MERITO CREDITIZIO: COS’È E COME VIENE VALUTATO

Se ti sei rivolto in banca per aprire una linea di credito, avrai sicuramente dovuto fare i conti con il merito creditizio. Questo importante parametro, infatti, misura l’affidabilità di chi richiede un finanziamento, condizionando in maniera significativa la concessione dello stesso. Riuscire a ottenere una buona valutazione in termini di merito creditizio è dunque importante per ottenere le migliori condizioni di prestito possibili.
Ma di cosa si tratta di preciso e come viene calcolato? In questo articolo del glossario iCribis risponderemo a queste domande e capiremo perché il merito creditizio è così importante per le banche e le finanziarie.

Cos’è il merito creditizio?
Quando si vuole richiedere un finanziamento, un prestito, un mutuo o qualsiasi altro prodotto finanziario, è necessario dimostrare di possedere determinati requisiti, così da garantire all'istituto di credito di essere in grado di adempiere alle obbligazioni contrattuali.
Il merito creditizio rappresenta l’affidabilità che un soggetto dimostra dal punto di vista economico e finanziario. In altre parole è la capacità del debitore di rimborsare il soggetto che eroga la somma prestata.

La valutazione del merito creditizio
La valutazione del merito creditizio si basa su tre componenti. Che si tratti di un’azienda o un privato, infatti, i fattori presi in considerazione sono essenzialmente di tre ordini:


● Il livello di indebitamento corrente è uno dei primi fattori oggetto di valutazione da parte dell’istituto di credito. L’indebitamento attuale, infatti, tiene conto dell’ammontare degli impegni in corso, nonché dell’importo richiesto con il nuovo prestito, rispetto alle entrate del richiedente. Un soggetto indebitato ha chiaramente minori chance di attivare un mutuo o un finanziamento.
● La situazione reddituale. Ogni richiedente, infatti, si contraddistingue per un determinato flusso di reddito. Un soggetto con un flusso solido avrà maggiori probabilità di ottenere un finanziamento dall’istituto di credito rispetto ad un lavoratore con un contratto a tempo determinato o poco sicuro.
● La storia creditizia. Ultima componente oggetto di valutazione è la capacità del richiedente di onorare in maniera puntuale i debiti contratti in passato. In altre parole il suo grado di solvibilità relativo agli impegni economici precedenti.

Il rating del merito creditizio
Ogni Istituto di credito effettua le proprie valutazioni e assegna un rating ad ogni cliente. Quando si parla di rating si intende una vera e propria classifica a cui appartiene il soggetto che vuole richiedere un finanziamento o un mutuo.

La valutazione è espressa nel seguente modo:
● AAA: sicurezza elevata;
● AA: sicurezza;
● A: ampia solvibilità;
● BBB: solvibilità;
● BB: vulnerabilità;
● B: elevata vulnerabilità;
● CCC: rischio;
● CC: rischio elevato;
● C: rischio molto elevato.

La classe AAA assicura un alto grado di sicurezza al soggetto che eroga il prestito. La classe C, invece, è sinonimo di un richiedente che molto probabilmente farà fatica a onorare i suoi obblighi contrattuali. In sostanza attraverso il sistema di rating la banca ordina i richiedenti in base alla loro rischiosità, favorendo i crediti con una buona probabilità di restituzione nei tempi concordati.
Un soggetto con un merito creditizio basso avrà un tasso d’interesse maggiore a causa del rischio maggiore a cui l’istituto di credito deve andare incontro. Al contrario se la banca valuta il merito creditizio in maniera positiva, il costo del credito sarà inferiore e pagherà una rata più contenuta. In sintesi, si tende a premiare il credito sano e a disincentivare eventuali crediti deteriorati .

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