La coltivazione del tabacco, in Italia, vanta origini lontane nel tempo che risalgono alla seconda metà del XVI secolo. Il nostro Paese, seppure nell’ambito di un trend negativo che perdura da diversi anni, rappresenta ancora oggi una delle principali realtà in termini di produzione e d’esportazione nel panorama europeo. 

tabacchicoltura Campania

La tabacchicoltura italiana è localizzata in aree geografiche specifiche della penisola. In sole cinque regioni – Campania, Umbria, Toscana, Veneto e Puglia – si concentra ben oltre il 96% delle aziende coltivatrici presenti sul suolo nazionale. In questo scenario il comparto campano, che incide per circa il 75% sulla numerosità di quello nazionale e per il 6,3% sul quello agricolo regionale, provvede autonomamente a poco meno della metà del tabacco prodotto in Italia.

È nelle province di Caserta e Benevento, che si concentra la maggior parte della coltivazione. Nelle due province si trovano, infatti, rispettivamente il 44,5% e il 38,4% delle aziende coltivatrici della regione. Distaccata di vari punti percentuali troviamo la provincia di Avellino (13,4%), mentre sono relativamente poche le aziende presenti nel salernitano (2,4%) e in provincia di Napoli (1,3%).  

Il contesto produttivo regionale si contraddistingue per l’elevata polverizzazione aziendale: molti piccoli produttori, il 98% imprese individuali, che impiegano una media di 3,3 dipendenti. Complessivamente le imprese si caratterizzano per una moderata presenza femminile: le aziende con una percentuale femminile superiore al 75% sono il 42,6%, mentre quelle nelle quali l’esponente principale (presidente, amministratore o titolare) è una donna sono il 42,9% del totale.

Nella lista delle prime aziende per fatturato troviamo:

  1. De Gregorio Vincenzo
  2. Mazzeo Michele
  3. Azienda Agrobufalina Di Santo Francesco
  4. Nuova Agricoltura Societa' Agricola Srl
  5. Ferrazzani Mauro
  6. Ferrara Arcangelo
  7. Migliore Angela

 


La coltivazione del tabacco, in Italia, vanta origini lontane nel tempo che risalgono alla seconda metà del XVI secolo. Il nostro Paese, seppure nell’ambito di un trend negativo che perdura da diversi anni, rappresenta ancora oggi una delle principali realtà in termini di produzione e d’esportazione nel panorama europeo. 

tabacchicoltura Campania

La tabacchicoltura italiana è localizzata in aree geografiche specifiche della penisola. In sole cinque regioni – Campania, Umbria, Toscana, Veneto e Puglia – si concentra ben oltre il 96% delle aziende coltivatrici presenti sul suolo nazionale. In questo scenario il comparto campano, che incide per circa il 75% sulla numerosità di quello nazionale e per il 6,3% sul quello agricolo regionale, provvede autonomamente a poco meno della metà del tabacco prodotto in Italia.

È nelle province di Caserta e Benevento, che si concentra la maggior parte della coltivazione. Nelle due province si trovano, infatti, rispettivamente il 44,5% e il 38,4% delle aziende coltivatrici della regione. Distaccata di vari punti percentuali troviamo la provincia di Avellino (13,4%), mentre sono relativamente poche le aziende presenti nel salernitano (2,4%) e in provincia di Napoli (1,3%).  

Il contesto produttivo regionale si contraddistingue per l’elevata polverizzazione aziendale: molti piccoli produttori, il 98% imprese individuali, che impiegano una media di 3,3 dipendenti. Complessivamente le imprese si caratterizzano per una moderata presenza femminile: le aziende con una percentuale femminile superiore al 75% sono il 42,6%, mentre quelle nelle quali l’esponente principale (presidente, amministratore o titolare) è una donna sono il 42,9% del totale.

Nella lista delle prime aziende per fatturato troviamo:

  1. De Gregorio Vincenzo
  2. Mazzeo Michele
  3. Azienda Agrobufalina Di Santo Francesco
  4. Nuova Agricoltura Societa' Agricola Srl
  5. Ferrazzani Mauro
  6. Ferrara Arcangelo
  7. Migliore Angela

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