I NUMERI DEL SETTORE TURISTICO ITALIANO


Dal 4 al 6 febbraio torna la Borsa internazionale del Turismo (BIT), che quest’anno si svolge presso il Centro Congressi Allianz MiCo a Milano. In occasione di questo importante evento, punto di riferimento per i professionisti del turismo, proponiamo uno studio riguardante le attività dei servizi di prenotazione turistica e le strutture ricettive per alloggio di breve durata (alberghi, hotel, motel, resort, etc.), ovvero le realtà che rientrano rispettivamente nelle classi 55 e 79 della classificazione ATECO 2007.

infografica

La distribuzione della popolazione secondo il codice ATECO

La popolazione analizzata, formata da circa 81mila realtà imprenditoriali, è composta per circa il 79,5% da servizi di alloggio e per il restante 20,5% da servizi di prenotazione, agenzie di viaggio e tour operator. Nello specifico l’attività con più realtà imprenditoriali è quella degli affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast e residence (41%). Seguono gli alberghi e le strutture simili (32,1%), le agenzie di viaggio (8,3%) e gli altri servizi di prenotazione e assistenza turistica (5,1%).

La distribuzione territoriale della popolazione del settore turistico

Da un punto di vista territoriale, le attività della popolazione analizzata si concentrano prevalentemente nella parte centro-settentrionale della penisola italiana: oltre sei imprese su dieci, il 65,4%, si trovano tra le macroaree del Nord Italia (42%) e del Centro (23,4%). Seguono il Sud Italia con il 23,7% e le Isole con il 10,9%. La Lombardia è la regione italiana dove si registra la maggiore concentrazione di agenzie di viaggio, tour operator e servizi di prenotazione turistica. Infatti, su un totale di oltre 16mila imprese attive, il 14,5% si trova in territorio lombardo. La regione con la più alta concentrazione di servizi di alloggio di breve durata, invece, è il Trentino - Alto Adige (10,7%), seguito dalla Campania (%), il Lazio (9,9%) e la Toscana (9,1%).

Il tessuto imprenditoriale del settore

femminile

Il tessuto imprenditoriale della popolazione analizzata è caratterizzato in larga parte da micro imprese e pmi, per il 39,3% imprese individuali e per il 40,4% società di capitali o forme assimilabili (circa il 72,3% di quest’ultime sono società a responsabilità limitata). Le realtà del settore si dimostrano in salute dal punto di vista occupazionale: a dicembre 2023, infatti, si contano circa 266mila dipendenti, in netto aumento rispetto al 2022 (+41,3%) e al 2021 (+59%). Nello specifico i servizi di prenotazione impiegano in media circa 2 unità, la media sale a 3,6 unità per i servizi di alloggio di breve durata. Infine è degno di nota il dato riguardante le realtà imprenditoriali a conduzione femminile o prevalente partecipazione femminile (il 33,9% del totale della popolazione). Nello specifico la percentuale di imprese a guida esclusivamente femminile è il 22,7% del totale, quelle con una partecipazione forte l’8,8% e le realtà con una presenza maggioritaria il 2,4%.

La distribuzione del rischio nel settore turistico

Per il calcolo dell’indice sono utilizzate numerose variabili, tra cui informazioni anagrafiche, indici e dati di bilancio, anzianità aziendale, esperienze di pagamento, presenza di informazioni negative. Tra le realtà turistiche analizzate di cui è disponibile il dato, infatti, il 10,5% ha un indice di rischio minimo e il 35,3% ha uno score più basso della media. Le imprese con una rischiosità massima sono invece il 10,1%, mentre quelle con un rischio più alto della media il 43,7% del totale della popolazione.

La digital attitude e la propensione all’innovazione delle realtà del settore turistico

digital

In un settore dove la fanno da padrone le Online Travel Agencies e in cui il web ha creato un mercato altamente disruptive, le realtà turistiche italiane si segnalano per un basso grado di digitalizzazione e innovazione. Infatti, il 39,1% ha uno score di digitalizzazione basso, il 6,9% uno punteggio sopra la media, il 14,4% media, il 15% sopra la media e solo il 9% un'attitudine al digitale alta. Le realtà del settore non brillano anche sotto il profilo della propensione all’innovazione. Infatti, il 26,2% della popolazione fa registrare un punteggio di innovazione basso, il 16,9% un punteggio al di sotto della media, il 24,4% uno score medio, il 14,8% uno sopra la media e solo il 2,3% fa registrare una propensione all’innovazione massima.

