ANALISI DEI PAGAMENTI IN ITALIA


Secondo il recente Studio Pagamenti presentato da CRIBIS D&B a marzo 2019 solo un’impresa su tre è puntuale nei pagamenti (il 35,3% di quelle totali), circa due punti percentuali in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (il 37,2% dei casi totali). Nel Nord-Est la più alta concentrazione di aziende puntuali, mentre si confermano le evidenti difficoltà delle regioni del Mezzogiorno. Ancora una volta le imprese lombarde sono le più virtuose, in coda quelle siciliane. Questa in sintesi la situazione dei pagamenti che vede stabilizzarsi i ritardi gravi, ma che evidenzia ancora una volta l’impossibilità per le imprese di regolarizzare tempestivamente i propri debiti.

pagamenti 2018

Nel primo trimestre 2019 solo il 35,3% delle imprese italiane ha dato prova di adempiere ai propri obblighi di pagamento in maniera puntuale, la peggior performance da tre anni a questa parte. Il 53,4%, infatti, paga con un ritardo massimo di trenta giorni, mentre si attesta intorno all’11,3% la percentuale di coloro che saldano le fatture con oltre un mese di ritardo, in calo rispetto al primo trimestre dell’anno precedente ma ancora molto lontana dai livelli pre-crisi.

Forti le disparità a livello territoriale

La Lombardia con il 45,6% dei pagamenti in tempo si conferma la regione con le aziende più puntuali, seguono l’Emilia-Romagna (44,9%), il Veneto (43,6%), il Trentino-Alto Adige (43,1 %) e il Friuli–Venezia Giulia (41,7%). In linea con le performance delle regioni settentrionali le Marche si piazzano al sesto posto (41,2%), settimo il Piemonte (36,2%) e ottava la Valle d’Aosta (35,3%). In fondo al ranking nelle ultime quattro posizioni troviamo la Campania (21,6%), la Sardegna (20,3%), la Calabria (19,5%) e infine la Sicilia con appena il 17,1% delle imprese che salda in tempo i propri conti.

Le province lombarde occupano stabilmente ben sette posizioni su dieci della classifica delle province virtuose: Brescia si colloca al primo posto seguita da Bergamo, Sondrio, Lecco, Trento, Mantova, Como, Biella, Cremona e infine Treviso. Le ultime sei posizioni del ranking, invece, sono occupate dalle realtà imprenditoriali siciliane: tra le province con le aziende meno virtuose troviamo, infatti, Caltanissetta, Enna, Palermo, Trapani, Messina e Siracusa.

Le micro realtà si confermano ancora una volta il punto di riferimento della classe di pagamento alla scadenza con una percentuale del 36,5%, ma al contempo si segnalano anche per una quota maggiore di ritardi gravi del 12,4% (+0,8% rispetto al primo trimestre 2018), seguono le piccole (7%), le medie (5,4%) e le grandi imprese (5,2%).

Infine per quanto riguarda i settori produttivi, quello dei servizi finanziari è il più virtuoso con il 46,8% delle sue realtà che salda le fatture alla scadenza, il 44,5% entro trenta giorni e solo l’8,7% con un ritardo grave. Rimangono notevoli le criticità per le attività del commercio al dettaglio e del settore primario, rispettivamente con una percentuale di ritardi gravi del 17% e dell’11,7%. Insomma un quadro che, ancora una volta, pone l’attenzione su un fattore oramai imprescindibile per chi fa impresa: la necessità di dotarsi  di strumenti di monitoraggio e analisi dell’affidabilità economico-commerciale di partner e fornitori per non incorrere in spiacevoli sorprese.

 

ANALISI DEI PAGAMENTI IN ITALIA


Secondo il recente Studio Pagamenti presentato da CRIBIS D&B a marzo 2019 solo un’impresa su tre è puntuale nei pagamenti (il 35,3% di quelle totali), circa due punti percentuali in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (il 37,2% dei casi totali). Nel Nord-Est la più alta concentrazione di aziende puntuali, mentre si confermano le evidenti difficoltà delle regioni del Mezzogiorno. Ancora una volta le imprese lombarde sono le più virtuose, in coda quelle siciliane. Questa in sintesi la situazione dei pagamenti che vede stabilizzarsi i ritardi gravi, ma che evidenzia ancora una volta l’impossibilità per le imprese di regolarizzare tempestivamente i propri debiti.

pagamenti 2018

Nel primo trimestre 2019 solo il 35,3% delle imprese italiane ha dato prova di adempiere ai propri obblighi di pagamento in maniera puntuale, la peggior performance da tre anni a questa parte. Il 53,4%, infatti, paga con un ritardo massimo di trenta giorni, mentre si attesta intorno all’11,3% la percentuale di coloro che saldano le fatture con oltre un mese di ritardo, in calo rispetto al primo trimestre dell’anno precedente ma ancora molto lontana dai livelli pre-crisi.

Forti le disparità a livello territoriale

La Lombardia con il 45,6% dei pagamenti in tempo si conferma la regione con le aziende più puntuali, seguono l’Emilia-Romagna (44,9%), il Veneto (43,6%), il Trentino-Alto Adige (43,1 %) e il Friuli–Venezia Giulia (41,7%). In linea con le performance delle regioni settentrionali le Marche si piazzano al sesto posto (41,2%), settimo il Piemonte (36,2%) e ottava la Valle d’Aosta (35,3%). In fondo al ranking nelle ultime quattro posizioni troviamo la Campania (21,6%), la Sardegna (20,3%), la Calabria (19,5%) e infine la Sicilia con appena il 17,1% delle imprese che salda in tempo i propri conti.

Le province lombarde occupano stabilmente ben sette posizioni su dieci della classifica delle province virtuose: Brescia si colloca al primo posto seguita da Bergamo, Sondrio, Lecco, Trento, Mantova, Como, Biella, Cremona e infine Treviso. Le ultime sei posizioni del ranking, invece, sono occupate dalle realtà imprenditoriali siciliane: tra le province con le aziende meno virtuose troviamo, infatti, Caltanissetta, Enna, Palermo, Trapani, Messina e Siracusa.

Le micro realtà si confermano ancora una volta il punto di riferimento della classe di pagamento alla scadenza con una percentuale del 36,5%, ma al contempo si segnalano anche per una quota maggiore di ritardi gravi del 12,4% (+0,8% rispetto al primo trimestre 2018), seguono le piccole (7%), le medie (5,4%) e le grandi imprese (5,2%).

Infine per quanto riguarda i settori produttivi, quello dei servizi finanziari è il più virtuoso con il 46,8% delle sue realtà che salda le fatture alla scadenza, il 44,5% entro trenta giorni e solo l’8,7% con un ritardo grave. Rimangono notevoli le criticità per le attività del commercio al dettaglio e del settore primario, rispettivamente con una percentuale di ritardi gravi del 17% e dell’11,7%. Insomma un quadro che, ancora una volta, pone l’attenzione su un fattore oramai imprescindibile per chi fa impresa: la necessità di dotarsi  di strumenti di monitoraggio e analisi dell’affidabilità economico-commerciale di partner e fornitori per non incorrere in spiacevoli sorprese.

 

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