 47.59.6, ovvero le realtà che si occupano della fabbricazione di strumenti musicali e quelle che commerciano al dettaglio strumenti musicali e spartiti.

strumenti

Le caratteristiche del settore degli strumenti musicali Made in Italy

La popolazione delle imprese che fabbricano e vendono strumenti musicali in Italia è composta da poco meno di duemila realtà imprenditoriali. Tra quest’ultime il 58,2% circa realizza strumenti musicali (incluse parti e accessori) e il 41,8%, invece, si occupa della vendita al dettaglio di strumenti musicali e spartiti.

strumenti

Il tessuto imprenditoriale varia in base allo specifico ambito di mercato. Da un lato, infatti, il settore del retail degli strumenti musicali si caratterizza per la forte presenza di microimprese, nel 52,3% dei casi imprese individuali con meno di due dipendenti (65,3%). Dall’altro, il comparto manifatturiero degli strumenti musicali è caratterizzato da micro e piccole realtà imprenditoriali (nel 40% dei casi appartenenti alla sezione artigiana), ditte individuali (80%) con meno di due dipendenti (79,6%).
Sotto il profilo occupazionale a dicembre 2022 si contano poco più di 1300 occupati, dato in crescita rispetto al 2021 (+2%) e rispetto al 2020 (+7%). Nello specifico il 73,6% delle imprese impiega meno di due dipendenti, il 12,1% tra due e tre, il 7,1% tra tre e sei, mentre solo il restante 7,2% ne impiega più di sei.

La distribuzione territoriale del settore degli strumenti musicali

Le 1100 imprese che costruiscono strumenti musicali e le relative parti si concentrano prevalentemente nell’Italia del Nord (il 62,1% del totale): Lombardia (31,7%), Emilia-Romagna (9,3%), Veneto (7,9%), Piemonte (7,4%), Trentino-Alto Adige (2,4%), Liguria (1,7%), Friuli-Venezia Giulia (1,6%) e Valle d’Aosta (0,1%). Il restante 37,9%, invece, si concentra tra il Centro Italia (il 25,6% del totale di cui il 12,1% nelle Marche), il Sud (8,2%), e le Isole (4,1%).

La distribuzione dei retailer di strumenti musicali nella Penisola, invece, risulta più omogenea: Sud Italia (27,5%), Nord-Ovest (23,2%), Centro (21,6%), Nord-Est (16,8%) e Isole (10,9%). La regione con il più alto numero di esercizi commerciali di strumenti musicali è la Lombardia (14,9%), seguono il Lazio (12%), la Campania (10,5%), la Sicilia (8,3%), l’Emilia-Romagna (7,1%), il Piemonte (6,3%) e la Puglia (6,3%).

L’export e la digital attitude del settore degli strumenti musicali

L’export è un ambito strategico per il mercato degli strumenti musicali Made in Italy. Il nostro Paese, infatti, è uno dei primi in Europa per valore dell’export, che si concentra prevalentemente verso mercati esteri come gli Stati Uniti, la Germania, la Francia, il Giappone, Hong Kong, la Spagna, il Regno Unito, la Cina, la Svizzera e l’Olanda.

giocattoli

Nonostante l'internazionalizzazione sia di primaria importanza per lo sviluppo verso i nuovi mercati profittevoli, le aziende italiane del settore degli strumenti musicali denotano uno scarso livello di internazionalizzazione. Infatti, il 42,8% della popolazione fa registrare uno score sotto la media e il 35,3% uno score basso. Poche le imprese con un punteggio alto (1,6%), quelle con uno sopra la media (4,1%) e quelle con uno score medio (9%).

strumenti

Inoltre, le imprese si evidenziano per una bassa digital attitude, ovvero la tendenza all’utilizzo dei canali digitali e al modo in cui questi sono presidiati. Nello specifico, infatti, il 49,2% della popolazione aziendale ha una propensione al digitale bassa, il 9,6% medio-bassa, il 12,3% media, l’8,1 medio-alta e l’11,7% un'attitudine al digitale alta.

