IL MERCATO DELL'ANTIQUARIATO E DELL'ARTE IN ITALIA
L’arte e l’antiquariato, nonostante risentano anch’essi della situazione di crisi, continuano ad essere tra i settori più dinamici e redditizi per coloro che vogliono diversificare il proprio pacchetto d’investimenti. Investire nell’arte e nell’antiquariato quindi può essere una fonte d’investimento sicuro che, grazie ad una rivalutazione pressoché stabile, garantisce dei buoni guadagni. In questo articolo ci concentreremo proprio sulle attività imprenditoriali che trattano pezzi d’antiquariato o che fanno parte del mercato dell’arte in Italia.
Nella sezione Ateco 2007 dedicata al commercio, i codici 47.78.31, 47.79.1, 47.79.2 e 47.79.3 sono quelli che raccolgono le attività che commerciano al dettaglio manufatti d’arte, mobili, libri e oggetti d’antiquariato.
La distribuzione degli antiquari e dei commercianti d’arte si concentra per oltre la metà nell’Italia settentrionale (51,6%), per il 27,2% al Centro e per il restante 21,2% nel Mezzogiorno (il 15,5% al Sud e il 5,7% nell’Italia Insulare). Le tre regioni che contribuiscono maggiormente in termini numerici al settore sono la Lombardia (17,8% del totale, di cui il 9,4% si trova in provincia di Milano), il Lazio (11,6%) e la Toscana (11,4%). Seguono, distanziate di qualche punto percentuale, il Piemonte (9,4%), l’Emilia-Romagna (8,8%), la Campania (8,5%) e il Veneto (7,1%).
Il mercato è diviso principalmente in tre tipologie d’attività: il commercio al dettaglio di mobili usati e oggetti d’antiquariato (38,5%), quello degli oggetti d’arte (30,9%) e quello degli indumenti e degli altri beni usati (24,9%). Residuale e notevolmente minore la percentuale dei dettaglianti di libri di seconda mano (5,7%).
In particolare è interessante notare come circa un quinto del mercato dell’arte in Italia (il 6,1% del totale) sia concentrato tra le città di Milano e Roma. Il contesto organizzativo ha visto una crescita importante negli ultimi sette anni: la percentuale delle imprese del settore nate dal 2011 ad oggi, infatti, è del 43% (tra queste il 39,2% sono commercianti d’indumenti o altri oggetti usati).
Se si va ad analizzare la dimensione aziendale, emerge come il circa il 98% siano micro imprese, ossia realtà che hanno un fatturato che non supera i 2 milioni di euro e che impiegano meno di dieci dipendenti. Infine su dieci attività circa sette sono ditte individuali (68,9%), relativamente meno le società di persone (13,8%) e quelle di capitali (16,4%). Ultimo dato su cui è necessario porre l’accento è lo scarso utilizzo dell’on-line e dei relativi canali di vendita per raggiungere nuovi clienti nazionali e internazionali. Infatti, solo due commercianti su dieci possiedono un sito internet (22,2%) e addirittura solo tre su cento hanno implementato una soluzione per l’e-commerce (2,7%).
Nella “top ten” delle imprese del settore analizzato con il fatturato maggiore troviamo:
- Galleria Continua Srl
- Cagnola Srl
- Galleria D'Arte Contini Srl
- Mazzoleni Galleria D'Arte Srl
- Telearte Srl
- D.L. Arte Srl
- Liquid Art System Srl
- Matteo Lampertico Srl
- Alessandra Di Castro Srl
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