IL SETTORE ITALIANO DELLA MECCANICA STRUMENTALE


La meccanica strumentale è un comparto poco conosciuto, ma che rappresenta un’eccellenza del manifatturiero tricolore. Un settore estremamente eterogeneo che racchiude al suo interno le realtà aziendali che realizzano macchinari e beni strumentali per la produzione industriale. In questo nuovo articolo dell’osservatorio iCRIBIS, proponiamo proprio uno studio sulle imprese del settore della meccanica strumentale, che rientrano nella divisione 28 della classificazione Ateco 2007, ovvero quella della fabbricazione di macchine per la formatura dei metalli e di altre macchine e utensili.

meccanica

La distribuzione territoriale del settore della meccanica strumentale

In Italia sono presenti oltre 24mila imprese del comparto della meccanica strumentale, che pesano sul totale del manifatturiero per circa il 5,3%. A livello territoriale le imprese che producono impianti e macchinari strumentali per la produzione industriale sono localizzate per il 38,6% nel Nord-Ovest, per il 33,9% nel Nord-Est, per il 12,9% al Centro, per 10,9% al Sud e per il restante 3,7% nelle Isole. La distribuzione regionale vede come prima regione la Lombardia con il 27,3% delle imprese del settore. Seguono l’Emilia-Romagna (15,8%), il Veneto (14,3%), il Piemonte (9,9%), la Toscana (5,5%), la Campania (3,7%), il Lazio (3,2%), la Puglia (3,2%), le Marche (2,9%), la Sicilia (2,8%), il Friuli-Venezia Giulia (2,2%), l’Abruzzo (2%), il Trentino-Alto Adige (1,6%), l’Umbria (1,3%), la Liguria (1,3%), la Calabria (1,2%), la Sardegna (0,9%), la Basilicata (0,5%), il Molise (0,3%) e la Valle d’Aosta (0,1%).

Il tessuto imprenditoriale del comparto della meccanica strumentale

meccanica

Il tessuto imprenditoriale del settore è formato per circa il 70,3% da società di capitali, forme organizzative più strutturate in grado di dare maggiori garanzie e di intercettare nuovi investitori. Seguono le imprese individuali (16,8%), le società di persone (12,5%) e le società con altre forme (0,4%). La dimensione aziendale prevalente, invece, è quella della microimpresa (32,8%), ossia una realtà con meno di dieci dipendenti e con un fatturato annuo inferiore a due milioni di euro.
Sotto il profilo occupazionale il settore si segnala per un andamento in crescita.
Infatti, a dicembre 2022 erano presenti circa 443mila dipendenti, +2,7% rispetto allo stesso periodo del 2021 e +6,3% rispetto al 2020. In generale le imprese del settore della meccanica strumentale hanno una media di circa 18,1 dipendenti.

La propensione all’innovazione e all’export

dipendenti

Le imprese che producono beni strumentali per l’industria hanno un ruolo strategico cruciale nel sistema economico-produttivo del nostro Paese, assicurando la produttività e diffondendo l’innovazione. Le realtà del settore si contraddistinguono, infatti, per un buon grado di innovazione: il 18,6% della popolazione fa registrare un punteggio di innovazione alto, il 27% un punteggio sopra la media, il 12,4% uno score medio, il 28,6% uno sotto la media e l’8,1 una propensione all’innovazione bassa. Inoltre, il settore della meccanica strumentale si contraddistingue per una fortissima propensione all’export, rappresentando una delle principali voci delle esportazioni italiane nel mondo (circa il 21% dell’export totale del nostro Paese). Le aziende che esportano i loro prodotti all’estero (il 34,4% del totale), infatti, fanno registrare nel 41,2% dei casi uno score di internazionalizzazione alto, nel 26,4% uno sopra la media, nel 13,8% uno score medio, nel 13,7 uno sotto la media e solo nell’1,4% dei casi un punteggio basso.