L’affidabilità del settore degli strumenti musicali Made in Italy

In generale l’affidabilità economico commerciale del settore è piuttosto bassa (per il calcolo dell’indice vengono impiegate diverse variabili, tra le quali: le informazioni anagrafiche, gli indici e i dati di bilancio, l’anzianità delle aziende, le passate esperienze di pagamento, la presenza di informazioni negative). Infatti, il 4,8% delle imprese ha un indice di rischio minimo e il 37,9% ha uno score di rischio più basso della media. Le imprese meno affidabili, al contrario, hanno nel 51,1% dei casi una rischiosità più alta della media e per il 4,5% un rischio massimo. In particolare le attività commerciali si segnalano per una minore rischiosità. Tra quest’ultime, infatti, la percentuale di rischio più basso della media è del 52% contro il 27,7% delle realtà del manifatturiero, mentre quella del rischio minimo è del 5,6% contro il 4,2% delle imprese produttrici di strumenti musicali.

Il fatturato stimato del mercato degli strumenti musicali

Per quanto riguarda il fatturato stimato, le imprese del settore degli strumenti musicali costituite da almeno un anno e che presentano il codice ATECO 2007 si attestano per il 6,9% nella fascia inferiore ai 50.000€, per il 24,6% nella fascia 50.000 - 99.99€, per il 44,8% nella fascia 100.000 - 499.99€, per l’1,7% nella fascia 500.000 - 999.999€ e per lo 0,4% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999€.

La performance economica delle imprese del settore

Il dato riguardante il fatturato, considerando i bilanci al momento disponibili, riguarda solo il 12,9% della popolazione aziendale e nel 2021 era pari a 220 milioni di euro (+25% rispetto al 2020 e + 10% rispetto al 2019). In particolare le realtà imprenditoriali del comparto si attestano per il 2,2% nella fascia di fatturato inferiore ai 50.000 €, per l’1,2% nella fascia 50.000 – 99.999 €, per il 4,2% nella fascia 100.000 - 499.999 €, per il 2,2% nella fascia 500.000 - 999.999 €, per il 2,6% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, per lo 0,2% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 €, e per lo 0,3% nella fascia 10.000.000 – 49.999.999 €.

Nella classifica delle imprese con il fatturato maggiore troviamo:


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis D&B per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

PRODUZIONE E VENDITA AL DETTAGLIO DI STRUMENTI MUSICALI MADE IN ITALY


L’industria manifatturiera degli strumenti musicali Made in Italy è famosa in tutto il mondo, un comparto dalla forte vocazione artigianale in grado di coniugare mirabilmente tradizione e innovazione, e dove le esportazioni rappresentano da sempre un importante elemento strategico di sviluppo.
In questo nuovo studio dell’osservatorio iCRIBIS analizzeremo le imprese con codice ATECO 32.2 e 47.59.6, ovvero le realtà che si occupano della fabbricazione di strumenti musicali e quelle che commerciano al dettaglio strumenti musicali e spartiti.

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Le caratteristiche del settore degli strumenti musicali Made in Italy

La popolazione delle imprese che fabbricano e vendono strumenti musicali in Italia è composta da poco meno di duemila realtà imprenditoriali. Tra quest’ultime il 58,2% circa realizza strumenti musicali (incluse parti e accessori) e il 41,8%, invece, si occupa della vendita al dettaglio di strumenti musicali e spartiti.

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Il tessuto imprenditoriale varia in base allo specifico ambito di mercato. Da un lato, infatti, il settore del retail degli strumenti musicali si caratterizza per la forte presenza di microimprese, nel 52,3% dei casi imprese individuali con meno di due dipendenti (65,3%). Dall’altro, il comparto manifatturiero degli strumenti musicali è caratterizzato da micro e piccole realtà imprenditoriali (nel 40% dei casi appartenenti alla sezione artigiana), ditte individuali (80%) con meno di due dipendenti (79,6%).
Sotto il profilo occupazionale a dicembre 2022 si contano poco più di 1300 occupati, dato in crescita rispetto al 2021 (+2%) e rispetto al 2020 (+7%). Nello specifico il 73,6% delle imprese impiega meno di due dipendenti, il 12,1% tra due e tre, il 7,1% tra tre e sei, mentre solo il restante 7,2% ne impiega più di sei.

La distribuzione territoriale del settore degli strumenti musicali

Le 1100 imprese che costruiscono strumenti musicali e le relative parti si concentrano prevalentemente nell’Italia del Nord (il 62,1% del totale): Lombardia (31,7%), Emilia-Romagna (9,3%), Veneto (7,9%), Piemonte (7,4%), Trentino-Alto Adige (2,4%), Liguria (1,7%), Friuli-Venezia Giulia (1,6%) e Valle d’Aosta (0,1%). Il restante 37,9%, invece, si concentra tra il Centro Italia (il 25,6% del totale di cui il 12,1% nelle Marche), il Sud (8,2%), e le Isole (4,1%).

