L’amore non è in vendita, o almeno così dicono, eppure sono sempre di più gli italiani che ogni anno si affidano alle app di incontri e alle agenzie matrimoniali per trovare l‘anima gemella. Insomma, l’amore non si compra, ma è pur sempre un bel business, in grado di muovere centinaia di milioni di euro a livello mondiale. Nell’analisi settoriale di questo mese, in particolare, ci focalizzeremo proprio sulle imprese italiane che rientrano nella sottocategoria ATECO 96.09.03, quella dedicata alle agenzie matrimoniali e d’incontro.
La distribuzione territoriale delle agenzie matrimoniali e d’incontro si concentra per oltre la metà, il 57,1% circa, nell’Italia settentrionale, il 22,2% al Centro e il restante 20,7% nel Mezzogiorno (il 15,1% al Sud Italia e il 5,6% nelle Isole). In termini numerici le cinque regioni che contribuiscono maggiormente alla categoria sono la Lombardia (17% del totale), il Piemonte (12,3%), la Toscana (9%), l’Emilia-Romagna (8,5%) e il Lazio (8,5%). Completano le prime dieci posizioni il Veneto (8%), il Friuli-Venezia Giulia (4,7%), la Liguria (4,7%), la Sicilia (4,2%) e le Marche (3,8%).
Il contesto imprenditoriale del settore è formato per circa il 68,9% da imprese individuali, per il 15,6% da società di capitali e per il 10,8% da società di persone. Complessivamente le attività hanno una media di circa 1,3 dipendenti, in grandissima parte di sesso femminile: nel 59,4% delle attività, infatti, la percentuale femminile supera i tre quarti dei lavoratori.
Infine, le agenzie di cui si conosce il fatturato, il 78,8% del totale, si attestano in prevalenza nelle fasce di fatturato basse: il 12,3% nella fascia 10.000 – 49.000 €, il 37,3% nella fascia 50.000 – 99.999 € e il 26,9% nella fascia 100.000 - 499.999 €. Poche le attività commerciali che generano un giro d’affari superiore ai 500.000 € (0,9%) o inferiore ai 10.000 € (1,4%).
Nella “top ten” delle agenzie matrimoniali e d’incontro con il fatturato maggiore troviamo: