APICOLTURA IN ITALIA. I NUMERI E I TREND DELLE IMPRESE APISTICHE ITALIANE
Secondo i recenti dati pubblicati dal FAI - Federazione Apicoltori Italiani, In Italia sono presenti circa 65 mila apicoltori e circa 2 milioni di alveari, per un valore stimato che si aggira intorno a 500 milioni di euro. Numeri di tutto rispetto che descrivono un settore, quello dell’apicoltura italiana, che è interessato da una duplice tendenza. Da un lato la costante crescita dei proprietari di alveari, dall’altra la contrazione della produzione di miele, che da cinque anni a questa parte si è ridotta a causa delle avversità atmosferiche e dei cambiamenti climatici.
In questo nuovo studio dell’osservatorio iCribis proponiamo proprio un approfondimento relativo alla sottocategoria Ateco 70.22.09, ossia quella delle attività imprenditoriali legate all’allevamento delle api e alla produzione di miele e cera d’api.
La distribuzione geografica delle imprese del settore dell’apicoltura in Italia
Le oltre 6mila imprese del settore dell’apicoltura in Italia sono concentrate per circa un terzo nel Nord-Ovest della penisola (il 33,1% del totale). Il 19,5% si trova nel Nord-Est, il 18,2 % al Centro, il 15,9% nel Sud Italia e il restante 13,3% nelle Isole. Il Piemonte con una percentuale del 16,7% è la regione con la più alta concentrazione di aziende apistiche in Italia. Completano la classifica, distanziate di almeno tre punti percentuali, la Lombardia (13%), la Toscana (9,6%), l’Emilia-Romagna (8,8%), la Sicilia (7,5%), la Sardegna (5,8%) il Veneto (5%), la Calabria (4,8%), il Lazio (4,6%), la Campania (4,3%), il Trentino-Alto Adige (3,5%), l’Abruzzo (2,9%), le Marche (2,7%), la Liguria (2,4%), Il Friuli-Venezia Giulia (2,2%), la Puglia (1,5%), il Molise (1,3%), l’Umbria (1,3%), la Basilicata (1,1%) e la Valle d’Aosta (1%).
Le caratteristiche delle imprese apistiche italiane
Il tessuto imprenditoriale del settore dell’apicoltura italiana è formato per la stragrande maggioranza da ditte individuali: circa nove imprese apistiche su dieci, il 91,5% circa del settore, infatti, sono imprese con forma giuridica individuale. Il restante 8,5%, invece, si divide tra le società di persone (6,3%), le società di capitali (1,9%) e le altre forme societarie (0,3%). Dal punto occupazionale circa nove imprese apistiche su dieci (90,2%) impiegano meno di due dipendenti, il 9% da due a cinque lavoratori, mentre solo il restante 0,8% impiega più di sei dipendenti. Se ci si concentra sull’anzianità aziendale, quella che emerge è l’istantanea di un settore tendenzialmente giovane e in costante crescita sotto il profilo demografico. Infatti, poco meno di due terzi, Il 65,2% circa delle aziende apistiche del settore, risulta costituito nell’ultimo decennio (il 19,8% dal 2011 al 2015 e il 45,4% dal 2016 ad oggi). In particolare, è interessante il numero di nuove imprese che sono nate negli ultimi quattro anni, con una variazione del 44,3% circa tra il 2018 a oggi.
Nella “top ten” delle imprese apistiche con il fatturato maggiore troviamo:
- Agri Impol Srl Società agricola unipersonale
- Apicoltura Manfredini Mario Srl
- Apicoltura Messidoro Soc. Coop. Agricola
- Apistica Mediterranea Soc. Coop. Agricola
- Savuto Srl
- Privitera Soc. Coop. Agricola
- Consorzio Nazionale Produttori Apistici Soc. Coop. Agricola
- La Ionica Verde Società Agricola a Responsabilità Limitata
- Agripran Srl
- Salinella Società Cooperativa Agricola
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