LE START-UP INNOVATIVE


Con sede a Milano, Roma, Torino e Napoli, fornitrici di servizi alle imprese e con una compagine in prevalenza maschile: questo l’identikit emerso dall’analisi effettuata sulle oltre 4500 startup innovative presenti in Italia.

startup

A livello regionale, le oltre 4500 nuove imprese si concentrano prevalentemente per oltre la metà tra: Lombardia (22,3%), Emilia-Romagna (11,3%), Lazio (10%), Veneto (7,6%) e Piemonte (6,4%). Anche il Sud e Isole non stanno a guardare, le regioni più dinamiche sono: Campania (6,3%), Sicilia (4,9%) Sardegna (2,4%) e Calabria (2,3%). A livello provinciale La provincia con il più alto numero di startup è Milano (15,1%), seguita da Roma (8,7%), Torino (4,8%), Napoli (3,2%), Bologna (3%), Firenze (2,4%), Modena e Trento (entrambe 2,2%). Le percentuali denotano un ecosistema in fermento ma oltremodo disperso lungo la Penisola. Se da un lato la voglia di fare impresa innovando risulti sempre più trasversale a settori e territori diversi, dall’altro denuncia una debolezza strutturale e l’incapacità di creare sinergie tra le varie realtà, condizioni, queste che pesano sulla capacità di competere con i principali hub europei (Berlino, Parigi, Londra e Mosca).

Da un punto di vista settoriale, le startup innovative erogano prevalentemente servizi alle imprese, nello specifico: produzione di software, consulenza informatica e attività connesse (30,7%), attività di ricerca scientifica e sviluppo (15,2%) e attività dei servizi d’informazione (8,4%). Il 16,9% opera nei settori del manifatturiero come: la fabbricazione di computer, prodotti elettronici e ottici (3,7%), fabbricazione di macchinari (3,2%), fabbricazione di apparecchiature elettriche (2,2%); infine il 4,4% delle startup opera nel commercio.

Se da un lato i tentativi imprenditoriali innovativi sono innumerevoli, dall’altro le realtà funzionanti in grado di trasformare le proprie idee in fatturato e posti di lavoro sono poche. Le imprese, infatti, hanno una media dipendenti di circa 3,4 unità e si caratterizzano per una netta prevalenza maschile: nel 9,3% dei casi le donne sono in prevalenza, contro il 59,7% delle imprese dove sono rappresentate per meno del 10% delle unità. Inoltre delle startup di cui si conosce il fatturato (circa il 36,3% del totale): solo l’1,6% ha un fatturato superiore a 500.000 € e il 7,74% tra 100.000 € e 499.999 €, mentre il 21,6% dichiara un fatturato inferiore ai 50.000€ (nello specifico il 10,1% dichiara un fatturato inferiore a 10.000€ e 11,5% si attesta nella fascia tra 10.000 - 49.999 €).

LE START-UP INNOVATIVE


Con sede a Milano, Roma, Torino e Napoli, fornitrici di servizi alle imprese e con una compagine in prevalenza maschile: questo l’identikit emerso dall’analisi effettuata sulle oltre 4500 startup innovative presenti in Italia.

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A livello regionale, le oltre 4500 nuove imprese si concentrano prevalentemente per oltre la metà tra: Lombardia (22,3%), Emilia-Romagna (11,3%), Lazio (10%), Veneto (7,6%) e Piemonte (6,4%). Anche il Sud e Isole non stanno a guardare, le regioni più dinamiche sono: Campania (6,3%), Sicilia (4,9%) Sardegna (2,4%) e Calabria (2,3%). A livello provinciale La provincia con il più alto numero di startup è Milano (15,1%), seguita da Roma (8,7%), Torino (4,8%), Napoli (3,2%), Bologna (3%), Firenze (2,4%), Modena e Trento (entrambe 2,2%). Le percentuali denotano un ecosistema in fermento ma oltremodo disperso lungo la Penisola. Se da un lato la voglia di fare impresa innovando risulti sempre più trasversale a settori e territori diversi, dall’altro denuncia una debolezza strutturale e l’incapacità di creare sinergie tra le varie realtà, condizioni, queste che pesano sulla capacità di competere con i principali hub europei (Berlino, Parigi, Londra e Mosca).

Da un punto di vista settoriale, le startup innovative erogano prevalentemente servizi alle imprese, nello specifico: produzione di software, consulenza informatica e attività connesse (30,7%), attività di ricerca scientifica e sviluppo (15,2%) e attività dei servizi d’informazione (8,4%). Il 16,9% opera nei settori del manifatturiero come: la fabbricazione di computer, prodotti elettronici e ottici (3,7%), fabbricazione di macchinari (3,2%), fabbricazione di apparecchiature elettriche (2,2%); infine il 4,4% delle startup opera nel commercio.

Se da un lato i tentativi imprenditoriali innovativi sono innumerevoli, dall’altro le realtà funzionanti in grado di trasformare le proprie idee in fatturato e posti di lavoro sono poche. Le imprese, infatti, hanno una media dipendenti di circa 3,4 unità e si caratterizzano per una netta prevalenza maschile: nel 9,3% dei casi le donne sono in prevalenza, contro il 59,7% delle imprese dove sono rappresentate per meno del 10% delle unità. Inoltre delle startup di cui si conosce il fatturato (circa il 36,3% del totale): solo l’1,6% ha un fatturato superiore a 500.000 € e il 7,74% tra 100.000 € e 499.999 €, mentre il 21,6% dichiara un fatturato inferiore ai 50.000€ (nello specifico il 10,1% dichiara un fatturato inferiore a 10.000€ e 11,5% si attesta nella fascia tra 10.000 - 49.999 €).

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