La distribuzione del rischio nel settore della meccanica strumentale

La popolazione aziendale analizzata ha un’affidabilità economico commerciale piuttosto buona (per la valutazione sono utilizzate numerose variabili, tra cui le informazioni anagrafiche, gli indici e i dati di bilancio, l’anzianità aziendale, le esperienze di pagamento e la presenza di eventuali informazioni negative). Il 30% delle imprese del settore, tra quelle di cui è disponibile il dato, infatti, ha un indice di rischio minimo. mentre il 28% ha uno score di rischio più basso della media. Le imprese meno virtuose, al contrario, hanno per il 27,4% un rischio più alto della media e per il 10,3% un rischio massimo.

La distribuzione del settore secondo le classi di fatturato

meccanica

Il mercato della meccanica strumentale italiano ha un fatturato in crescita. Infatti, se si esclude una lieve flessione fatta registrare nel 2020 (-7,7% rispetto al 2019), nel 2021 il settore è arrivato a 124 miliardi di euro (+14,8% rispetto al 2020), con un valore medio dichiarato che si aggira intorno a 5 milioni di euro.
Le aziende della meccanica strumentale si attestano nelle seguenti fasce di fatturato: il 6,7% si attesta nella fascia inferiore ai 50.000 €, il 2% in quella tra 50.000 – 99.999 €, il 10,3% tra 100.000 - 499.999 €, il 7,5% nella fascia 500.000 - 999.999 €, il 20,4% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, il 6,6% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 €, il 7,1% nella fascia 10.000.000 – 49.999.999 € e il restante 2% nella fascia superiore o uguale a 50.000.000 €.

Il fatturato stimato delle imprese meccanica strumentale

Per quanto riguarda il fatturato stimato, le imprese senza obbligo di bilancio costituite da almeno un anno e che presentano il codice ATECO 2007 si attestano per lo 0,7% nella fascia inferiore ai 100.000€, per il 23,1% nella fascia 100.000 - 499.99€, per il 2,3% nella fascia 500.000 - 999.999€, per l’1,7% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999€ e per lo 0,1% nelle fascia 5.000.000 - 9.999.999€.

Nella classifica delle imprese che producono impianti e macchinari strumentali per la produzione industriale con il fatturato maggiore troviamo:


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis D&B per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

IL SETTORE ITALIANO DELLA MECCANICA STRUMENTALE


La meccanica strumentale è un comparto poco conosciuto, ma che rappresenta un’eccellenza del manifatturiero tricolore. Un settore estremamente eterogeneo che racchiude al suo interno le realtà aziendali che realizzano macchinari e beni strumentali per la produzione industriale. In questo nuovo articolo dell’osservatorio iCRIBIS, proponiamo proprio uno studio sulle imprese del settore della meccanica strumentale, che rientrano nella divisione 28 della classificazione Ateco 2007, ovvero quella della fabbricazione di macchine per la formatura dei metalli e di altre macchine e utensili.

meccanica

La distribuzione territoriale del settore della meccanica strumentale

In Italia sono presenti oltre 24mila imprese del comparto della meccanica strumentale, che pesano sul totale del manifatturiero per circa il 5,3%. A livello territoriale le imprese che producono impianti e macchinari strumentali per la produzione industriale sono localizzate per il 38,6% nel Nord-Ovest, per il 33,9% nel Nord-Est, per il 12,9% al Centro, per 10,9% al Sud e per il restante 3,7% nelle Isole. La distribuzione regionale vede come prima regione la Lombardia con il 27,3% delle imprese del settore. Seguono l’Emilia-Romagna (15,8%), il Veneto (14,3%), il Piemonte (9,9%), la Toscana (5,5%), la Campania (3,7%), il Lazio (3,2%), la Puglia (3,2%), le Marche (2,9%), la Sicilia (2,8%), il Friuli-Venezia Giulia (2,2%), l’Abruzzo (2%), il Trentino-Alto Adige (1,6%), l’Umbria (1,3%), la Liguria (1,3%), la Calabria (1,2%), la Sardegna (0,9%), la Basilicata (0,5%), il Molise (0,3%) e la Valle d’Aosta (0,1%).