Il fatturato stimato delle imprese del settore turistico

Per quanto riguarda il fatturato stimato, le realtà della popolazione analizzata senza obbligo di bilancio, costituite da almeno un anno e che presentano il codice ATECO si attestano per il 18,4% nella fascia inferiore ai 100.000€, per il 29% nella fascia 100.000 - 499.99€, per il 3,8% nella fascia 500.000 - 999.999€ e per l’1,4% nella fascia superiore a 1.000.000 €.

Il fatturato del settore turistico

Il dato riguardante il fatturato, considerando che i dati relativi al bilancio sono disponibili riguardano solo un terzo delle realtà del settore, il 33,5%, restituisce la fotografia di un comparto in crescita che sembra essersi lasciato alle spalle gli anni della pandemia globale: il fatturato del 2022 è pari a 29 miliardi di euro, in espansione +81,2% rispetto al 2021 e +163% rispetto al 2020. Nello specifico si può apprezzare che le aziende si attestano per il 7,6% nella fascia di fatturato inferiore ai 50.000 €, per il 3,2% nella fascia 50.000 – 99.999 €, per il 10,6% nella fascia 100.000 - 499.999 €, per il 4,6% nella fascia 500.000 - 999.999 €, per il 6,1% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, per lo 0,8% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 €, per lo 0,5% nella fascia 10.000.000 – 49.999.999 €, e per lo 0,1% nella fascia di fatturato superiore o uguale a 50.000.000 €.

Nella “top ten” delle realtà turistiche italiane con il fatturato maggiore troviamo:

 


CHI SIAMO?

iCRIBIS, è il canale e-commerce di Cribis D&B per accedere alla banca dati di Informazioni Commerciali sulle imprese. iCRIBIS soddisfa le esigenze di piccole imprese e professionisti, che hanno la necessità di tutelare i propri crediti e di ridurre gli insoluti. E' la scelta quotidiana di migliaia di piccole aziende e privati che, in modo semplice e conveniente, riescono a informarsi su clienti, fornitori e concorrenti, con la garanzia di dati di qualità, accessibili in qualsiasi momento direttamente online.

I NUMERI DEL SETTORE TURISTICO ITALIANO


Dal 4 al 6 febbraio torna la Borsa internazionale del Turismo (BIT), che quest’anno si svolge presso il Centro Congressi Allianz MiCo a Milano. In occasione di questo importante evento, punto di riferimento per i professionisti del turismo, proponiamo uno studio riguardante le attività dei servizi di prenotazione turistica e le strutture ricettive per alloggio di breve durata (alberghi, hotel, motel, resort, etc.), ovvero le realtà che rientrano rispettivamente nelle classi 55 e 79 della classificazione ATECO 2007.

infografica

La distribuzione della popolazione secondo il codice ATECO

La popolazione analizzata, formata da circa 81mila realtà imprenditoriali, è composta per circa il 79,5% da servizi di alloggio e per il restante 20,5% da servizi di prenotazione, agenzie di viaggio e tour operator. Nello specifico l’attività con più realtà imprenditoriali è quella degli affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast e residence (41%). Seguono gli alberghi e le strutture simili (32,1%), le agenzie di viaggio (8,3%) e gli altri servizi di prenotazione e assistenza turistica (5,1%).

La distribuzione territoriale della popolazione del settore turistico

Da un punto di vista territoriale, le attività della popolazione analizzata si concentrano prevalentemente nella parte centro-settentrionale della penisola italiana: oltre sei imprese su dieci, il 65,4%, si trovano tra le macroaree del Nord Italia (42%) e del Centro (23,4%). Seguono il Sud Italia con il 23,7% e le Isole con il 10,9%. La Lombardia è la regione italiana dove si registra la maggiore concentrazione di agenzie di viaggio, tour operator e servizi di prenotazione turistica. Infatti, su un totale di oltre 16mila imprese attive, il 14,5% si trova in territorio lombardo. La regione con la più alta concentrazione di servizi di alloggio di breve durata, invece, è il Trentino - Alto Adige (10,7%), seguito dalla Campania (%), il Lazio (9,9%) e la Toscana (9,1%).