La distribuzione dei retailer di strumenti musicali nella Penisola, invece, risulta più omogenea: Sud Italia (27,5%), Nord-Ovest (23,2%), Centro (21,6%), Nord-Est (16,8%) e Isole (10,9%). La regione con il più alto numero di esercizi commerciali di strumenti musicali è la Lombardia (14,9%), seguono il Lazio (12%), la Campania (10,5%), la Sicilia (8,3%), l’Emilia-Romagna (7,1%), il Piemonte (6,3%) e la Puglia (6,3%).

L’export e la digital attitude del settore degli strumenti musicali

L’export è un ambito strategico per il mercato degli strumenti musicali Made in Italy. Il nostro Paese, infatti, è uno dei primi in Europa per valore dell’export, che si concentra prevalentemente verso mercati esteri come gli Stati Uniti, la Germania, la Francia, il Giappone, Hong Kong, la Spagna, il Regno Unito, la Cina, la Svizzera e l’Olanda.

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Nonostante l'internazionalizzazione sia di primaria importanza per lo sviluppo verso i nuovi mercati profittevoli, le aziende italiane del settore degli strumenti musicali denotano uno scarso livello di internazionalizzazione. Infatti, il 42,8% della popolazione fa registrare uno score sotto la media e il 35,3% uno score basso. Poche le imprese con un punteggio alto (1,6%), quelle con uno sopra la media (4,1%) e quelle con uno score medio (9%).

strumenti

Inoltre, le imprese si evidenziano per una bassa digital attitude, ovvero la tendenza all’utilizzo dei canali digitali e al modo in cui questi sono presidiati. Nello specifico, infatti, il 49,2% della popolazione aziendale ha una propensione al digitale bassa, il 9,6% medio-bassa, il 12,3% media, l’8,1 medio-alta e l’11,7% un'attitudine al digitale alta.

L’affidabilità del settore degli strumenti musicali Made in Italy

In generale l’affidabilità economico commerciale del settore è piuttosto bassa (per il calcolo dell’indice vengono impiegate diverse variabili, tra le quali: le informazioni anagrafiche, gli indici e i dati di bilancio, l’anzianità delle aziende, le passate esperienze di pagamento, la presenza di informazioni negative). Infatti, il 4,8% delle imprese ha un indice di rischio minimo e il 37,9% ha uno score di rischio più basso della media. Le imprese meno affidabili, al contrario, hanno nel 51,1% dei casi una rischiosità più alta della media e per il 4,5% un rischio massimo. In particolare le attività commerciali si segnalano per una minore rischiosità. Tra quest’ultime, infatti, la percentuale di rischio più basso della media è del 52% contro il 27,7% delle realtà del manifatturiero, mentre quella del rischio minimo è del 5,6% contro il 4,2% delle imprese produttrici di strumenti musicali.

Il fatturato stimato del mercato degli strumenti musicali

Per quanto riguarda il fatturato stimato, le imprese del settore degli strumenti musicali costituite da almeno un anno e che presentano il codice ATECO 2007 si attestano per il 6,9% nella fascia inferiore ai 50.000€, per il 24,6% nella fascia 50.000 - 99.99€, per il 44,8% nella fascia 100.000 - 499.99€, per l’1,7% nella fascia 500.000 - 999.999€ e per lo 0,4% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999€.

La performance economica delle imprese del settore

Il dato riguardante il fatturato, considerando i bilanci al momento disponibili, riguarda solo il 12,9% della popolazione aziendale e nel 2021 era pari a 220 milioni di euro (+25% rispetto al 2020 e + 10% rispetto al 2019). In particolare le realtà imprenditoriali del comparto si attestano per il 2,2% nella fascia di fatturato inferiore ai 50.000 €, per l’1,2% nella fascia 50.000 – 99.999 €, per il 4,2% nella fascia 100.000 - 499.999 €, per il 2,2% nella fascia 500.000 - 999.999 €, per il 2,6% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, per lo 0,2% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 €, e per lo 0,3% nella fascia 10.000.000 – 49.999.999 €.

Nella classifica delle imprese con il fatturato maggiore troviamo:


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis D&B per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

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