Il tessuto imprenditoriale del comparto della meccanica strumentale

meccanica

Il tessuto imprenditoriale del settore è formato per circa il 70,3% da società di capitali, forme organizzative più strutturate in grado di dare maggiori garanzie e di intercettare nuovi investitori. Seguono le imprese individuali (16,8%), le società di persone (12,5%) e le società con altre forme (0,4%). La dimensione aziendale prevalente, invece, è quella della microimpresa (32,8%), ossia una realtà con meno di dieci dipendenti e con un fatturato annuo inferiore a due milioni di euro.
Sotto il profilo occupazionale il settore si segnala per un andamento in crescita.
Infatti, a dicembre 2022 erano presenti circa 443mila dipendenti, +2,7% rispetto allo stesso periodo del 2021 e +6,3% rispetto al 2020. In generale le imprese del settore della meccanica strumentale hanno una media di circa 18,1 dipendenti.

La propensione all’innovazione e all’export

dipendenti

Le imprese che producono beni strumentali per l’industria hanno un ruolo strategico cruciale nel sistema economico-produttivo del nostro Paese, assicurando la produttività e diffondendo l’innovazione. Le realtà del settore si contraddistinguono, infatti, per un buon grado di innovazione: il 18,6% della popolazione fa registrare un punteggio di innovazione alto, il 27% un punteggio sopra la media, il 12,4% uno score medio, il 28,6% uno sotto la media e l’8,1 una propensione all’innovazione bassa. Inoltre, il settore della meccanica strumentale si contraddistingue per una fortissima propensione all’export, rappresentando una delle principali voci delle esportazioni italiane nel mondo (circa il 21% dell’export totale del nostro Paese). Le aziende che esportano i loro prodotti all’estero (il 34,4% del totale), infatti, fanno registrare nel 41,2% dei casi uno score di internazionalizzazione alto, nel 26,4% uno sopra la media, nel 13,8% uno score medio, nel 13,7 uno sotto la media e solo nell’1,4% dei casi un punteggio basso.

La distribuzione del rischio nel settore della meccanica strumentale

La popolazione aziendale analizzata ha un’affidabilità economico commerciale piuttosto buona (per la valutazione sono utilizzate numerose variabili, tra cui le informazioni anagrafiche, gli indici e i dati di bilancio, l’anzianità aziendale, le esperienze di pagamento e la presenza di eventuali informazioni negative). Il 30% delle imprese del settore, tra quelle di cui è disponibile il dato, infatti, ha un indice di rischio minimo. mentre il 28% ha uno score di rischio più basso della media. Le imprese meno virtuose, al contrario, hanno per il 27,4% un rischio più alto della media e per il 10,3% un rischio massimo.

La distribuzione del settore secondo le classi di fatturato

meccanica

Il mercato della meccanica strumentale italiano ha un fatturato in crescita. Infatti, se si esclude una lieve flessione fatta registrare nel 2020 (-7,7% rispetto al 2019), nel 2021 il settore è arrivato a 124 miliardi di euro (+14,8% rispetto al 2020), con un valore medio dichiarato che si aggira intorno a 5 milioni di euro.
Le aziende della meccanica strumentale si attestano nelle seguenti fasce di fatturato: il 6,7% si attesta nella fascia inferiore ai 50.000 €, il 2% in quella tra 50.000 – 99.999 €, il 10,3% tra 100.000 - 499.999 €, il 7,5% nella fascia 500.000 - 999.999 €, il 20,4% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, il 6,6% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 €, il 7,1% nella fascia 10.000.000 – 49.999.999 € e il restante 2% nella fascia superiore o uguale a 50.000.000 €.

Il fatturato stimato delle imprese meccanica strumentale

Per quanto riguarda il fatturato stimato, le imprese senza obbligo di bilancio costituite da almeno un anno e che presentano il codice ATECO 2007 si attestano per lo 0,7% nella fascia inferiore ai 100.000€, per il 23,1% nella fascia 100.000 - 499.99€, per il 2,3% nella fascia 500.000 - 999.999€, per l’1,7% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999€ e per lo 0,1% nelle fascia 5.000.000 - 9.999.999€.

Nella classifica delle imprese che producono impianti e macchinari strumentali per la produzione industriale con il fatturato maggiore troviamo:


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis D&B per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

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