Il tessuto imprenditoriale del settore

femminile

Il tessuto imprenditoriale della popolazione analizzata è caratterizzato in larga parte da micro imprese e pmi, per il 39,3% imprese individuali e per il 40,4% società di capitali o forme assimilabili (circa il 72,3% di quest’ultime sono società a responsabilità limitata). Le realtà del settore si dimostrano in salute dal punto di vista occupazionale: a dicembre 2023, infatti, si contano circa 266mila dipendenti, in netto aumento rispetto al 2022 (+41,3%) e al 2021 (+59%). Nello specifico i servizi di prenotazione impiegano in media circa 2 unità, la media sale a 3,6 unità per i servizi di alloggio di breve durata. Infine è degno di nota il dato riguardante le realtà imprenditoriali a conduzione femminile o prevalente partecipazione femminile (il 33,9% del totale della popolazione). Nello specifico la percentuale di imprese a guida esclusivamente femminile è il 22,7% del totale, quelle con una partecipazione forte l’8,8% e le realtà con una presenza maggioritaria il 2,4%.

La distribuzione del rischio nel settore turistico

Per il calcolo dell’indice sono utilizzate numerose variabili, tra cui informazioni anagrafiche, indici e dati di bilancio, anzianità aziendale, esperienze di pagamento, presenza di informazioni negative. Tra le realtà turistiche analizzate di cui è disponibile il dato, infatti, il 10,5% ha un indice di rischio minimo e il 35,3% ha uno score più basso della media. Le imprese con una rischiosità massima sono invece il 10,1%, mentre quelle con un rischio più alto della media il 43,7% del totale della popolazione.

La digital attitude e la propensione all’innovazione delle realtà del settore turistico

digital

In un settore dove la fanno da padrone le Online Travel Agencies e in cui il web ha creato un mercato altamente disruptive, le realtà turistiche italiane si segnalano per un basso grado di digitalizzazione e innovazione. Infatti, il 39,1% ha uno score di digitalizzazione basso, il 6,9% uno punteggio sopra la media, il 14,4% media, il 15% sopra la media e solo il 9% un'attitudine al digitale alta. Le realtà del settore non brillano anche sotto il profilo della propensione all’innovazione. Infatti, il 26,2% della popolazione fa registrare un punteggio di innovazione basso, il 16,9% un punteggio al di sotto della media, il 24,4% uno score medio, il 14,8% uno sopra la media e solo il 2,3% fa registrare una propensione all’innovazione massima.

Il fatturato stimato delle imprese del settore turistico

Per quanto riguarda il fatturato stimato, le realtà della popolazione analizzata senza obbligo di bilancio, costituite da almeno un anno e che presentano il codice ATECO si attestano per il 18,4% nella fascia inferiore ai 100.000€, per il 29% nella fascia 100.000 - 499.99€, per il 3,8% nella fascia 500.000 - 999.999€ e per l’1,4% nella fascia superiore a 1.000.000 €.

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Il dato riguardante il fatturato, considerando che i dati relativi al bilancio sono disponibili riguardano solo un terzo delle realtà del settore, il 33,5%, restituisce la fotografia di un comparto in crescita che sembra essersi lasciato alle spalle gli anni della pandemia globale: il fatturato del 2022 è pari a 29 miliardi di euro, in espansione +81,2% rispetto al 2021 e +163% rispetto al 2020. Nello specifico si può apprezzare che le aziende si attestano per il 7,6% nella fascia di fatturato inferiore ai 50.000 €, per il 3,2% nella fascia 50.000 – 99.999 €, per il 10,6% nella fascia 100.000 - 499.999 €, per il 4,6% nella fascia 500.000 - 999.999 €, per il 6,1% nella fascia 1.000.000 – 4.999.999 €, per lo 0,8% nella fascia 5.000.000 – 9.999.999 €, per lo 0,5% nella fascia 10.000.000 – 49.999.999 €, e per lo 0,1% nella fascia di fatturato superiore o uguale a 50.000.000 €.

Nella “top ten” delle realtà turistiche italiane con il fatturato maggiore troviamo:

 


CHI SIAMO?

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